domenica 9 marzo 2025

Dexter: original sin


 

Ho amato Dexter, di un amore incondizionato e per alcuni anni ho pensato che fosse una delle migliori serie thriller internazionali, poi è arrivato Breaking Bad che ha scompaginato la mia scala di valori.

In realtà Dexter ha scontato anche l'imperdonabile colpa di un'ultima brutta stagione che doveva concludere la vicenda e l'ha conclusa sì ma in modo insoddisfacente e sicuramente non memorabile.

Nonostante la delusione per l'ultima stagione la curiosità e l'affetto per il personaggio e per la serie mi ha spinto a iniziare il prequel di Dexter, dove il padre adottivo è interpretato da un bravo Cristian Slater, il cast è molto buono e il giovane Dexter, interpretato da Patrick Gibson assomiglia molto a quello originale.

Stessa musica iniziale, stesse atmosfere, bravissima l'attrice che interpreta la sorellastra di Dexter nella somiglianza con quella adulta e bella la ricostruzione di una Miami inizio anni 90 e impressiona pensare come sia cambiato il mondo in così poco tempo.

Morale per gli amanti della serie consiglio il prequel con tutti i limiti del caso, fondamentale la voce narrante che è quella del nostro Dexter.

Su Paramount


sabato 8 marzo 2025

Il vizio del lupo


 

Chi è il lupo, alla fine è uno come te che mi stai leggendo, diverso da te che mi stai leggendo, è un uomo, un quarantenne, che lavora in un'azienda ed è bravo nel suo lavoro, gli piacciono le donne, il buon vino  e i wargame con le miniature, la sua vera passione per la quale frequenta una ludoteca il giovedì sera.

La sua vita non è completa, ma se la fa bastare, spesso si diverte e sa come trovare momenti di piccola felicità nel suo quotidiano.

Poi accade una cosa, una svolta nel suo destino, un evento imprevisto, diventa il potenziale autore di omicidio, viene coinvolto in un'indagine a causa di un indizio trovato sul luogo del ritrovamento del cadavere di un uomo.

Quell'indizio conduce sicuramente a lui.

Inizia in questo modo il primo romanzo di Gianluca Gualducci, Il vizio del lupo edito da PIEMME un giallo? Sicuramente perché del giallo ha tutti gli ingredienti, omicidio, indagine, risoluzione.

Un nero? Forse, perché Gualducci ha lavorato sui personaggi, tutti sfaccettati e bene caratterizzati, tutti tormentati dai loro demoni, e come tutti i neri ha un risvolto sociale, quasi impercettibile, nel quale si intuisce la precarietà socio economica dei giorni nostri, che porta l'individuo più fragile a cercare scorciatoie nel tentativo di salvarsi la vita o di preservare il benessere perduto.

Il protagonista assoluto è lui, il Lupo, Gianluca Mannari, e ti conquisterà con le sue contraddizioni, con la spasmodica e nevrotica ricerca di una verità, con i suoi errori e le sue cadute di stile, con la sua auto veloce e i suoi rapporti con le donne.

Un prodotto fresco, originale, televisivo, probabilmente seriale.

Ho avuto il piacere di presentare il suo romanzo al Gran Reno e non mi resta che farti il mio in bocca al lupo, Gianluca, benvenuto nel fantasmagorico mondo dell'editoria di genere italiana.

lunedì 3 marzo 2025

Rocco Schiavone


 

Torna con la sesta stagione il commissario più anticonformista, scazzato, cannaiolo e intrigante di tutta la fiction italica e forse europea.

Questa serie è nelle mie corde, ci sono affinità fra il mio Trebbi e questo uomo dello Stato tradito dallo Stato stesso eppure ancora in prima linea seppure in un luogo impervio e nevoso.

Le storie sono cupe, i personaggi centrati, ma il novanta per cento della serie si basa sul protagonista, così duro e pochissimo puro, dolente, cinico e nello stesso tempo umanissimo.

Giallini è Rocco Schiavone non potrei immaginarne un altro.

Potete vedere le ultime quattro puntate su Raiplay.

domenica 2 marzo 2025

Mina Settembre


 

Ne ho conosciute di assistenti sociali in vita mia, prima come educatore e coordinatore di servizi, poi come pulismano, durante i vari accadimenti lavorativi e infine come utente dei servizi sociali.

Le assistenti sociali non mi ricordo abbiano mai risolto un problema della mia vita, anzi in alcuni casi me l'hanno complicato, ma non è colpa loro è colpa del sistema sociale che non fornisce a queste professioniste le armi per affrontare le sfide da superare oppure fornisce armi spuntate e inefficaci.

O forse sono stato sfortunato io a non avere mai trovato un'assistente sociale in grado di aiutarmi. 

Mina Settembre è una favola assimilabile a Un posto al sole.

La protagonista ha questa bellezza tipicamente partenopea, è solare, accattivante, improbabile.

Non c'è problema che non riesca a risolvere, non c'è reietto che venga lasciato indietro, non c'è sfida che possa essere persa.

La fiction è rilassante e consolatoria come uno spot pubblicitario del mulino bianco.

Gli attori, alcuni collaudati, altri meno, altri per niente.

La vera forza del prodotto rimane Napoli con la sua bellezza.

Se avete voglia di qualche ora totalmente rilassante trovate tutte le puntate su raiplay

mercoledì 19 febbraio 2025

I delitti del bar Lume 2025


 


Certe serie le guardi per affetto, per abitudine, per rilassarti.

Sto parlando dei delitti del bar Lume serie arrivata alla dodicesima stagione e si sentono tutte le stagioni sul groppone.

La prima puntata o film di tre è un omaggio a uno dei vecchi attori scomparso che in questo caso in realtà appare in un breve spezzone e che parte per un luogo lontano, uscendo di scena.

Il cast è collaudato sempre magistrale Guzzanti nel ruolo del sindaco cialtrone, divertente l'inserimento dell'anziano Messeri, ma nel complesso la sceneggiatura è debole, il divertimento è calato, avverto la stanchezza di un prodotto a mio avviso giunto a conclusione.

Vero che il panorama della fiction italiana è desolante, ma da questa serie mi aspettavo di più, poi magari sono io che fatico maggiormente a divertirmi.

Chissà.

Su Sky

lunedì 17 febbraio 2025

The parenthood


 


Ho guardato senza sosta tutte le stagioni di The parenthood che tradotto in italiano sarebbe la genitorialità.

Adesso posso ricominciare a guardare le mille cose che avevo accantonato, però devo confessarvi che questa serie mi ha conquistato e adesso vivo il lutto per la fine di una favola bellissima.

I personaggi tutti fantastici, la storia di una grande famiglia americana che ben poco ha da condividere con l'attuale modello proposto dall'attuale amministrazione.

