venerdì 6 maggio 2011

incubo di strada ... posso dire che non mi è piaciuto?

Ho conosciuto Derek Raymond in realtà uno pseudonimo, grazie a Hotmag il portale milanese dove trasloco i miei post con simpatia.
Sedotto da una magistrale recensione ho subito acquistato la sua autobiografia Stanze nascoste libro che ho letto con passione, mi è piaciuto anche se dedicherò a questa lettura un post specifico, perché alcune cose non mi hanno convinto, ma questa è un'altra storia.
Parlerò velocemente di Incubo di strada, descritto dall' editore come l'elegia di Derek Raymond:
Nella letteratura classica, componimento lirico in distici (detti elegiaci) esprimente pensieri e sentimenti personali di tono malinconico.
Ho notato decine di recensioni relative al romanzo che lo descrivono come il dramma esistenziale dell'autore, la sua analisi della società,  il suo canto del cigno, il grido disperato di uno scrittore alla fine di un percorso analitico e sofferto del mondo che lo circonda etc etc.
Io sono una macchina semplice, sono cresciuto in uno di quei quartieri proletari che Derek avrebbe trovato affascinante, conosco la vita di strada e alcune di quelle regole, e leggo letteratura noir da quando ero bambino quasi.
Questo romanzo ha un pregio fondamentale è breve.

La partenza ricorda Chandler, il poliziotto onesto, ma ruvido, preso a calci dalla vita che per le sue idee e la sua purezza viene licenziato, sembra un romanzo davvero datato, e all'inizio l'ho trovato poco credibile ma affrontabile, subito dopo però parte per una tangente delirante e drammatica e triste e deprimente che non ti molla più fino alla fine.
Questo romanzo sarà anche un'elegia ma non azzardatevi a definirlo un noir.

Che dire ancora?

Ho appena iniziato Il mio nome era Dora Suarez e fortunatamente la partenza è completamente diversa e mi fa ben sperare, ma non mi pronuncerò più fino alla fine.













Nessun commento: