venerdì 21 settembre 2018

Hakan Nesser










"La vita è così terribilmente fragile, pensò Gunnar Barbarotti. E così tremendamente normale fino all'attimo in cui tutto si spezza. è così. Come una passeggiata su un velo di ghiaccio vecchio d'una notte soltanto"
Tratto da Era tutta un'altra storia

Il bello delle vacanze è la riscoperta dei tempi vitali, quelli normalmente sottratti dalla nevrosi del quotidiano lavorativo, delle commissioni obbligatorie etc etc.
In vacanza ho scoperto Hakan Nesser su gentile suggerimento della consorte che legge molto più di me e ama gli autori del nord Europa.
Questo scrittore svedese, ex insegnante di lettere, se ho capito bene, ha uno stile che mi piace, e presuntuosamente affermo che fra il mio stile e il suo ci sono alcune affinità legate soprattutto allo sviluppo dei personaggi a discapito persino della stessa trama.
Lui è bravo in questo genere di scrittura che scava nelle vite dei vari protagonisti partendo proprio da Gunnar Barbarotti ispettore della polizia svedese in un'immaginaria città Kymlinge.
Gunnar mi piace, un poliziotto filosofo e del resto un vero poliziotto dovrebbe davvero essere in grado di analizzare la realtà con spirito critico per cercare di assorbire tutto l'orrore che l'uomo è in grado di creare dal suo quotidiano.
Sto leggendo la seconda indagine di una serie composta da cinque romanzi e credo che non mi fermerò perché quando incontri un autore, dei personaggi e delle storie avvincenti guai a perderli per strada.

Ultima considerazione, lui ha potuto lasciare l'insegnamento per dedicarsi alla sua passione e camparci bene, credo, un sogno in Italia quasi impossibile da realizzare, il paese di poeti, navigatori, santi è diventato il ghetto della cultura europea, come non desiderare di essere nati altrove?


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