Buoni sentimenti e un legame autentico creano il tessuto per la vita pulsante di una famiglia due genitori, quattro figli con relative mogli/mariti, nipoti.

Storie complicate, vicende a tratti struggenti, una professionalità degli attori e una sceneggiatura davvero straordinaria.

Mi mancheranno tutti dal giovane Max con l'asperger alla incredibile Amber, al grande vecchio Zeek etc etc.

la magia della fiction è anche questa, soffrire un poco quando finisce e quando non finisce, come Grey's Anatomy significa che è andata oltre il livello di cottura e continua a funzionare per inerzia, nella noia generale.

domenica 16 febbraio 2025

Tra loro


 

Dopo avere terminato l'ultimo romanzo dedicato alla vita di Frank Bascombe ho acquistato Tra loro, senza in realtà sapere cosa mi sarei trovato davanti.

Non è un romanzo ma un omaggio dell'autore ai suoi due genitori e un tentativo di ricostruire ricordi ed esistenze di due americani vissuti negli anni della grande depressione.

Il libro, breve, circa 150 pagine e qualche fotografia d'epoca, si divide in due parti, la prima è dedicata al padre e la seconda alla madre.

Richard Ford cerca di ricostruire la vita della coppia genitoriale e dare un senso al loro stare insieme, a volte in realtà riesce solo a fare congetture perché, a bene pensarci, cosa rimane a noi della vita dei nostri vecchi? Specialmente dopo che se ne sono andati.

Il libro è teneramente struggente, racconta di un'America che non esiste più, altri uomini, altri presidenti, forse e sicuramente un'etica oggi irrecuperabile.

Questo memoriale mi ha portato a riflettere sulla mia famiglia d'origine, ormai disintegrata, l'unico collante con il passato era rimasta mia sorella, lei era la memoria e ora non c'è più, rimangono solo foto in bianco e nero sbiadite e tanti lati per me sconosciuti che scompariranno definitivamente nell'oblio.

Cercate sempre di farvi raccontare il passato dai vostri cari, prima che venga cancellato come un castello di sabbia in riva al mare.


giovedì 13 febbraio 2025

Quando il romanzo finisce


 

Io e il grande Hemingway abbiamo una cosa in comune, la scrittura.

Non soffermatevi sul fatto che lui era un grande e io non sono nessuno.

Entrambi abbiamo dedicato una parte della nostra vita alla creazione di storie, e abbiamo pensato che lo scrivere fosse parte integrante della nostra vita, due epoche diverse, due storie diverse, ma un denominatore comune.

Oggi ho terminato l'ennesimo Trebbi, che uscirà, nel migliore dei casi nel 2027, perché nel cassetto ce ne sono altri due.

Lo sto correggendo, ho scritto la sinossi, lo sto stampando, poi mia moglie lo leggerà e per me quella vicenda con i suoi personaggi e le sue dinamiche sarà chiusa.

Quando termino un romanzo ho sempre una sensazione di liberazione e di vuoto, liberazione perché fino a qualche mese fa non sapevo ancora come sarebbe finito il romanzo e se avesse un senso.

Vuoto perché comunque in questo romanzo ho dovuto, come sempre, faticare, costruendo la trama, i personaggi, gli intrecci, i dialoghi, dedicando a questo lavoro parte della mia vita, del mio tempo.

Alla fine è una questione di investimento.

Ne vale la pena?

Sono convinto di sì, il tempo è il mio unico vero patrimonio e da quando sono in pensione è diventato ancora più prezioso.

Scrivere e soprattutto creare mi fa sentire vivo, dà un senso alle mie giornate e mi consola nei momenti più difficili.

Se non riesco a scrivere significa che la vita mi sta assediando con i suoi crucci e terminare un lavoro è un po' come avere sconfitto i brutti pensieri e vinto una partita  a scacchi con la morte.


giovedì 6 febbraio 2025

Quindici anni di narrativa


 Non ci stanno tutte le copertine in un unico collage, si sovrappongono, alcune sovrastano, altre rimangono sullo sfondo, sono le copertine di quindici anni di miei lavori, due libri di racconti, forse i più amati e venti romanzi.

Quindici anni sono un bel pezzo di vita e scrivere un poco me l'ha cambiata la vita, sicuramente in meglio.

La scrittura è una compagna, è un modo per ragionare su se stessi, sul mondo che ti circonda, un modo per esorcizzare il dolore, raccontare a tutti senza concentrarsi su nessuno, analizzare le persone, spiarle, e poi trasporle sulle carta.

Per me che comincio a diventare un anziano a tutti gli effetti e nonno da quasi un anno, è un modo per andare verso il mio futuro guardando la fine con un sorriso.

Non cerco più gloria, onori o denaro, ma solo un modo interessante per vivere il mio tempo e se a qualcuno dovesse piacere il mio scrivere, ben venga, sarà un motivo in più per non fermarmi.

A proposito, in maggio uscirò con un libro diverso dal solito, 

racconti sulla mia ventennale esperienza in polizia locale, spero che qualche collega lo leggerà se non altro per curiosità.

I dettagli nel tempo.




lunedì 3 febbraio 2025

Dune seconda parte


 

Ho visto Dune parte due.

Mi è piaciuto.

Una premessa, per me Dune è un pezzo di vita, un pezzo di giovinezza, con i miei amici di quel periodo fuori da ogni rotta che si chiama giovinezza, ci divertivamo a chiamarci con i nomi dei diversi protagonisti della saga.

Dune, che per chi non lo sapesse, si compone di sei romanzi del grande esperto di deserti Frank Herbert, non è solo fantascienza ma filosofia di vita, insegnamento alla sopravvivenza e in un certo senso è preveggenza pura.

Recentemente ne sono usciti altri due scritti dal figlio che non ho ancora letto.

Il rispetto per l'acqua e per il suo spreco lo impari dal popolo Fremen e forse un giorno tornerà utile anche sulla terra se è vero che stiamo andando verso una desertificazione, ma quello è un problema che non mi riguarderà.

Per amare la saga cinematografica di Dune un poco è necessario conoscerla e il giovane regista la conosce bene, è talmente rispettoso del romanzo che sembra quasi un mio coetaneo, dentro Dune c'è tanta tragedia, e tanta mitologia, ci sono i grandi vermi del deserto, il senso dell'onore, l'amore e l'ineluttabilità del destino.

Se ce la fate ancora a guardare un film che dura più di due ore potete vederlo su Sky.

sabato 1 febbraio 2025

The walking dead the ones who live


 

Ebbene sì, ho completato la visione di The walking dead guardando anche le sei puntate dello spin off offerte da Sky.

Non farò spoiler, posso solo scrivere che è il racconto di una grande storia d'amore fra due professionisti della sopravvivenza e che alla fine il messaggio è forte e chiaro, l'amore vince su tutto, che un po' contraddice la spietatezza della serie, dove l'amore veniva mescolato con tonnellate di splatter e morti viventi.

Amo i due personaggi, lei è bellissima e anche lui è un vero eroe senza ambiguità, pronto a tutto per ricongiungersi con l'amata.

Per gli amanti del genere trovate la prima e non so se ultima stagione su Sky.

giovedì 30 gennaio 2025

La zona d' interesse


 

La zona d'interesse è un film faticoso, ma necessario, come solo i grandi film riescono a essere.

Narra della vita del comandante Rudolf Hoss e della sua famiglia.

Rudolf Hoss fu davvero il responsabile del campo di sterminio di 

Auschwitz, colui che riuscì a renderlo molto efficiente migliorando le tecniche di sterminio di massa  e diventando un modello da imitare per gli altri campi di sterminio dell'epoca.

Il film è un capolavoro di realismo e ha la peculiarità di trasmettere l'orrore attraverso i suoni che arrivano alle orecchie della famiglia di Hoss che continua a condurre un'esistenza apparentemente agiata e serena nonostante l'orrore dietro le mura a poche decine di metri dalla loro casa con piscina.

Ciò che arriva allo spettatore è l'orrore puro e sembra di sentire anche l'odore acre della cenere dei forni crematori mentre la famiglia tedesca vive serenamente.

Hoss è un professionista della morte e svolge il suo incarico con passione ed entusiasmo, orgoglio di sua moglie e dell'intera famiglia.

Il film oltre a fornire uno spaccato di realtà incontrovertibile ricorda  a tutti noi ciò che un essere umano apparentemente normale può compiere con la massima leggerezza se inserito all'interno di un meccanismo perverso e complice.

Forse questo è uno dei film più lucidi e significativi per illustrare l'orrore nazista.

Ultima nota, noi non siamo comandanti di campi di sterminio, e non siamo fabbricanti di morte, ma però assistiamo quotidianamente all'orrore mondiale e ai genocidi legalizzati e continuiamo a condurre le nostre vite contenti di essere dalla parte giusta del muro.

Come cantava De André, siamo tutti coinvolti.

Su Sky.



martedì 14 gennaio 2025

Tails of Iron


 

E vagando su game pass mi sono imbattuto in questo gioco durissimo e vecchio, un vero souls che non concede sconti, sei un topo che deve combattere contro un esercito di rane cattivissime.

Non so perché mi ostino a cimentarmi con tali video giochi punitivi e frustranti, forse per la soddisfazione enorme che mi danno quando supero un avversario?

Mistero, dicono che il gioco tiene desto il cervello di noi anziani, spero sia vero, sicuramente mi proietta in mondi fantastici.

Se non avete voglia di morire mille volte cercate un gioco più semplice questo è davvero spietato.

lunedì 13 gennaio 2025

Parenthood


 


Ogni mese mi ripropongo di disdire l'abbonamento su Netflix che continuo a mantenere perché mi costa solo 5 euro al mese essendo aggregato al mio pacchetto sky, ma trovare qualcosa che davvero ci piaccia è una lotta ardua.

Poi ho intercettato questa serie dalla quale è stata tratta la versione italiana che si intitolava Tutto può succedere che forse potete ancora trovare su Raiplay e che mi era piaciuta, anche se molto più breve di quella americana, sto parlando di tre stagioni per un totale di 42 episodi e invece Parenthood è composto da sei stagioni e 103 episodi.

Serie datata e trasmessa fra il 2010 e il 2015 ma chi se ne frega.

Narra le vicende di una grande famiglia americana, due genitori, quattro figli adulti e relativi compagni/compagne con diversi nipoti.

Inutile addentrarmi nella trama, se vi piacciono le serie drama incentrate sulle dinamiche familiari vi innamorerete della serie.

Cast superlativo inutile citare tutti gli attori, alcuni sono dei fuori classe e sono tutti bravi compresi i bambini.

Si ride  e si piange, ma il dramma è sempre affrontabile, perché si racconta di una famiglia dove ci si aiuta a vicenda e nella quale i dissidi si ricompongono.

Pura fantasia, la realtà è distante, ma chi se ne frega.

Io che non ho più una famiglia, e parlo della mia famiglia d'origine completamente distrutta e disintegrata, non posso che sognare immaginando un mondo dove i familiari sono i tuoi punti di riferimento.

Se vi piace sognare ed emozionarvi guardando ottima fiction ve la consiglio.


domenica 12 gennaio 2025

Per sempre

 




Ho iniziato il quinto romanzo di Richard Ford dedicato alla vita di Frank Bascombe, un piccolo uomo della middle class americana che ha un'agenzia immobiliare e una famiglia alquanto complicata.

Praticamente attraverso i suoi romanzi ho accompagnato il ciclo vitale di questo personaggio fino alla vecchiaia e ho avuto la possibilità di conoscere un pezzetto di America, non quella di Trump, ma quella autentica degli americani che vivono in un paese tanto grande quanto contraddittorio.

Mi sono innamorato del personaggio e penso che mi mancherà, mi sa che sarò costretto a cercare gli altri suoi romanzi per capire se mi piacciono altrettanto.

Nell'ultimo, Per sempre Frank deve occuparsi del figlio di 48 anni affetto dalla Sla.

Un romanzo apparentemente doloroso dove l'autore nonostante il tema pesante riesce a parlare di felicità.

Sopra trovate un brano letto dal sottoscritto tratto dal romanzo.







sabato 11 gennaio 2025

Katia Follesa e Valeria Graci ma non dovevamo vederci più


 


L'ultima volta che avevo assistito a uno spettacolo teatrale al Duse ero andato a vedere Gaber. Fate due conti e potrete facilmente desumere che non andavo a teatro da circa trent'anni.

Una delle nostre figlie per Natale ci ha regalato due biglietti per il Duse, per andare a vedere l'ultimo spettacolo di Katia Follesa insieme alla sua amica storica Valeria Graci.

Vi confesso che invecchiando esco malvolentieri la sera, comincio ad avere problemi di vista con il buio e  vado a letto molto presto.

Però, visto che non sono ancora da ricovero mi sono fatto forza e insieme a mia moglie mi sono diretto verso quel cantiere a cielo aperto che è diventata Bologna.

Ho faticato non poco a trovare un parcheggio, e abbiamo avuto la fortuna di incappare in una serata quasi mite, 8 gradi alle otto di sera.

Entrare al Duse non mi ha fatto battere il cuore come quando avevo vent'anni, però ho ritrovato le atmosfere, il brusio di un teatro colmo di persone, il bar dove la gente normale, quella che esce tutte le sere e ha energie da spendere, consumava aperitivi e caffè.

Il teatro l'ho trovato invecchiato e scomodo, forse segno dei tempi e delle ristrettezze economiche e mi ha rattristato constatare che avrebbe bisogno di una bella risistemata.

