domenica 23 agosto 2015

Lucky Ladies ... terza puntata della televisione verità




Penso alle donne italiane quelle che ad esempio lavorano per le cooperative di pulizie e si presentano al lavoro alle quattro e mezza del mattino e lo so perché a volte le incontro dove lavoro io.
Penso alle operaie, alle infermiere, alle colleghe della polizia municipale, alle insegnanti, donne italiane che lavorano, poi tornano a casa e si occupano dei figli, dei mariti, delle faccende domestiche vero motore italiano, troppo spesso aggredite, violentate e uccise in questo nostro tempo malato.
Poi intercetto fuori da ogni rotta  una puntata di Lucky Ladies e a differenza delle due trasmissioni precedenti di cui ho sparlato (la seconda casa e quattro matrimoni)  mi fermo un istante e rimango  perplesso.
Prendi una città come Napoli, bella, dilaniata da contraddizioni e mali storici, ma sempre ricca e affascinante e profumata di tante prelibatezze e cosa ti viene in mente a te sceneggiatore, regista, produttore televisivo? Di mettere in piazza le vite surreali di alcune  ricchissime signore della Napoli bene.
Un bel gruppetto di fortunate signore che non hanno nulla da raccontare se non il loro stile di vita sfacciatamente sontuoso, fra feste a base di champagne, settimane bianche, progetti vacanzieri e noia, molta noia, perché quella rimane  quando hai tutto e devi fare i conti con il nulla di una vita vuota di contenuti e piena di cose, oggetti, gadget, la ricchezza ostentata, della serie siamo ricche e ce ne freghiamo di voi poveracci, anzi vi ignoriamo perché noi viviamo in un mondo al di sopra delle miserie umane.
Confesso di non avere sopportato a lungo la visione di questa brutta soap opera zeppa di nulla, zero contenuti, zero cultura, zero fascino, solo ostentazione di chi ha tempo e denaro di cui disporre in grande quantità.
Penso al nostro paese tanto vicino al fallimento socio economico, e ripenso a quelle splendide donne che ogni giorno tirano la carretta senza lamentarsi, alle nostre giovani precarie, a quelle brave che devono emigrare per lavorare,  a quelle che decidono di indossare una divisa, insomma alle donne vere e mi chiedo per chi hanno prodotto questa trasmissione? Forse solo per le protagoniste, un'auto celebrazione del cattivo gusto della ricchezza sfacciata, e se la televisione si stesse trasformando in una specie di contenitore dove entra solo l'orrore della superficialità e della ostentazione?
Domanda retorica vero?

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