lunedì 28 marzo 2016

Polizia Locale ... non è un lavoro per vecchi



Questa immagine significativa l'ho trovata qui un articolo lungo che parla soprattutto di dipendenti pubblici e di vecchiaia.
Noi del SULPL ci stiamo battendo per una modifica legislativa che riconosca la diversità del nostro lavoro e del fatto che ad esempio a sessant'anni diventa poco dignitoso correre per una qualsiasi strada di una qualsiasi città cercando di controllare il territorio.
Io ad esempio lavoro da 36 anni quasi e 14  in divisa.
E' bello il mio lavoro, in questi 14 anni mi sono divertito, mi sono sentito utile, sono stato sotto la pioggia o la neve a presidiare il territorio, il condominio, il cornicione, ho fatto viabilità, ho fatto ciò che compete a un agente di polizia giudiziaria, è stata una bella avventura di notte per la città turrita insieme a colleghi più giovani a presidiare, aiutare, proteggere, prevenire e perché no a sanzionare o reprimere, quando è necessario.
Una mattina ti alzi e ti rendi conto che la vista non ti aiuta più, le articolazioni non fanno il loro dovere, la schiena non regge a sei ore in piedi, il tallone ti fa male dopo cinque ore di centro storico, in una parola sei vecchio, non in generale, non per l'anagrafe, ma a 57 anni sei inadeguato per il lavoro di strada, poi lo fai, stringi i denti, cambi occhiali, ti guardi allo specchio e ti dici che sei un magnifico cinquantasettenne, ma gli anni ci sono, e per strada invece è tutto più giovane.
Più giovani sono gli abusivi stranieri appena sbarcati da un qualsiasi lido, più giovani gli spacciatori, gli automobilisti ubriachi o intossicati di una qualsiasi sostanza stupefacente, più giovani gli adolescenti che si muovono in branco e corrono veloci.
I nodi vengono al pettine, io oggi, pasquetta 2016 mi siedo sul bordo del fiume e mi chiedo quando passerà il prossimo cadavere di un collega diversamente giovane mandato allo sbaraglio da uno Stato indifferente, al nostro grido di aiuto.

Massimo Fagnoni delegato SULPL Bologna

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