Lo spettacolo? Mi sono moderatamente divertito, soprattutto essendo un estimatore di Zelig ho riso nei due loro pezzi forti, quello delle finaliste di miss Italia e delle protagoniste di Uomini e donne.

Mancava chiaramente Bisio ma c'erano alcuni ballerini che hanno contribuito a ricreare le atmosfere.

Le due comiche hanno dimostrato la loro consueta grinta, e simpatia che ha caratterizzato la carriera della Follesa, protagonista spesso in televisione di diverse produzioni.

Ho letto che parteciperà anche a una serata di San Remo come spalla di Conti, ma potrebbe essere una fake news.

Sono tornato a casa contento della serata, mi sono sentito ancora vivo, ho superato la mia terribile pigrizia e ho trascorso due orette divertenti.

Ho anche avuto modo di vedere la programmazione del Duse per il 2025. L'unico spettacolo che andrei a vedere, ma non lo farò, è quello dei due vecchi leoni Lopez e Solenghi, tutto il resto della programmazione l'ho trovato o poco interessante o imbarazzante.

Segno dei tempi, forse Gaber ci scriverebbe una canzone.

Io vi lascio solo con una considerazione.

Una volta al Duse trovavi Gaber, lui ha lasciato un grande vuoto, e quel vuoto ormai è ovunque anche nelle nostre teste

domenica 5 gennaio 2025

Stalker 2 vs Indiana Jones ... si parla di video games


 

Oggi scriverò brevemente di due video games arrivati nel catalogo game pass di xbox da pochi giorni.
Li vedete sono Stalker 2 e Indiana Jones e la macchina infernale.

Premetto, non sono un tecnico ma solo un fruitore di video games da circa quarantacinque anni.
Gioco solo con console perché è più comodo e meno costoso.
Amo la saga di Indiana Jones che ho rivisto almeno tre volte nella mia vita.

Trovo entrambi i video giochi imperfetti ognuno per motivi soggettivi legati ai propri tecnici e produttori, forse Stalker 2 è quello più legnoso  e pieno di bug che stanno correggendo strada facendo.

Però nonostante ciò devo ammettere che pure essendo Indiana Jones bellissimo come un film della saga lo trovo meno avvincente di Stalker 2 con le sue atmosfere da fine del mondo angoscianti e crudeli.

Poi tutte le considerazioni tecniche le lascio ai professionisti.


venerdì 3 gennaio 2025

Diventare nonni


 


Poi accade che ti ritrovi nonno, ricordo che la notizia di questa eventualità me la comunicò mia figlia in uno dei nostri incontri in pizzeria, appuntamenti mensili irrinunciabili per me, un nostro momento nel quale ci raccontavamo il nostro reciproco quotidiano cercando di non perdere troppi pezzi.

In realtà credo la che vita sia in continua evoluzione o involuzione verso la sua naturale conclusione, e questo dato l'ho chiaro da tanto di quel tempo che credo di avere vissuto il futuro nella mia testa fin da giovanissimo.

Ciò che non avrei mai potuto immaginare è l'impatto emotivo delle diverse situazioni, il grande dolore della perdita ad esempio, è un'esperienza devastante e spesso incurabile, che può essere parzialmente lenita dalla grande emozione di una nuova vita.

Mi sono sempre considerato un cinico disilluso, un po' come il mio amico Trebbi, eppure questa nuova esperienza affettiva nei confronti di mia nipote e di un altro piccoletto, che hanno arricchito i rami della mia famiglia, si è rilevata come uno tsunami affettivo.

Il mio pensiero è rivolto spesso a loro, al loro futuro, al futuro del mondo.

Loro rappresentano in parte il mio testamento in terra, rimarranno a testimoniare le mie buone o cattive azioni, forse mi citeranno distrattamente nella loro vita da adulti, diranno era mio nonno, non l'ho mai conosciuto, oppure lo vedevo nei fine settimana, ci giocavo con l'xbox, sai era uno scrittore, ho tutti i suoi romanzi e alcuni me li ha anche dedicati.

La mia nuova esperienza di nonno è spiazzante perché per la prima volta guardo al futuro con i loro occhi e non più con i miei.

Prima immaginavo come sarebbe finita, adesso cerco di immaginare come loro vivranno in un futuro sconosciuto e irraggiungibile nel quale io sarò solo un tenue ricordo sbiadito.



mercoledì 1 gennaio 2025

C'è ancora domani


 

Dopo avere visto Diamanti ho deciso, la sera dell'ultimo giorno di un 2024 nel complesso terribile e annichilente, di vedere C'è ancora domani della brava Cortellesi che reputo una delle attrici più talentuose nel panorama attuale.

Avevo resistito alla tentazione di vederlo a causa dell'eccessivo entusiasmo che questo film aveva mosso fra critica e pubblico, poi ieri sera l'ho guardato.

Bello l'utilizzo del bianco e nero brava lei e bravo, come sempre Mastandrea, un vero professionista se calato nel ruolo giusto, interessante e giusta la denuncia sociale, stiamo parlando di una vicenda che si snoda nei giorni che precedono lo storico voto referendario del 46 per decidere fra monarchia e repubblica, quel giorno finalmente le donne ebbero la possibilità di esprimere, con il voto, la loro voglia di cambiare le cose.

Film educativo, indispensabile in questo momento storico, non solo nei confronti delle donne, ma anche come scossa alle coscienze dormienti di un paese che non ha più la forza di alzare la testa, subendo da un governo dopo l'altro le peggio cose.

Scritto ciò, non posso comparare questo film a Diamanti, non è un capolavoro, è un buon film, mi è piaciuto, ma non mi ha suscitato le emozioni dell'altro, il suo successo la dice lunga sulla pochezza che lo circonda, comunque brava la Cortellesi.

L'ho visto su Sky

lunedì 30 dicembre 2024

Diamanti


 




Erano anni che non entravo in una sala cinematografica, colpa la pigrizia e l'età e una smisurata concorrenza televisiva.

Oggi pomeriggio, grazie a Sky, e ai biglietti gratuiti che mette a disposizione dei fedelissimi (sono cliente Sky da almeno 15 anni ma forse anche di più) sono ritornato allo Space di Bologna ed è stato come fare un salto in avanti nel futuro, poltrone comodissime e vari altri cambiamenti.

Ma veniamo al film del bravissimo Ozpetek, un film corale tutto al femminile dove l'uomo viene relegato in un angolo e schiacciato dalla potenza di fuoco di un gruppo di attrici bravissime.

Non le citerò, perché sono troppe, e la bravura di un'attrice o di un attore spesso dipende dal regista e dallo sceneggiatore che in questo caso è riuscito a valorizzare tutte le protagoniste.

Il film è struggente, potente, mai retorico, evocativo e narra le vicende di una grande sartoria che crea abiti di scena per il cinema e il teatro.

