mercoledì 1 giugno 2016

Salotto letterario ... per caso




Lunedì sera di fine maggio 2016, l'amico Rino Tripodi giornalista, insegnante, docente di una scuola di scrittura creativa, scrittore e autore di un saggio che sta andando benone Manuale pratico di scrittura che sto usando anch'io, mi  invita in occasione dell'ultima serata di uno dei corsi che gestisce a Bologna in via Baruzzi. Regolarmente mi perdo per le viuzze fra Mengoli e Mazzini,  arrivo trafelato e ansante all'ora giusta. Nella sala qualche superstite del corso e Rino. Poco dopo ci raggiunge Antonio Bagnoli Editore di spicco a Bologna (Pendragon) e trascorriamo un paio d'ore a parlare di narrativa e di editoria.
Io racconto la mia storia di scrittore, i libri, le difficoltà di emergere in un mercato saturo di scrittori e carente di lettori, le soddisfazioni, i progetti, mi chiedono di leggere un racconto della mia ultima raccolta, Bolognesi per caso, leggo Primavera, e poi lascio lo spazio all'editore che racconta con pacatezza e senza retorica il suo mestiere, le difficoltà, gli ostacoli, la durezza di un mercato sclerotizzato e monopolizzato, la inconsapevolezza di tanti scrittori che tutto chiedono agli editori senza capire che le piccole e medie case editrici sono il baluardo della nostra storia culturale e insieme a tante librerie indipendenti spesso devono soccombere ad un mercato schizofrenico.
Ma da lui si percepisce l'entusiasmo per il suo lavoro, la passione vera, che emerge potente in due ore di chiacchiere su editoria e cultura.
La serata si conclude bene con uno scambio di libri fra me e Rino e la promessa di esserci per altre occasioni.
L'esperienza di lunedì è stata quella più vicina a un salotto letterario, un reale confronto di idee ed esperienze sullo scrivere, ho fatto fatica dopo una giornata di lavoro a lasciare la bassa per tornare in città ma ne è valsa la pena. Vale la pena scrivere, promuovere, socializzare l'esperienza, perché alla fine questi saranno i ricordi migliori, quelli che non hanno comportato un compenso materiale ma la soddisfazione di non sentirsi soli nella folle avventura dello scrivere.

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