mercoledì 9 luglio 2014

Ubuntu



Una delle ragazze di casa mi regala il suo vecchio pc, perché in realtà le abbiamo comprato un nuovo portatile in previsione dell'imminente iscrizione universitaria.
Lo accendo, mi trovo di fronte windows 7 e non riesco ad aprire la posta, il computer è pieno di file e applicazioni che non riesco a eliminare, robaccia arrivata dalla rete, spam pubblicitario, una sorta di tumore informatico che non mi permette di fare nulla in rete.
Rifletto sulla possibile decisione di portare il computer, che ha solo qualche anno, all'oasi ecologica e comprarne un altro e poi parlo con un collega e lui mi confida che esiste un sistema Linux con un nome Ubuntu che in lingua bantu significa benevolenza verso il prossimo.
Vado in rete a fatica e leggo le istruzioni,  scarico il programma di installazione qui, prima mi faccio un tour per capire il funzionamento, scarico il necessario, creo un dvd di installazione, setto il bios del mio pc e oplà mi ritrovo in un mondo nuovo, dove non esistono i virus e neanche gli antivirus, dove posso fare ciò mi piace fare con il pc, scrivere narrativa, ascoltare musica, curare il mio blog, invitare gente su facebook alle mie presentazioni, insomma le cose che facevo prima ma più velocemente senza inquinamenti, senza invasioni di campo, senza rallentamenti ... senza costi. Una filosofia di vita, un principio di ecologia della mente, e tu cosa aspetti ad abbandonare Windows e il mare di liquame che ogni giorno ti arriva dalla rete rendendoti schiavo di un sistema che ha solo costi e nessun beneficio?

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