Non vi racconto altro, perché questo film è da vedere e forse da rivedere.

Escono vincenti le donne, con la speranza che davvero possano un giorno relegarci in un angolo con tutte le nostre cattive coscienze.

La seconda fotografia che ho postato è la cosa che ho ritrovato nel film, quella piccola palla di vetro con un pesce rosso all'interno.

Per il regista ha un significato che non ho saputo approfondire ma mi piace pensare che ho con lui questo banale oggetto in comune.

Fatevi un regalo, andate al cinema e commuovetevi con questi inestimabili Diamanti


giovedì 26 dicembre 2024

Vincenzo Malinconico avvocato d'insuccesso


 

Chi non si è mai sentito almeno una volta come Malinconico, il protagonista della omonima serie, appartiene a una specie a me aliena.

Malinconico, interpretato da un irresistibile Gallo, attore sempre più presente nel palinsesto Rai, e per fortuna, è un avvocato non certo prestigioso, ma dall'umanità seducente dell'uomo comune che riesce a entrare in sintonia con i più sfortunati e a sopportare il peso di una famiglia decisamente invadente.

I protagonisti, tutti bravi, dalla ex moglie al bravissimo Giovanni Ludeno, che già avevo conosciuto in Lolita, e infine a Francesco di Leva, che interpreta il coatto duro e puro che aiuta l'avvocato nelle sue indagini.

Ma al di là della trama, a tratti davvero accessoria, è l'atmosfera, che rende la serie davvero godibile, i momenti musicali, che in effetti sembrano quasi musical, la colonna sonora, le atmosfere, i dialoghi, e una volta tanto il messaggio che arriva allo spettatore.

Non sono tutti nemici quelli là fuori, esiste ancora se non una speranza di riscatto, almeno la possibilità di incontrare persone come Malinconico, avvocato delle cause perse che a volte finiscono bene.

Su Raiplay la seconda stagione composta da quattro episodi.

mercoledì 25 dicembre 2024

Walking Dead


 

Ieri sera, per festeggiare il Natale 24 ho guardato due puntate di Walking Dead, avevo interrotto la visione della serie nella stagione terribile che vide la comparsa di Negan  con la scena cruenta della mazza da  baseball.

Avevo deciso che era troppo anche per una serie horror e avevo deciso di rinunciare a quella fatica, poi quest'anno ho saputo che sarebbe uscita una dodicesima stagione e approfittando di Sky ho ricominciato a vedere le puntate dalla nona stagione e nonostante non abbia più lo smalto dell'inizio Walking Dead conserva un suo diritto di essere considerata una serie interessante.

Tratta di temi sempre più attuali, dall'inclusione, all'emarginazione, ai temi ambientali e alla solitudine di fronte alle catastrofi, purtroppo il mondo sta lentamente, e neanche tanto,  avvicinandosi a un luogo pericoloso, ostile, infestato di pazzi scatenati decisi a uccidersi e sterminarsi per i soliti motivi che muovono l'umanità, profitto e potere.

Alla fine anche in Walking Dead il pericolo più grande non sono i morti che camminano ma i viventi che cercano in ogni modo di prevaricare gli altri sopravvissuti.

Su Sky tutte le stagioni

mercoledì 18 dicembre 2024

consigli per esordienti scrittori, attenti alle trappole editoriali




Si potrà  dire di me che sono un piccolo scrittore provinciale, uno che non ce l'ha fatta a sfondare, che non potrei vivere con i diritti d'autore, anche perché fino al 2027 non posso incassarli a causa della mia forma pensionistica, insomma si può pensare tutto e il suo contrario del sottoscritto, ma alcuni punti fermi rimangono.

Ho il mio pubblico, e diversi lettori affezionati che mi seguono da anni.

Non scrivo su commissione e su ordine di nessuno.

Non ho santi in paradiso e soprattutto non ho mai pagato per pubblicare un libro.

Pubblico dal 2010 e ho pubblicato circa ventuno libri fra romanzi e racconti sempre con case editrici serie che non mi hanno mai chiesto un soldo.

Quando decido di acquistare delle copie del mio libro da un editore lo faccio per mia scelta.

Perché tutto questo sproloquio?

Ogni tanto, molto raramente, invio un mio inedito ai "grandi" editori, grandi nel senso più commerciali, nella speranza di un ipotetico salto di qualità, sogno di ogni scrittore.

Non mi risponde mai nessuno, tranne Adelphi che gentilmente ogni volta mi risponde che i miei romanzi non rientrano nella loro linea editoriale e li ringrazio per la cortesia.

Questa volta mi ha risposto una casa editrice alla quale ho inviato il romanzo ingannato dal nome, non avevo svolto le giuste indagini e non mi ero reso conto che fosse una casa editrice a pagamento.

Non la nominerò per evitare polemiche e possibili ritorsioni, però per la prima volta in 15 anni di accordi di edizione firmati ne ho letto uno davvero sconcertante.

Praticamente per potere pubblicare il mio romanzo mi chiedevano l'acquisto di 75 copie del romanzo a prezzo intero anche pagando con comode rate, senza però scrivere quante copie avessero in realtà intenzione di pubblicare.

Chiaramente ho rifiutato e mi sono anche scusato per avere fatto loro perdere tempo, anche se sono convinto che il mio manoscritto non lo abbiano neanche letto.

ESORDIENTI mi rivolgo a voi.

Non fatevi fottere, piuttosto auto pubblicatevi e con una spesa relativamente contenuta potrete portarvi a casa le copie sufficienti da regalare a parenti e amici, se invece credete nel vostro lavoro prima informatevi in rete  e inviate solo a case editrici NON A PAGAMENTO, e un giorno potrete, come me guardarvi indietro e decidere se la vostra carriera di scrittore è stata più o meno soddisfacente, ma comunque sarà una cosa autentica e potrete anche dire a voi stessi, guardandovi allo specchio, sono uno scrittore.

Sapere di esserlo non è mai scontato né indolore, ma indispensabile per potere continuare a scrivere.

lunedì 16 dicembre 2024

granchester


 

Ieri in una nebbiosa domenica di metà dicembre 24 ho terminato la visione di Granchester, almeno per quanto riguarda le edizioni italiane che al momento si compongono di otto stagioni.

La nona arriverà in Inghilterra nel 2025 e chissà quando da noi.

Mi è piaciuta molto la serie pure con le consuete libertà creative come la inusuale coppia di investigatori composta da un canuto poliziotto e un giovane e avvenente sacerdote inglese.

Granchester è il luogo nel quale avvengono efferati delitti e conseguenti indagini, ma grande parte della vicenda in realtà ruota intorno alle vite complicate dei protagonisti.

Indispensabile inquadrare storicamente la vicenda, anni 60, un'Inghilterra ancora in pieno dopo guerra con i personaggi che convivono con i traumi riportati dal conflitto da poco terminato.

