domenica 24 luglio 2016

polizia locale e paradossi italiani ... l'arma fuori servizio





La foto è di Repubblica, 5 ottobre 2015, festa per i 155 anni della fondazione del Corpo della Polizia Municipale di Milano


Attentati in Europa e l'Italia


Dopo i recenti tragici fatti di Nizza il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha diramato l’invito a tutti gli agenti della Polizia di Stato di circolare con l’arma in dotazione anche fuori servizio, in un’ottica di prevenzione di eventuali attacchi terroristici

E in Europa invece che accade?

Guardiamo la Francia:

Già dopo la strage di Charlie Hebdo/negozio Kosher di Parigi (dove tra gli altri morì una donna della Police Municipale e un suo collega fu gravemente ferito, entrambi disarmati) e i successivi attentati, sono aumentati vertiginosamente i comuni transalpini, grandi e piccoli, che hanno dotato di armi da fuoco gli agenti della polizia municipale, potendo attingere anche dalle armerie di Police Nationale e Gendarmerie.

E da noi?
Nulla, deserto, silenzio.
Una delle poche  risposte è quella del ministro degli Interni Alfano che invita poliziotti e carabinieri a portare l'arma anche fuori servizio.

E LA POLIZIA LOCALE ITALIANA? SILENZIO ...
Non si vuole riconoscere il nostro ruolo, noi ora più che mai siamo a presidio delle città, dei luoghi dove la gente si incontra, fa la spesa, passeggia in riva al mare, acquista presso i mercati dei paesi e delle città. A Bologna, ad esempio, la Polizia Municipale, in borghese, in divisa,e con il prezioso aiuto delle unità cinofile del Corpo, presidia e controlla da sempre la Piazzola, il mercato storico della città (nasce nel 1219), dove 30000 tra bolognesi e turisti visitano circa 400 banchetti commerciali, e la municipale è lì per fornire informazioni, ausilio, prevenzione e repressione di diversi reati (abusivismo commerciale, borseggiatori, scippatori, reati sessuali) con numerosi arresti.
Un prezioso punto di riferimento, ma ancora una volta ci sentiamo snobbati e ignorati dallo Stato.

Oltre al mancato riconoscimento di tutele,non abbiamo nessuna possibilità di accedere alla banca dati per sapere chi abbiamo davanti se fermiamo una persona, così come sottolineato dal Procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini in un articolo di gennaio 2015.

Nelle piazze affollate, sulle spiagge dei nostri mari, sulle trafficate strade di città e paesi, troverete spesso gli agenti della municipale a vigilare, eppure sembra che il nostro ruolo debba rimanere marginale, etereo, inconsistente, impotente di fronte alle minacce e aggressioni quasi quotidiane in Europa.
Cosa serve a questo Stato per accorgersi che ci sono quasi cinquantamila uomini e donne che possono fare la differenza nel campo della sicurezza dei luoghi di socializzazione?
Ci si gingilla in Parlamento con la legge di Riforma della Polizia Locale rischiando di commettere lo stesso tragico errore francese di arrivare solo dopo che il disastro è capitato.
Questa è una guerra non convenzionale e colpisce la gente comune nei luoghi più affollati, è quindi necessario diventare più dinamici, utilizzare tutte le risorse, valorizzare le competenze, rassegnarsi a riconoscere il nostro ruolo, prima che sia troppo tardi.
Massimo Fagnoni, delegato SULPL Bologna



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