mercoledì 16 luglio 2014

Coldplay Ghost Stories



Ho visto su sky arte il concerto che i Coldplay hanno suonato per una piccola folla di loro fans, in occasione dell'uscita dell'ultimo album.
Cerco di capire chi sono, vado a leggere cose di loro in rete, cerco di capire perché sono il gruppo musicale che meglio incarna ciò che per me da alcuni anni è l'ascolto musicale.
Io sono cresciuto come molti nell'era del consumo musicale, dove tutto andava bene doveva solo passare dallo stomaco e scaldare la pancia, un onnivoro, con grande predilezione per la canzone d'autore italiana, prima politica, poi ancora d'autore. Non sono un intellettuale, non amo la lirica, mi avvicino pochissimo alla classica, ascolto blues e jazz per caso, e infine da quando scrivo spesso ascolto musica d'ambiente che favorisce il processo creativo, o almeno non mi distrae, è buona negli stati naturalmente allucinati del mio essere.
Ma i Coldplay sono davvero magici per me, non so da dove entrano, non so come ci riescono, e non mi frega nulla se sono un prodotto commerciale, se copiano, se sono poco originali, mi accompagnano nel giorno luminoso, rendono meno cupe le giornate di pioggia e per me non sono quattro musicisti, dei quali ricordo a malapena il nome, ma solo la loro musica.
Questa è la migliore fruizione dell'arte, gustarsi il prodotto senza curarsi del creatore.

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