Un'Inghilterra rurale che un po' ricorda le ambientazioni di Barnaby ma con una maggiore intensità e profondità.

Grande il protagonista Robson Green, bravo anche il prete Tom  Brittney che aveva sostituito il precedente attore, bravi tutti.

I temi affrontati sono molti, tutti sociali, dall'emancipazione femminile, alla difficile accettazione della diversità, l'omosessualità negli anni 60 era ancora reato in Inghilterra, almeno secondo la trama, la fede, la situazione disagiata delle classi proletarie.

I protagonisti bevono molto, fumano molto e ci si chiede in effetti come potessero arrivare alla vecchiaia.

Altri tempi, bella atmosfera, ottima ambientazione, belle trame.

Consigliata.

Potete trovare le puntate, con molta pazienza e scaricandole, su giallo, o alcune stagioni disseminate in diverse piattaforme, come Prime.

sabato 14 dicembre 2024

Blues Café avamposto di cultura


 Finalmente un giornalista si è accorto del Blues Café, quindi grazie a Alessandra Arini di Repubblica Bologna per avere reso merito a un piccolo e tenace avamposto di cultura popolare incuneato nella periferia bolognese, a pochi passi dai confini della città dove Anna Califano e Valerio Gardosi da anni si spendono tenacemente per trasmettere una diversa idea di socializzazione, non troverete macchine mangiasoldi e dispensatrici di disperazione sociale e nemmeno happy hour alcolici nel loro bar, ma ottimi prodotti e molta cultura.

Mi onoro di essere stato uno dei primi scrittori a passare dal loro bar.

Questa è la cultura che prediligo al servizio della comunità e non al soldo di chicchessia, liberi, perché come diceva Gaber la libertà è partecipazione.

Un abbraccio a Valerio e Anna e lunga vita al Blues Café

mercoledì 11 dicembre 2024

Piedone uno sbirro a Napoli


 

Aleggia il fantasma di Bud Spencer nella mini serie Sky ambientata a Napoli, due cose mi hanno spinto a guardarla, la città che trovo irresistibile e il dialetto sottotitolato che emerge durante le varie sequenze.

Bravo il protagonista che ricorda lontanamente il mitico Piedone, Salvatore Esposito che dopo il successo di Gomorra, che non ho mai visto, sta dilagando sulle diverse piattaforme.

Brava anche Silvia D'amico e Fabio Balsamo.

Una bella iniezione di Napoli fra pizze fritte e vicoli dei bassi.


sabato 7 dicembre 2024

Lo stato delle cose


 


Il titolo è perfetto per il nostro momento esistenziale, politico, sociale.

Per chi mi legge siamo al terzo capitolo della vita di Frank Bascombe, scrittore fallito, discreto giornalista sportivo, motivato agente immobiliare, giunto alla soglia degli anni 2000 con 55 anni sul groppone e un cancro alla prostata.

In questo terzo capitolo della vita del personaggio mi sento sempre più in sintonia con lui, anche se per fortuna la mia vita non è stata così complicata, ma conosco bene l'infelicità e la sconfitta.

Nel romanzo si parla anche di politica, si svolge l'anno delle elezioni che videro fra i candidati Gore e Bush e con tutte le riserve del caso sembrano giganti rispetto all'attuale presidente appena eletto.

Pochi giorni fa hanno assassinato un dirigente di una grossa assicurazione sanitaria americana e l'odio e la rabbia sono esplosi in rete nei confronti della vittima, capro espiatorio di una sanità americana che non funziona.

Questa è l'America, il paese che ci schiaccia e domina dal dopoguerra, impone i conflitti, decide i capi governo, controlla il voto popolare come in Romania oggi, spalleggia i genocidi, decide il nostro futuro e domina il nostro presente.

Ma l'America di Richard Ford è invece quella delle persone normali che lottano per sopravvivere entrano ed escono da matrimoni fallimentari, gestiscono complicati rapporti con i figli, combattono contro un qualsiasi cancro.

Alla fine nonostante le distanze culturali, geografiche, storiche, leggere della vita di questo uomo qualunque mi fa sentire meno solo, meno qualunque.


domenica 1 dicembre 2024

Dostoevskij


 

Non conoscevo la produzione dei fratelli D'Innocenzo e continuerò a rimanere nella mia ignoranza anche per il futuro.

Ho guardato i primi quindici minuti di questa mini serie by Sky ottimista anche per la presenza di Filippo Timi che reputo un bravo attore.

Dopo un quarto d'ora mi sono arreso, al di là della violenza dei toni, della fotografia ad effetto, della solita vicenda con serial killer psicopatico che lascia lettere sul luogo dei delitti, della sensazione di angoscia permanente ci sono anche alcuni particolari tecnici che mi hanno lasciato incredulo.

Io sono per il nero realistico, che non vuole dire crudo e simbolico, metaforico e artistico, ma soprattutto credibile.

Le divise dei poliziotti non sono quelle della polizia di Stato, i veicoli dei poliziotti non sono della polizia di Stato, poi la rissa fra due diversi gruppi di agenti senza un motivo plausibile, i dialoghi insensati, l'atmosfera cupa.

In una parola, ho cambiato canale e sono tornato ai miei gialli inglesi, Granchester per citarne uno.

Questi due fratelli saranno due geni della creatività mi inchino al loro genio e passo oltre.

sabato 30 novembre 2024

San Luca


 

Ho ascoltato San Luca canzone di Cremonini dal nuovo album cantata con Carboni e si è smosso qualcosa dentro, qualcosa di profondo e remoto.

A San Luca andavo a correre partendo da via Saragozza, la famosa Casaglia-San Luca e i miei compagni erano tutti amici, quasi fratelli, si chiamavano Sandro, Marco, Fabio e altri che occasionalmente si univano a noi.

Correvo da solo, dieci chilometri belli intensi per chi conosce la strada.

In Inverno correvo sotto il portico di tre chilometri, quando all'esterno pioveva o nevicava insieme a un vigile del fuoco, amico per un breve periodo, ma lui era molto più forte di me, mi lasciava sempre indietro, erano tre chilometri di scalini, mica pippe, e avevo un altro fisico, ma niente malinconie, sono ancora vivo.

Ma la meraviglia era quando arrivavo in cima e guardavo la città dal Santuario, mi tornavano in mente le canzoni di Lucio Dalla e mi sentivo vivo, mi sentivo parte di quella storia lì.

San Luca era sempre lì ai miei ritorni da vacanze così così dove niente sesso, pochi soldi e voglia di tornare a casa, quando ero troppo giovane per godermela.

Era un faro nella notte più buia, era una speranza, e a  volte ci andavamo in macchina la notte nel parcheggio a guardare le luci della città bevendo birra e parlando del futuro, di politica, delle donne, fumando troppo e sognando nel freddo delle notti invernali.

