giovedì 5 dicembre 2019

le sardine natalizie



Colleghi e amici prima di andare in piazza in quello che probabilmente è stato il primo raduno sardinesco italiano, a Bologna, sono passati in libreria al Secondo rinascimento  a una mia presentazione e dopo, a duecento metri, hanno raggiunto una folla numerosa e festosa in piazza Maggiore.

Alcune banali considerazioni da uno che le piazze le ha frequentate molto negli anni 70.

Non capisco il movimento, mi piace è festoso, allegro, pacifico, educato, ma a cosa serve?
Ha un valore preventivo come l'anti influenzale? Nasce dalla paura della Lega? Nasce per prevenire il contagio, dissuadere gli elettori dubbiosi, fare crescere la consapevolezza? Fare ragionare i potenziali elettori indecisi? Includere? Escludere?

Non mi ero mai soffermato seriamente sul fenomeno perché pensavo che avrebbe trovato un suo percorso di crescita e di affermazione nel tempo, con calma, poi ieri, in auto, sono incappato in un giorno da pecora dove ho avuto il piacere di ascoltare il loro inventore, Mattia Santori, 32 anni, analista di politiche energetiche e istruttore sportivo.
La faccia pulita di un movimento trasparente come acqua di un torrente alpino, ma alle domande simpatiche dei due conduttori di un giorno da pecora, Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, non ha risposto male, però ha detto le cose che potrebbe dire uno dei miei amici in palestra durante una sessione di ginnastica dolce, banalità, mezze affermazioni, generiche prese di posizione, come del resto mi aspettavo.

E la conclusione è tutta qui, come lui stesso ha intuito, nel vuoto terribile di contenuti della nostra politica che spinge in piazza migliaia di persone e relative sardine per un generico e confuso bisogno di giustizia sociale, solidarietà e tutte le consuete parole d'ordine che trovate nella fotografia che ho incollato.

Ricordo le manifestazioni degli anni 70, eravamo di più, eravamo arrabbiati, ce l'avevamo con il governo, con la democrazia cristiana, con i poteri oscuri, con la violenza di uno Stato che covava nell'ombra e schiacciava la classe operaia.

Nel bene e nel male avevamo ottime ragioni da spendere.

Il movimento delle sardine invece sembra inconsistente nella sua grandezza, come un mare quieto e vasto in un giorno d'estate, bello da guardare come un'immagine statica.
Spero che il movimento delle sardine non diventi un altro 5 stelle, non abbiamo bisogno di dilettanti,
per andare a fondo bastano quelli che già governano.

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