venerdì 4 maggio 2018

L'alienista




Non ho letto il romanzo di Caleb Carr, ma ho immerso testa e cuore in questa fiction che si svolge a fine 800 a New York.
La ricostruzione di luoghi, usi, costumi, è sicuramente convincente, anche se non ho le conoscenze per dire quanto sia affidabile, ma l'atmosfera è intensa e pregna di umori e carnalità.
Quel periodo doveva essere davvero difficile soprattutto per gli immigrati dei diversi paesi fra i quali spiccano anche famiglie di italiani.
La trama è tragicamente semplice, vengono uccisi barbaramente alcuni minori dediti alla prostituzione maschile, quasi tutti provenienti da famiglie non abbienti di origini straniere.

L'alienista,  all'epoca era definito tale l'attuale psichiatra, investiga in maniera rivoluzionaria per arrivare a definire il profilo del serial killer.
La vicenda sembra essere il preludio delle moderne investigazioni modello profiler che saranno alla base dell'analisi comportamentale FBI.

La squadra che segue lo stile dell'alienista è quanto mai originale, una donna intraprendente, due giovani ebrei, un facoltoso disegnatore e il loro coordinatore, un coraggioso Theodore Roosevelt che effettivamente nel 1895 fu capo della Polizia di New York.

La serie è avvincente, inquietante, sanguinosa, emozionante.
Dentro c'è tutto, la diversità di sesso e razza, il coraggio della sperimentazione, carne e sangue e i primi revolver, insomma c'è da divertirsi.
Su Netflix

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