venerdì 11 settembre 2020

Quello che non ti ho mai detto


 Di questa autrice ne avevo già parlato nella recensione di una fiction tratta da un suo romanzo, 

little fires everywhere.


Stimolato da quella fiction ho scaricato sul mio kobo "Quello che non ti ho mai detto" e mi è piaciuto.
Ancora una volta il tema è l'integrazione razziale in un'America anni 70, ma non è semplicemente un argomento a sfondo politico, è più sociologico, antropologico.
Attraverso le vite dei componenti di una famiglia mista, madre americana, padre americano di origini cinesi e tre figli, osserviamo, da dentro, le anime dei diversi personaggi alla dissoluzione del sogno americano, alla disperazione dell'incomunicabilità,alla sconfitta dell'amore nei confronti del quieto vivere.
La caratterizzazione dei personaggi è brutalmente perfetta, la storia è di quelle che non puoi mollare fino all'ultima pagina, l'atmosfera cupa, claustrofobica, senza speranze accompagna il lettore fino a una conclusione solo in parte consolatoria.
Leggendo il post finale scopro un lavoro di 6 anni alla base del romanzo e un esercito di collaborazioni.
Forse il successo di un'opera a volte non è casuale ma un vero progetto studiato scientificamente a tavolino.


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