venerdì 31 agosto 2012

source code



Questa alla fine è la scena che prediligo del film denso di effetti speciali Source Code, interprete principale e davvero bravo Jake Gyllenhaal  che impersonava Donnie Darko, altro film culto, 

indimenticabile per me.

Questo è un film fantastico, nel senso, meglio chiarirlo subito, che

 non ha nulla a che fare con la realtà, se non in forma metaforica.

8 minuti per salvare un treno e una città e per cambiare la realtà.

Filone già sfruttato ma per me sempre seducente.

Perché se è folle piazzare una bomba in una stazione e noi 

bolognesi ne sappiamo qualcosa, è altrettanto folle pensare di 

tornare indietro nel tempo e cercare di scoprire il colpevole per 

evitare un'altra strage.


Quanto piacerebbe a me e a tanti miei concittadini avere avuto 

l'analoga possibilità del protagonista, quella di rivivere gli ultimi otto 

minuti prima dell'esplosione a piacere, per cercare di scoprire il 

vero responsabile.


In otto minuti può accadere di tutto e al protagonista accade di 

tutto, si innamora, muore, rinasce e scopre anche perché è finito in 

questo programma scientifico e altre cosucce che non vi svelo per 

non rovinarvi il finale.

E' abbastanza adrenalinico, è un giallo, è commovente è un gioco,

 uno di quelli che faccio con l'x- box, improbabile, emozionante, 

onirico.


Commovente la telefonata del protagonista con il padre.


su Sky.

domenica 26 agosto 2012

fuori orario



Tutto contento vedo che Sky in programmazione ha Fuori orario del grande Scorsese,  nel film appare un istante, particolare che avevo rimosso.
Convinco mia moglie a guardarlo con me promettendole un divertimento sicuro, fregandomene del fatto che il film nel 1985 mi aveva entusiasmato, solamente 27 anni prima.
Il tempo, amici miei logora quasi tutto, a volte è una grande medicina ma altre volte trasforma il vino in aceto, l'amore in abitudine, i film un tempo innovativi delle vere e proprie riprese al rallentatore.
Il film scorre in effetti con un ritmo che non ricordavo, rarefatto, evanescente, inconcludente e nel complesso poco divertente.
Che cosa è accaduto?
Forse il mio cervello in questi 27 anni non è solo invecchiato ma si è adeguato a ritmi diversi, abituandosi a un modo di fare cinema che poco a che fare con l'esperimento di Scorsese che gli valse il premio alla regia a Cannes.
Non tutti i film sono pietre miliari indimenticabili, come non tutte le canzoni rimangono impresse nella memoria.
Memorabile il pezzo iniziale del taxi, l'unico dove ho riso veramente di gusto.
Comunque da non perdere se non l'avete mai visto.


sabato 25 agosto 2012

the protector


Ecco una nuova eroina, che in realtà non conosco come attrice anche se Sky ne elenca alcune fiction che non ho mai seguito.
 The Protector, in questa nuova serie abbiamo la mamma detective, divorziata, due figli, un fratello dal passato burrascoso e tanti omicidi da risolvere.
Le prime due puntate si insinuano leggere in una fiacca programmazione estiva.
Non è una tipica bellezza o forse non è necessariamente abbastanza giovane per essere esclusivamente seducente.
Mentre la protagonista di Unforgettable era bella ma poco convincente con la sua storia personale e le sue incredibili capacità mnemoniche, l'eroina di questa nuova serie è soprattutto una donna, una brava poliziotta che cerca anche di fare la madre e di mandare avanti la baracca, fra conti da pagare e cattiva alimentazione.
Le prime due puntate sono piacevoli.
Ci vediamo come al solito a fine serie e domani pioverà, spero.

