domenica 2 agosto 2015

la dittatura della raccolta differenziata



Io sono l'uomo della raccolta differenziata e già sull'argomento ho scritto un racconto.
Tutte le sere che piova o tiri vento, con il caldo o con il gelo, io scendo e porto negli appositi contenitori i rifiuti.
Umido (bucce di cocomero, melone, pesche etc) carta, plastica, indifferenziata, pile, vetro, e quando scendo sembro un babbo natale in pantaloncini corti d'estate e in loden d'inverno, un coglione qualsiasi che rispetta le regole.
A volte mi capita due volte al giorno la domenica, quando l'umido puzza.
Perdo in questo modo circa 10 minuti al giorno della mia fottuta vita.
Perché devo buttare i rifiuti nei diversi contenitori, chiudere i sacchetti già colmi, sbadigliare, guardare il tramonto e pensare ai miei avi che quei dieci minuti li impiegavano diversamente, magari ammazzando i nemici, o gozzovigliando a corte lanciando residui della cena ai cani che pascolavano sotto i tavoli.
Come sono democratico, ecologico, evoluto, io omarino del 2015, che tutte le sere differenzio.
Qualche mese fa nel mio condominio qualcuno ha sgarrato, ha buttato umido nell'indifferenziata, e tutti abbiamo scontato la pena perché qualcuno ha esposto i rifiuti colpevoli con tanto di  foglio allegato dove si ricordava che bisogna rispettare le regole.
Io ho pensato che queste regole ci sono state imposte, e che queste regole costano, non risparmiamo con la differenziata, anzi forse paghiamo di più, e quindi chi ci guadagna?
L'ambiente.
Non è tutto relativo?
Non è tutto ridicolo?
Nella terra dei fuochi la gente muore a causa delle discariche criminali e forse le mozzarelle che mangiamo sono velenose, ma se uno sgarra qui nella bassa o nell'Italia civile scatta la legge della democrazia di condominio, quartiere, consorzio, partito.
Io obbedisco gente, ma non perché sono ecologista, non perché ci credo, non perché sono libero, non perché mi sento gratificato, ma solo perché abbasso il capo alla dittatura della democrazia, alla correttezza della differenziata in un'Italia che scarica rifiuti tossici nei fiumi con la connivenza della politica.
Ma lasciatemi gridare come cantava Pappalardo, filosofo inascoltato, noi piccoli capifamiglia di questa società progressista quanto tempo perdiamo in pratiche davvero poco divertenti? E pensiamo davvero che la nostra differenziata salverà il mondo o il nostro alla fine non è altro che un esercizio di stile? Chissà ...

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