La canzone di Cremonini mi ha smosso ricordi.

Ora San Luca non la guardo quasi mai, vivo appena fuori Bologna ma quel tempo, quegli amici, quei sogni, sono tutti dentro di me, fino alla fine.

giovedì 28 novembre 2024

Il mio primo vero studio


 


Ho scritto i miei romanzi e racconti e mail, per anni, all'interno di uno sgabuzzino, che da sabato dovrebbe tornare a chiamarsi con il suo nome e non più studiolo, come lo chiamavamo affettuosamente.

Da alcuni anni la camera della figlia più grande, che ora convive con il suo moroso, era diventata mia, ma solo da pochi giorni abbiamo provveduto a personalizzarla, finalmente ho potuto attaccare al muro un omaggio al grande  Troisi, acquistato vent'anni fa ad Ischia, che giaceva triste in un armadio, vicino a Troisi la bella caricatura, omaggio dell'amico Trabucchi per il mio pensionamento, e di fianco la mia laurea che fino ad oggi era in bagno.

Poi ci sono i miei romanzi e i libri di    Nietzsche vicino Shakespeare, regali e ricordi di una giovinezza.

C'è ancora del lavoro da fare ma oggi mi sento contento come un fanciullo davanti al

suo primo astuccio il primo giorno di scuola, quando esistevano ancora gli astucci.

Non si è mai abbastanza vecchi per trovare motivi di allegria.

Sono talmente rari che voglio condividerli.


martedì 26 novembre 2024

Stucky


 

L'associazione con Colombo è immediata, l'impermeabile trasandato, il sigaro in bocca, l'aria distratta di chi si ritrova sulla scena dell'omicidio per caso e la dinamica della vicenda che inizia sempre dalla fine, cioè dall'esecuzione dell'atto efferato, con immediato svelamento del colpevole.

Non ho mai letto i romanzi di Fulvio Ervas, ma devo dire, con tutta l'onesta possibile, cercando di accantonare l'invidia per uno che ce l'ha fatta ad arrivare alla fiction, che le trame sono deboli, scontati e approssimativi gli omicidi, niente a che fare con la genialità degli assassini della più famosa serie americana.

Però Giuseppe Battiston è bravissimo, come sempre, accogliente l'idea del solito gruppo di investigatori con la patologa affascinante impersonata da una brava Bobulova.

L'idea del poliziotto che non usa il cellulare e scrive sui biglietti è poco originale ma accattivate, insieme al luogo prediletto da Stucky, una trattoria dove trascorre molto del suo tempo.

Le affinità con il mio Trebbi sono molteplici, e chi lo ha letto lo sa.

Quindi vi consiglio le prime quattro puntate della prima stagione, per quattro orette davvero rilassanti in una Treviso sconosciuta al sottoscritto ma affascinante.

Su Rai play

giovedì 21 novembre 2024

Un pomeriggio al Tincani


 

In un freddo pomeriggio di novembre 24 alle 15 e 30 ho condotto la mia prima e probabilmente unica conferenza della mia vita presso l'Istituto Carlo Tincani, (per la ricerca scientifica e la diffusione della cultura).

Ho parlato per quasi due ore, compreso l'intervallo, dell'unica cosa che conosco abbastanza bene, i miei libri.

Non ho venduto nulla, non potrei, ma ho regalato la mia storia a una platea di signore, circa una trentina e un unico uomo.

Era la prima volta che mi capitava di raccontarmi davanti a un pubblico senza rete, mi sono preparato per un mesetto, slides comprese, e poi, alla fine, ho parlato a braccio cercando di non annoiare.

Alla fine mi pare di avere suscitato un minimo di interesse e sono tornato nella bassa soddisfatto.

Perché scrivo? Perché vado in giro a raccontare i miei romanzi? Perché mi presto a queste esperienze? Narcisismo? Tentativo di pubblicizzare il lavoro di quindici anni?

Le risposte sono tante e tutte valide.

I miei romanzi e i miei racconti sono il migliore veicolo di comunicazione che mi è rimasto con l'intera umanità, dentro alle mie storie c'è la mia personalissima visione della vita e un diario esistenziale che sopravviverà dopo di me, alla fine scrivere e amare sono le migliori ricette per vivere in eterno.

domenica 17 novembre 2024

Oggi ho votato


 

17 novembre 2024, oggi a casa mia c'è una nebbia antica, come si vede raramente ormai anche nella bassa più profonda, più adatta al giorno dei morti che alle elezioni regionali.

Mi sono svegliato alle 5 come al solito e alle 7,30 ero al seggio, un seggio tutto ala femminile e l'ho fatto notare suscitando una leggera ilarità.

C'è stato un tempo nel quale pensavo che le donne al potere avrebbero rappresentato un valore aggiunto, l'attuale governo mi ha fatto cambiare idea anche su questa ultima utopia.

Ma non vi dirò per chi ho votato a urne ancora aperte, vi dirò perché credo sia giusto votare per un nessuno come me.

Le mie radici non sono solo appenniniche ma soprattutto operaie.

Mio padre ha lavorato alla Weber tutta la vita e mia madre era una magliaia.

Io vengo da quella storia lì, secondo voi da che parte dovrei stare?

Non ho votato a favore, ma ho votato contro, contro chi si astiene pensando così che le cose possano cambiare, contro chi vota (una minoranza) perché dà il suo voto a chi gli permette di evadere il fisco, contro chi vuole l'astensionismo perché sono i più disperati, quelli che non credono più a nulla, che non vanno a votare.

Invece oggi è necessario votare, io ho votato per legittima difesa, per ribadire che anche se non conto nulla voglio contare uno.

In Francia sono scesi in piazza a migliaia contro un governo che voleva toccare le pensioni, in Italia gli unici a scendere in piazza sono pochi studenti male organizzati.

Io vengo da una storia diversa, dalle manifestazioni oceaniche degli anni settanta, da una politicizzazione che entrava ovunque, da un dibattito continuo, dalle lotte che ci hanno portato i diritti che adesso stanno mettendo in discussione.

Io appartengo alla minoranza degli italiani che paga le tasse e che permette ai servizi sempre più in difficoltà di funzionare.

Non importa come la pensi, ma oggi alza il culo e vai a votare.

venerdì 15 novembre 2024

i miei romanzi


 

La prossima settimana condurrò un incontro al Tincani di due ore per parlare dei miei romanzi, lo sto preparando da un mesetto, tutto gratis, perché ormai questa è la mia vita e quindi mi regalo quando posso.

Vi lascio con il video che è solo una carrellata delle slide che utilizzerò durante la conferenza.




giovedì 14 novembre 2024

I casi di Teresa Battaglia 2


 

Devo ammettere che fra le poche attrici italiane che seguo con un minimo di attenzione non rientra Elena Sofia Ricci che ha invece una sua filmografia e una presenza in televisione imponente.