venerdì 24 agosto 2012

quel che resta del giorno



Ho rivisto dopo alcuni anni questo capolavoro del cinema inglese Quel che resta del giorno, rimando al link per i dettagli.
Un magistrale Anthony Hopkins, una grandissima Emma Thompson per un film del 1993.
Non vi parlerò troppo del film che è tanto britannico quanto perfetto nella sua coerenza stilistica.
Se non l'avete mai visto recuperatelo.
Voglio parlare del senso del dovere, di vite perdute e amori sacrificati.
Non vi è mai capitato di avere colto con lucida disperazione la consapevolezza di avere sprecato un'occasione unica che avrebbe cambiato la vostra vita?
Se non vi è mai capitato o siete molto fortunati o siete molto distratti.
Io ho perso molte occasioni e per fortuna mi sono ritrovato per strada ma non voglio parlare di me, argomento noioso, ma del film, e della grande emozione che riesce a donare in due ore e mezza.
Un uomo dalle grandi doti che le dedica con fanatica dedizione a servire qualcuno che non è nemmeno lontanamente alla sua altezza.
Un uomo che sacrifica tutta la  vita al suo lavoro, come ad una missione morale, per poi rendersi conto di avere sbagliato quasi tutto, ma non potendo fare altro che continuare fino alla fine nell'unica cosa veramente riuscita della sua vita. 
Questo personaggio è tanto doloroso e perfetto quanto distante dagli uomini del nostro tempo.
Un maggiordomo che adempie al compito con dedizione dettata da una etica indotta dall'educazione e dalla passione.
Già nel film compaiono i politici, i guerrafondai, gli economisti, uomini con lo spessore morale di una sottiletta e che hanno quasi distrutto l'Europa nel secolo passato.
Quegli uomini non imparano nulla dalla grandezza morale di un maggiordomo, lo chiamano buonuomo e lo sfottono per la sua ignoranza politica ed economica ma non possiedono l'unica vera virtù che farebbe di loro dei veri statisti, l'onestà e il senso del dovere.
Loro sono rimasti gli stessi, governano ancora con una logica tanto soggettiva quanto assolutamente amorale.
Spero solamente che fra noi ci siamo ancora molti Mr Stevens, con una eguale levatura morale e una maggiore capacità rivoluzionaria.

giovedì 23 agosto 2012

this must be the place



Non fatevi trarre in inganno dall'immagine che vi propongo che sicuramente avrà disorientato tanti ingenui come me.
Questo è un piccolo capolavoro di leggerezza e Sean Penn è da Oscar.
Lui è una rock star traumatizzato dalla sua stessa essenza, potrebbe essere un cantante dei Cure, o un qualsiasi uomo di successo anni 80, ma il personaggio è geniale, ebreo quanto basta, con una maschera invadente che lo accompagna per tutto il film, il passo strascicato di colui che ha provato tante cose e ha perso.
Un perdente di successo che si muove fra Europa e America alla ricerca di un senso qualsiasi.
Lui è il film, la fotografia perfetta, nitida , colorata, fa da sfondo, diversi attori, bravi caratteristi americani, fanno da contorno e il film ti entra dentro con  naturalezza.
L'obiettivo finale è solo apparente, trovare il carnefice del padre ebreo in campo di concentramento.
La spensieratezza è il sentimento che precede il supplizio.
Ma la frase geniale del film è l'intercalare del protagonista che è molto disturbato da qualcosa senza capire cosa effettivamente sia.
Un capolavoro.
Se ne sono accorti tutti?
Chi se ne frega.

