giovedì 7 luglio 2011

cavalli selvaggi








Ho appena terminato di leggere Cavalli selvaggi  dello scrittore americano Cormac McCarthy l'ho letto in vacanza in Toscana che bene si adatta a paesaggi western e cavalli in libertà.
E' il primo della trilogia della frontiera e appena tornato a Bologna andrò a recuperare gli altri due nella bella biblioteca di Casalecchio.
Al momento è per me lo scrittore che maggiormente incarna la mia idea di romanzo, lo stile asciutto che solo in parte rimanda al grande Hemingway,  la profonda immersione delle sue storie nella carne e nel sangue dei protagonisti fanno di questo scrittore ciò che mi piacerebbe realizzare nella mia carriera di inventore di novelle.
Non è solo una storia americana, non ci sono solo cavalli e grandi spazi, è un'esperienza diretta, cinematografica, sensoriale e profondamente emozionante.
La vita esce prepotente e reale dalle pagine e questi giovanissimi cowboys diventano piccoli eroi del nulla, eroi nell'arte della sopravvivenza nell' immenso di una natura a tratti ostile a tratti generosa.
Un romanzo che consiglierei a tutti, e che mi fa tornare forte il desiderio di scrivere, non per imitarlo ma per cercare uno stile mio che rispettosamente possa prendere anche il suo come modello.

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