La seconda stagione mi è piaciuta forse più della prima, si parla di un cold case e non vi svelo altro.

Il cast è di tutto rispetto e lei è credibile nel ruolo complesso di un commissario della polizia di stato in una città friulana Udine circondata da monti innevati.

La sensazione di essere sempre circondati dal freddo e dalle montagne è piacevole guardandosi la serie dal caldo divano di casa propria.

La protagonista ha il problema davvero notevole di una malattia cognitiva progressiva, alzheimer, che le crea non pochi problemi nella vita quotidiana e soprattutto nel lavoro.

Questo aspetto poco realistico della fiction non ne svilisce la suggestione anzi crea un'empatia con la protagonista.

Alla  fine la fiction deve emozionare e la protagonista è bravissima a condurti per mano nel suo percorso tortuoso di sopravvivenza quotidiana, mentre i ricordi l'abbandonano un pezzetto per giorno.

Su Rai play tutte le puntate.

domenica 10 novembre 2024

il giorno dell'indipendenza


 

Ho letto il giorno dell'indipendenza, secondo romanzo di Richard Ford che racconta la vita di Frank Bascombe, nel primo romanzo era un giornalista sportivo con una possibile carriera di scrittore bruciata dalla sua mancanza di volontà a perseguirla, il romanzo si intitola Sportwriter e mi ha trascinato dentro l'universo di un uomo medio americano negli anni 80 e racconta un fine settimana della sua vita.

Romanzo minimalista e ricco di approfondimenti esistenziali, alla fine mi sono sentito come lui, come Frank, uno spettatore spesso distratto della vita altrui, con una separazione dolorosa alle spalle e un rapporto difficile da gestire con i figli giovanissimi.

Nel secondo romanzo Frank diventa un agente immobiliare e si impegna anche in questo mestiere costringendo ancora una volta il lettore a entrare nella vita dei diversi personaggi, Frank nel primo romanzo aveva 38 anni e adesso ne ha 44, il suo lavoro lo costringe a interagire con i più svariati personaggi fra venditori e acquirenti potenziali in un'America, marginale, spesso povera, mediocre, realistica e durante il suo breve viaggio di lavoro importante parentesi il rapporto con il figlio maggiore un ragazzo problematico con il quale cercherà di trascorrere alcuni giorni con conseguenze drammatiche.

Frank, anti eroe per eccellenza, rappresenta il fallimento dell'uomo medio che cerca di sopravvivere in un modello sociale dove tutto sembra scorrere in superficie.

Come non immedesimarsi?

Adesso devo per forza leggere il seguito Lo stato delle cose


sabato 2 novembre 2024

Qui non è Hollywood


 Sicuramente la polemica  in merito al blocco temporaneo della serie innescata dal sindaco di Avetrana ha fatto da cassa di risonanza per queste quattro puntate appena trasmesse dalla Disney.

Ho guardato con una sorta di timore, legato alla conoscenza della turpe vicenda, la serie e devo ammettere che è impressionante la caratterizzazione dei personaggi, e la ricostruzione di luoghi e avvenimenti.

Gli attori davvero bravissimi, soprattutto quelli principali Vanessa Scalera (irriconoscibile), Paolo De Vita, Giulia Perulli, Federica Pala e tutti gli altri.

La vicenda la conoscete tutti inutile ricordarla.

La serie è avvincente e nitidissima, impietosa e nello stesso tempo realistica, rimane la consapevolezza dell'orrore dettato dalla profonda ignoranza, dalla infelicità esistenziale, dall'emarginazione di tanti luoghi italiani ai confini di qualsiasi possibilità di riscatto.

La consiglio agli amanti della cronaca peggiore, quella che non ha spiragli di speranza o  resurrezione.

venerdì 25 ottobre 2024

firmacopie al Blues cafè



 Domani 26 ottobre 24 in uno dei periodi più cupi per la nostra regione fra alluvioni e stragi sul lavoro, torno al Blues Cafè, dalla coppia di amici che potete vedere nell'immagine sopra.

I delitti di Bologna è ancora in giro in attesa del nuovo anno e di una nuova uscita primaverile che uscirà dai miei consueti schemi narrativi per raccontare vent'anni di lavoro nella Polizia Locale.

Intanto vi aspetto domattina dalle 8,30 alle 11,30 per un caffè e due chiacchiere, sperando che il tempo ci permetta di uscire di casa

lunedì 7 ottobre 2024

Monsters seconda stagione


 

Ho visto in pochi giorni la serie Monsters, la ricostruzione della truce vicenda della famiglia Menendez, seconda stagione della trilogia che aveva visto come prima stagione  Dahmer che non ero riuscito a vedere perché troppo cruda e insensata anche per un vecchio cinico come il sottoscritto.

La seconda stagione invece racconta una vicenda avvenuta nel 1989.

Due fratelli di una ricca famiglia americana con il padre cubano di origine, massacrarono a fucilate i genitori.

Non entro nel merito della trama per non svelare i retroscena, posso solo dire che in questo caso di cronaca vengono esposte con cura due ipotesi interessanti, due diverse chiavi di lettura, lasciando allo spettatore come a un giurato decidere da che parte stare.

A parte il contenuto, che alla fine ricalca tanta terribile cronaca nera avvenuta anche e spesso nel nostro paese, senza citare le tante stragi familiari perpetrate negli ultimi anni, la serie è molto curata, i protagonisti credibili, gli attori superlativi, il padre è interpretato dal grande Javier Barden del capolavoro Non è un paese per vecchi.

A chi piace il genere  lo consiglio

Su Netflix

martedì 1 ottobre 2024

Tutto chiede salvezza 2


 

Ho iniziato a vedere la seconda stagione Tutto chiede salvezza 2.

La prima tratta da un romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli, mi era molto piaciuta.

La mia esperienza professionale sia come educatore sia come pulismano mi ha permesso di trovare interessanti punti di realismo nella serie.

Parliamoci chiaro, la realtà attuale della gestione dei centri di igiene mentale e dei luoghi preposti ad accogliere trattamenti sanitari obbligatori o accertamenti sanitari obbligatori è da tempo in difficoltà.

I problemi nascono proprio alla fonte del progetto, ma non basterebbe un libro per parlarne.

La prima serie racconta con discreta efficacia l'esperienza individuale del protagonista, rendendo la vicenda, pure nella finzione dovuta a esigenze narrative, emozionante e convincente.

La seconda serie parte da un presupposto quasi fantascientifico, un ex degente di un reparto di diagnosi e cura per pazienti psichiatrici torna come tirocinante infermiere nello stesso reparto.

Nonostante l'improbabilità della trama la seconda stagione riesce nell'intento di toccare alcune corde importanti, la diversità, l'inclusione, il razzismo, e alla fine commuove senza troppa ipocrisia.

Bravi tutti.

Su Netflix