martedì 21 agosto 2012

Heaven



Film d'estate, quando anche Sky, con quello che mi costa, arranca, fra trasmissioni di cucina, basta vi prego trasmissioni di cucina, non se ne può più ... e repliche di repliche e poca programmazione.
Sulla piattaforma dicono che Sky non ti abbandona d'estate, balle.
Torniamo a Heaven film di un regista che non conosco, Tom Tykwer basato sulla sceneggiatura di un altro regista  polacco, scomparso prematuramente Krzysztof Kieślowski  che non conosco.
Il film, ambientato fra Torino e la val D'Orcia, parte bene poi si spegne, come una candela sulla torta, prima del tempo.
Parte da una tragedia della follia, poco credibile, ma in questa epoca di grandi imbecilli a spasso, plausibile.
Una donna, la bella Cate Blanchett, decide di vendicare la morte del marito mettendo una bomba nell'ufficio del suo assassino, ma per sbaglio uccide 4 innocenti.
Diciamoci la verità, io scrivo noir, magari brutti, ma solitamente hanno una logica anche nella insensatezza dei personaggi, questa partenza di logico non ha nulla, se devo vendicarmi di uno e decido di ucciderlo non utilizzo una bomba, ma al di là della logica, questo regista polacco autore del famoso decalogo, del quale forse in gioventù ho visto, per sbaglio, una puntata, forse voleva andare al di là della semplice trama, scavare nei sentimenti dei personaggi, creare un'atmosfera surreale e a mio avviso non ci è riuscito.
Un ufficiale dei carabinieri, che fa ancora la pipì a letto, si innamora della omicida per caso e l'aiuta a fuggire in Toscana.
Che dire, qualcuno ha pagato per produrre questo film dalla bellissima fotografia, qualcuno avrà dovuto pagare la bellissima Cate Blanchett e lei deve avere trovato un motivo per impersonare la protagonista.
Rimane una Torino squadrata e vista da molto in alto, alcuni frammenti della Val D'Orcia veramente incantevoli e molti dubbi.
Ecco cosa capita quando in TV non c'è nulla ... nemmeno su Sky.

domenica 19 agosto 2012

Monti e le intercettazioni



Mi sfugge qualcosa, ma questo non doveva essere un governo tecnico? Questa mattina mi sono alzato presto per cercare un benzinaio che mi permettesse di pagare la benzina un euro e 69 centesimi, 
Da ottobre i nostri buoni pasto passano da 10 euro e sblisga a 7 euro.
Non ci stanno pagando gli straordinari e ogni giorno qualcuno paventa la possibilità del taglio alle tredicesime.
In questa situazione apocalittica Monti si permette, in un 'intervista a Tempi, di dichiarare che il governo interverrà per fermare gli abusi in tema di intercettazioni.
Ma di che abusi stanno parlando?
Monti pensa che a me e al resto del paese, quello che arranca giorno dopo giorno, interessi l'argomento?
Cosa sono le intercettazioni? Se non è roba per fare funzionare le nostre macchinette o per riempire il frigorifero a noi italiani non interessano.





L'altra dichiarazione che i giornali riportano è quella della Formero che dichiara:
salvato il paese, ora le imprese investano
Ma sta scherzando?
In zona Croce Coperta ( Bologna) le uniche imprese sopravvissute sono i magazzini dei cinesi.
Forse bisogna indicare alle imprese chi investire non cosa investire.
Salvato il paese?
Io non mi sento salvato, mi sento affossato, e voi?

sabato 18 agosto 2012

windjet volete i miei biglietti? Un affarone

Io sono un tipetto previdente, questo tipo di nevrosi tipicamente piccolo borghese l'ho ereditata dai miei genitori,  partivano sempre per tempo quando si trattava di un viaggio importante.
Nel tempo mi sono rilassato su molti fronti, ma visto che mi stanno rosicchiando lo stipendio ogni mese sono tornato ad essere molto previdente.
Prudentemente ho acquistato i miei biglietti aerei per la Sicilia i primi giorni di gennaio, quando il freddo da noi morde e punge.
E' arrivato il terremoto dalle mie parti e sono sopravvissuto, solo una crepa in cantina, e tutti mi hanno detto ti è andata bene, verissimo, sono un tipetto fortunato.
Poi adesso il terremoto siciliano sulle mie uniche stramaledette vacanze, sudate, pagate con la tredicesima, i risparmi  il salvadanaio e la disperazione.
Qui a Bologna si suda, molto, domani arriva Lucifero e mi portasse almeno un pò d'argent il vecchio satanasso.
Ora mi tocca acquistare di nuovo i maledetti biglietti e ringraziare molto Enac, Meridiana e la mia solita fortuna.
Di che ti lamenti almeno tu ci vai in vacanza ... mi dicono i miei colleghi, gente che di vacanze ne fa cinque l'anno magari pagate dai suoceri.
Ma hanno ragione, di che mi lamento.
Sono un tipetto fortunato.

mercoledì 15 agosto 2012

non siamo mica gli americani




Non siamo mica gli Americani 
che loro possono sparare agli Indiani 
VACCA gli Indiani.....


