domenica 11 agosto 2013

Boris ... scoperte agostane


Sky ripropone Boris con la prima puntata della prima serie e così per curiosità l'ho guardata e in pochi giorni mi sono rivisto le 14 puntate della prima serie registrandomi le 14 della seconda che mi guarderò prossimamente.
Cosa deve offrire la fiction nostrana? O meglio cosa può offrire?
Qualsiasi forma di espressione artistica nel nostro paese deve per forza passare attraverso diversi condizionamenti, intanto la scarsità di mezzi economici, la scarsità di attori sia numericamente che qualitativamente, il filtro delle raccomandazioni, degli agganci politici, delle mazzette e chissà cosa ancora che non posso nemmeno immaginare, perché se è vero che il mondo dell'editoria è una fogna, immagino che anche quello della produzione di film e fiction non sia né limpido né facile da frequentare.
Boris è una fiction sulla fiction e funziona per ciò che immagino si propone, intrattenere con leggerezza, e allora trovi accettabili i registi cialtroni, i direttori di produzione sciacalli, gli attori raccomandati dai politici, le serie televisive tagliate alla seconda puntata, gli indici di ascolto che decidono della vita o della morte di una serie e del lavoro di persone.
Anche lo stagista, il dignitoso Alessandro Tiberi, è perfetto nel ruolo di giovane sfruttato e non pagato, che  all'inizio ha solo la possibilità di fare lo schiavo sul set, maltrattato e denigrato.
Il cast è composto da una classe di attori italiani, molti romani, che ho imparato a conoscere negli ultimi anni, è un cast numeroso e non posso elencarli tutti, cito solo la brava Caterina Guzzanti, più simpatica della sorella, anche se non paragonabile al resto della famiglia, Francesco Pannofino il regista e potrei continuare. E' un lavoro di squadra e mi sembra una squadra bene amalgamata, in sintonia, poi magari si sono scannati per tre serie chi può dirlo, fra le righe emerge uno spaccato grottesco di quello che deve essere l'ambiente della fiction italiana sempre in bilico fra precarietà e successo, dove solo alcune serie sopravvivono al tempo, penso al tenace Un posto al sole di cui scrivevo poco tempo fa, e mi tornano in mente La squadra, finito nel nulla o Distretto di Polizia.
Boris mi è piaciuto, la finzione sulla finzione, fa ridere, rilassa, ha un suo perché, consigliato nelle sere d'agosto per chi come me rinfresca i pensieri in una boccia di vetro, contando le evoluzioni di un pesciolino rosso.

Nessun commento: