sabato 21 novembre 2020

Grande fratello vip 5 ... gioco di regime


Sono un teledipendente, lo ammetto, lo sarei anche senza il covid, sempre stato, o guardo la televisione, o gioco con l'xbox, o scrivo, in periodo di pandemia sto allontanandomi dai telegiornali che sono spesso forieri di notizie inattendibili e ansia generalizzata quindi perseguo l'evasione.

Non c'è niente di più effimero, leggero, trash e rilassante del GFV, e ammetto che ultimamente guardo le serate, non tutta la lunga maratona, ma alcuni spezzoni.

Registro la puntata e il giorno dopo mi diverto a seguire le dinamiche.

Vidi anche la prima edizione quella storica con Taricone e da allora con ritmi diversi ho sempre dato un'occhiata alla casa più spiata d'Italia perché le dinamiche fra cavie da laboratorio  svelano aspetti interessanti dell'animo umano.

Quest'anno però devo ammettere che più di altre edizioni, vige una regia molto rigida che impone i concorrenti al pubblico, e senza fare nomi alcuni vip insopportabili continuano a permanere nella casa solo perché il grande fratello così impone con un incastro di nomination ad hoc, scelta di salvabili, e tutta una serie di strategie tanto evidenti quanto antipatiche.

Cosa c'è dietro a tale logica?

Ancora una volta regole di mercato, alcuni vip fanno ascolti, sono preziosi, ricalcano ruoli sociali e suscitano interesse nel pubblico e per quanto detestati dalla massa devono continuare a rimanere in gioco.

Il GFV ricalca la situazione attuale del mondo in generale e del nostro paese in particolare.

Come cittadini votanti in realtà da anni non decidiamo chi deve governare.

Come tele spettatori votanti in realtà non possiamo decidere chi sbattere a casa.

Alla fine come la giri noi della massa non decidiamo mai nulla di importante ma dobbiamo accettare, abbozzare e sopportare, come sempre.

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