Texas: reagisce allo sfratto e spara su polizia e passanti uccidendo subito un agente.
Penso a quante volte ci è capitato di procedere all'esecuzione di uno sfratto o meglio a fare uscire un abusivo da un appartamento occupato, pensate se ogni volta ci trovassimo di fronte gente armata:

Romney, candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti si schiera, ecco una sua dichiarazione dopo la strage di Aurora:

Norme più rigide sul porto d'armi non avrebbero evitato la strage, secondo Romney, che ha parlato in un'intervista all'emittente Cnbc.
«Credo fermamente nel Secondo emendamento e non ritengo che nuove leggi possano fare la differenza in questo genere di tragedia. Leggi molto severe esistono ad Aurora ma la nostra sfida non sono le leggi ma le persone che commettono cose impensabili, inimmaginabili e inspiegabili».


Gli americani ... basta ascoltare questo esempio limpido di conservatorismo e nazionalismo da quattro soldi per capire che una parte della loro anima è ancora lì ferma sulla frontiera, mano sulla colt e sguardo fiero verso le grandi praterie.

Noi abbiamo leggi rigide nei confronti delle armi e considerando il farwest quotidiano italiano dove ti ammazzano per strada, come in Calabria, provate a immaginare una totale liberalizzazione dell'uso delle armi.
Mi vengono i brividi solo a pensarci.

Non siamo gli americani che loro possono sparare agli indiani ... per fortuna.


lunedì 13 agosto 2012

il fantasma del mio prossimo romanzo



Vagando per la rete in una pigra giornata di agosto trovo il mio prossimo romanzo, che nacque tre anni fa e in un certo senso ha avuto alcune fortunate intuizioni relative ai movimenti sovversivi italiani.
Non vi racconto altro perché il romanzo uscirà prima di Natale.  Dovrete comprarlo, regalarlo, prestarlo, pubblicizzarlo e non rubarlo, dopo mi toccherebbe arrestarvi perché anch'io sono uno sbirro, metropolitano, ma molto convenzionale, ve lo assicuro, tranne quando invento storie come questa.
Intanto nel link cliccabile potrete trovare il fantasma del mio futuro romanzo, un presagio di successo? Chissà. Per me è già miracoloso pubblicarlo, ma sono sicuro che chi mi apprezza come scrittore non potrà non amare il mio Figlio di un re, qualunque titolo avrà alla fine.

unilibro

domenica 12 agosto 2012

prime suspect



Se ho capito bene è finita la mini serie americana della quale avevo scritto con entusiasmo qualche mese fa e mi è piaciuta tutta, Maria Bello è completamente diversa dalla impareggiabile attrice inglese dell'omonima serie, ma proprio per questa differenza totale di stile e di ambientazione viene fuori alla grande, e mi piace da tutti i punti di vista.
La qualità maggiore della serie inglese/americana è sicuramente il realismo della vita di una centrale di polizia, il qutidiano di un distretto o della vita di strada che non si discosta molto dal vissuto degli attuali poliziotti locali italiani soprattutto al nord.
Poi ci sono le indagini concrete, veloci, crude, dove un caso lo risolvi con abilità ed esperienza, ma anche fortuna e coraggio.
Mi piacciono questi detective americani, un pò alcolisti, un pò disperati, ma sempre sul pezzo, perché alla fine la vita degli agenti è tutta racchiusa in questo loro lavoro che lascia poco spazio per la fantasia o voli pindarici.
Le affinità fra  finzione e la realtà sono palpabili, molte emozioni condivisibili, una realizzazione perfetta e una NY spettacolare.
Spero in una nuova serie di puntate e trovo poco nel panorama agostano che regga il confronto.

sabato 11 agosto 2012

Rambaldi la mia generazione ringrazia



L'Italia lo ricorda per i tre Oscar, molti lo collegano al famoso ET, io in realtà quando penso a Rambaldi respiro di nuovo un periodo nel quale esisteva ancora una speranza di crescita ed emersione creativa nel nostro paese, prima del 3d, prima della magia artificiale della computer grafica, prima della follia della speculazione finanziaria.
Rambaldi era un vero artista, un artigiano, sapeva inventare esseri meravigliosi che hanno incantato masse di bambini e adulti,  sapeva creare la magia con la cartapesta, una magia buona che potevi toccare con mano, e il suo lavoro sapeva di fatica, di professionalità vera di genio creativo e di un forte desiderio di farcela con le proprie forze.
In un universo di finzione e apparenza dove i cantanti vengono sfornati da trasmissioni televisive fittizie per poi scomparire in un mercato discografico tutto in rete ormai, fa tenerezza pensare come solo pochi anni fa esistessero personaggi come lui.
Grazie Rambaldi per il tuo stile e per la dimostrazione di come la professionalità quando è genuina paga sempre.

martedì 7 agosto 2012

Conte e il calcio truccato





Cosa avrebbe combinato Conte? Da profano del calcio faccio fatica a capire, si parla di partite truccate, giustizia sportiva, patteggiamenti, ci capisco poco, poco mi importa.
Poi sento alla radio che un Agnelli s'indigna contro la giustizia sportiva sparando parole di fuoco, poi sento che i tifosi della Juve sono pronti a scendere in piazza.
Mi chiedo per chi scenderebbero in piazza? Per Conte? Per un allenatore di una squadra di calcio?
Penso ai tifosi della Juve, ci sarà senz'altro in mezzo a tanti cuori generosi un operaio della Fiat, magari in cassa integrazione, ci sarà pure un disoccupato, un precario, un discriminato, un povero disgraziato.
Ci sarà di sicuro un disperato che sarebbe pronto a difendere Conte.
Non so cosa abbia combinato Conte, non mi interessa.
Sono uomini, calciatori, ex calciatori, allenatori, presidenti, gente che cammina a un metro da terra e che guadagna quanto uno stato africano, solo perché si occupa di calcio.
Non so cosa sta combinando la giustizia calcistica, ma so che evidentemente la nostra crisi non è ancora giunta al culmine, c'è ancora prima di tutto il calcio, nel nostro paese, oppio di tanti, oggetto del desiderio, motivo per il quale merita gonfiare il cuore e scendere in piazza.
Il calcio.
Povera, poverissima Italia, non 'è scandalo che ti faccia indignare abbastanza, non c'è taglio che ti impedisca di continuare a mettere la testa sotto la sabbia.
Non c'è scampo.

domenica 5 agosto 2012

13 assassini





Per i particolari tecnici di questo pregevole film ippobritannico rimando alla valida scheda tecnica allegata di seguito 13 assassini .
Per il resto le mie modeste considerazioni.
Conosco poco della cultura giapponese e i miei rapporti con tale mondo si limitano ai molti anni di frequentazione di una storica palestra di karate bolognese.
Forse per questo aggancio con la filosofia del samurai, e l'onore prima di tutto e lo spirito di sacrifico, ricordo da giovane come fossi affascinato dal cinema di Kurosava regista giapponese del quale ricordo due capolavori, Rashomon e I sette samurai.
Di quest'ultimo film fu realizzato il remake nel 1960 in America.
Gli ultimi film del regista che io ricordi sono Dersu Uzala del 75  e Kagemusca del 1980.
Meno interessanti dei primi due.
I samurai di 13 assassini sono intriganti, proprio perché fuori contesto, vanno verso il loro destino con una sorta di fatalismo che mi ricorda Il mucchio selvaggio di Peckinpah.
In un Giappone medioevale dove gli shogun, dittatori militari, dominavano il Giappone, un piccolo gruppo di samurai affronta uno di questi signorotti in una battaglia epica e spettacolare, dove l'unico obiettivo sembra l'auto annientamento dei partecipanti.
Anche in questa sequenza lunga le affinità con la scena finale di mucchio selvaggio sono molte.
Bellissimi i combattimenti con le armi bianche giapponesi.
Scarni ed essenziali i dialoghi.
Consigliato agli amanti del cinema giapponese.
Sembra che l'episodio sia davvero avvenuto.
Come una battaglia cruenta e brutale nella storia diventi una nota a piè pagina.
Un puntino insignificante nel definitivo storico.

