lunedì 13 novembre 2017

la ragazza del treno



Il film è tratto da un romanzo di Paula Hawkins giornalista e scrittrice inglese più o meno, visto che è nata in Africa e non so voi, ma gli scrittori capiranno, quando ti imbatti in un film tratto da un romanzo quasi di esordio che ha venduto più di 3 milioni di copie prima cosa senti nei confronti di chi ha realizzato il risultato una sorta di invidia e sfido fra gli amici scrittori chi non l'ha provata unitamente a un sentimento non certo amorevole, che ti porta a cercare di capire come lei sia riuscita con un solo romanzo in un'impresa che io non sono riuscito a realizzare con dodici quasi tredici romanzi.
Poi cerchi di analizzare il fenomeno perché dopo l'invidia e le varie imprecazioni subentra il raziocinio e l'umiltà, lei c'è riuscita semplicemente perché è molto più brava di me, scrive meglio, è donna e le lettrici sono soprattutto donne, e la storia è totalmente al femminile.
La minchiata del giallo psicologico che ho letto in giro mi fa scappare da ridere, tutti i gialli sono più o meno psicologici. Capire la ragione del suo successo a me serve solo per capire come scrivere una cosa simile per diventare ricco e famoso, e anche solo ricco basterebbe.
La storia funziona, è quella di una donna, alcolizzata, sola e disperata, che ogni giorno osserva la vita degli altri dal finestrino di un treno,  sopratutto la vita di altre due donne, quella che gli ha rubato il marito e quella della tata del figlio di suo marito.
La vicenda si snocciola angosciante, a tratti claustrofobica, fra le vite disperate di queste tre donne e diventa poi un giallo, ma in realtà il giallo è un accessorio della vicenda che non presenta un solo personaggio positivo o un barlume di speranza eppure avvince e convince.  Il film mi è piaciuto, devo ammetterlo, anche se il libro sarà sicuramente meglio e giuro ... non lo leggerò mai.
Perché alla fine se lo leggessi cercando di rubare alla brava scrittrice la formula magica non potrei mai riprodurla con lo stesso successo, conoscete qualcuno che sia riuscito a copiare la ricetta della Coca Cola?
Secondo punto, non importa quale ricetta serva per vendere tre milioni di copie, io continuerò a scrivere solo ciò che mi va di scrivere, e so già che non venderò mai 3 milioni di copie, ma non potrei mai inseguire qualcosa con regole diverse dalle mie, nemmeno se fossi certo di riuscirci.


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