martedì 31 luglio 2012

federica pellegrini quella dei pavesini


Questa sera la ragazza che sta mangiando i pavesini nuoterà nella sua specialità i 200 non so bene quali ma fa poca differenza perché io non la vedrò.
Oggi per radio dicevano che tutti gli italiani stasera tiferanno per lei.
Tutti tranne me.
A me lei non piace, non mi piace la pubblicità per la quale avrà guadagnato qualche soldo, mi piace Giacobazzi ( mi pare) che riesce a scherzare sullo spot.
Questi sportivi ... sponsorizzati ... santo cielo se la tirano assai, sanno poco di sport molto di gossip, viaggiano con gli agenti dietro e forse hanno anche guardie del corpo e guadagnano perché loro hanno fatto tanti sacrifici per arrivare fino al podio.
Alzatacce, allenamenti massacranti tutti i giorni e vasche su e giù.
Che grande sacrificio.
Che grandi eroi i nostri sportivi.
Penso agli operai della fabbrica sequestrata in puglia, l'Ilva con 8000 lavoratori sull'orlo del dirupo da una parte il disastro ambientale e dall'altra la disoccupazione.
No, mi dispiace, il mio nazionalismo si ferma lì.
Non le guardo le olimpiadi e non tifo per nessun sportivo, le olimpiadi le stiamo già disputando e quelle fanno scappare da ridere, noi stiamo concorrendo per arrivare all'inverno nella speranza che non ci taglino anche le tredicesime.
Spero almeno che ci lascino i pavesini.

venerdì 27 luglio 2012

crisi finanziaria quale risposta immediata?



Un collega mi passa l'Avvenire quotidiano cattolico che  predilige e mi consiglia di leggere il fondo di Leonardo Becchetti e vi consiglio di leggervi il blog linkato.
Cito dal suo editoriale:

Basta con questa finanza capace di sfornare scandali a ripetizione, insostenibile e continuamente sull'orlo del fallimento, animata non più dall'avidità  dell'homo economicus, ma dai movimenti ciechi e ancora più parossistici di algoritmi automatici costruiti per realizzare profitti attraverso migliaia di operazioni a piccolo termine.

Come mi era già chiaro siamo ostaggio di macchine pensanti al servizio di altri uomini senza scrupoli che sulle speculazioni finanziarie che avvengono alla velocità della potenza di un processore determinano crisi economiche fittizie, condizionano i mercati, e attualmente ci tengono tutti in ostaggio.
Che fare? La risposta di Becchetti è chiara:

Essenziale accanto alla manovra della BCE è varare una tassa sulle transazioni per eliminare il trading ad alta frequenza di cui nessuno sente il bisogno. Insieme a questa serve la separazione fra banca commerciale e banca di affari e una vera azione di antitrust nei confronti delle banche troppo grosse per fallire.

Sembrano operazioni facili vero? Ma le banche non saranno oggi quello che erano i latifondisti in Italia dopo la prima guerra mondiale? Temo che le banche non abbiano nessuna intenzione di perdere potere e denaro in questo momento a costo dell'incolumità del mondo intero, spero di sbagliarmi.
Un'altra riflessione, tutto questo parlare di crisi dei mercati non deve distoglierci dai nostri consueti problemi, basta guardare la televisione in questi giorni, la Lombardia, motore trainante del paese si ritrova con il governo della regione indagato, l'avreste mai detto?
E non credo che questo fatto sia collegato alla crisi economica globale, questo è un fatto tutto italiano.
Siamo circondati, l'unica speranza è nel lavoro incessante degli uomini onesti qualunque carica ricoprano, ci sono bisogna imparare ad ascoltarli.

  

lunedì 23 luglio 2012

profilage


Questa giovane attrice francese, Odile Vuillemin è a mio avviso l'asso nella manica di questa serie francese interessante ma non geniale, abbastanza infarcita di luoghi comuni e personaggi già utilizzati in serie simili come ad esempio, l'americana Criminal Mind.
Ma lei fa la differenza, estremamente femminile, fragile, ingenua, sensuale nella sua assoluta inadeguatezza alla cosiddetta normalità, con un abbigliamento e un modo di muoversi nel mondo che la differenziano da tutti gli altri.
La giovane profiler è una traumatizzata con padre psicotico e assassino della madre, omicidio al quale ha assistito in tenera età.
Da quel trauma nasce la sensibilità alle diverse sfaccettature della mente criminale  che caratterizza il personaggio.
Niente di geniale, ma tutto ben congegnato, non ultima la bellissima ambientazione in una Parigi una volta tanto visibile e fotografata con maestria.
Gli amanti della grande metropoli ringraziano.
Su fox crime.

venerdì 20 luglio 2012

la strage di denver



Un giovane uomo travestito, sembra come uno dei cattivi del film della saga di Batman, entra in un cinema e uccide 12 persone ne ferisce una cinquantina e si fa alla fine arrestare senza opporre resistenza.
Le immagini confuse di un filmato amatoriale entrano in casa dal televisore e sembra davvero un film, perché la realtà americana vista da casa mia sembra lontana e a volte incomprensibile.
In America le armi sono ancora alla portata del primo squilibrato di turno, in questo caso uno studente di medicina di 24 anni appena ritirato dagli studi che per qualche motivo ha deciso di entrare nella finzione cinematografica, nella storia, e vivere per qualche istante la magia della scena conquistandosela tutta con le armi in pugno.
La realtà americana a volte è sorprendente, tutte queste stragi annunciate sono sicuramente sintomo di uno squilibrio psico sociale che non turba le grandi case produttrici di armi che in America sono ancora in grado di condizionare scelte politiche evidentemente.
Non colpevolizziamo Batman, e non cominciamo a prendercela con la violenza solo immaginaria e allucinata di certo cinema, la saga del pipistrello è una delle più belle fra quelle che il cinema ha dedicato a un super eroe per eccellenza e i film precedenti lo testimoniano.
Cominciamo a chiederci come mai, negli Stati Uniti le armi sono ancora alla portata di tutti e come al solito la conclusione è la medesima.
Il potere nel mondo lo detengono pochi sicurissimi eroi del male, se ne fregano di noi e del nostro benessere, loro vogliono solo continuare ad arricchirsi, come in uno spettacolare film d'avventura dove neanche Batman può vincere, perché contro il potere dei soldi non vince nessuno, perdono però i genitori di quei ragazzi andati al cinema per divertirsi che non torneranno più a casa.

giovedì 19 luglio 2012

quando si dice finire in bellezza



Ieri sera ultima presentazione a Monghidoro, una piccola platea in una delle piazze più belle del paese, la cosiddetta Cisterna.
Lorenzo Fazio, giovane consigliere comunale ha condotto come al solito brillantemente la presentazione e Marco Piovella ha letto alcuni brani del romanzo.
Dopo, come tradizione, abbiamo cenato alla Petroniana, ristorante di pesce, come i signori.
Ho scoperto che in quell'ottimo ristorante passano Morandi, Antonacci e tanti altri personaggi più o meno famosi, perché Monghidoro piace alla gente che piace a quanto pare.
E ora, a bocce ferme un bilancio.
Sono stanco.
Non sono un commerciante di libri e non ho una vita mondana molto vivace, le mie uniche uscite in pubblico sono quasi sempre presentazioni di libri per il resto conduco una vita appartata se si esclude il mio lavoro e forse anche a causa di quello.
Mi sono speso, come al solito, per questo romanzo, ce l'ho messa tutta, ho scritto, regalato copie, sorriso, incontrato gente, invitato sconosciuti alle mie presentazioni, cercato invano di arrivare a un giornale, a un giornalista.
Adesso posso dire in tutta coscienza di avere fatto tutto ciò che era in mio potere per dare risalto al mio umile lavoro e quindi posso anche decidere di fare vacanza da presentazioni e impegni almeno fino al prossimo romanzo se mai ce ne sarà un altro.
Posso tornare a dedicarmi alla scrittura che alla fine è la cosa più importante per me e al lavoro che mi permette di mantenere viva questa simpatica ossessione.
Il mondo dell'editoria è fittizio, come quasi tutto ormai in questo paese in crisi, per fortuna ci sono realtà concrete piccole e coraggiose come Eclissi.
Grazie a Eclissi per avermi dato un'opportunità e buona estate a tutti.

martedì 17 luglio 2012

l'ultima condanna a morte in italia


Ritornando da Torino ho divorato in poche ore un libro che ha lo stile e il passo di un saggio storico giornalistico e l'atmosfera di un noir dalle tinte fosche. Lo ha scritto un giornalista, Renzo Rossotti che non conoscevo e mi perdoni l'ignoranza.
Tale libro, 150 pagine circa, in un'edizione molto spartana, è la cronaca di un efferato omicidio avvenuto nel 1945 quando ancora l'ombra cupa del conflitto pesava sul paese dilaniato,  s'intitola Villarbasse  cascina fatale ed è scritto in stile giornalistico con un retrogusto particolare come se fosse cronaca di allora non so se per uno stile scelto dallo scrittore o per una sua impronta generale, ma si legge come un fumetto scivolando pagina dopo pagina alla ricerca dei perché e dei colpevoli come in un giallo di fantasia.
Ma la riflessione che rimane a posteriori è sulla pena di morte, perché i colpevoli furono fucilati e quella fu l'ultima esecuzione capitale avvenuta in Italia.
Noi viviamo in un paese civile, si fa per dire, in un'Europa civilissima, dove un norvegese può trucidare 69 giovani di sinistra per un fatto ideologico e sorridere alle telecamere mentre il suo avvocato ne chiede l'assoluzione.
Viviamo in un pianeta civilissimo dove giustamente la pena di morte è retaggio di paesi totalitari.
Ma permettetemi di avere dei dubbi, non sono mai stato un buonista, e non vorrei mai avere come vicino di casa uno che ha ucciso barbaramente, per un qualsiasi motivo, la propria madre, il proprio figlio, un vicino di casa, che ha commesso omicidi terroristici senza pentirsi mai e la lista potrebbe continuare quasi all'infinito.
Quindi quale soluzione?
Di fronte all'abominio, alla crudeltà gratuita, alla ferocia ingiustificata lascio ai posteri, che immagino sempre più civili,  l'ardua sentenza, e vi affido alla saggezza degli italiani del primissimo dopoguerra consigliandovi la veloce lettura di questo libercolo e al pensiero di Rossotti che ho appiccicato sotto.
Come al solito sospendo il giudizio, lo tengo per me, inattuale come non  mai.



Anche la Giustizia ha i suoi tempi, vorremmo quasi dire le sue mode. Potevano, assassini di una tale spietata ferocia, essere pienamente consapevoli di ciò che stavano facendo? Oggi la domanda sarebbe questa. E, quasi di certo, la risposta degli illustri periti sarebbe “no”. Può una ragazzina essere totalmente consapevole di ciò che fa mentre uccide a coltellate la madre? No. Può una madre, freddamente, uccidere il proprio bambino, ben conscia di ciò che sta facendo, di ciascun gesto, dei colpi vibrati? Certamente no.
Renzo Rossotti


Renzo Rossotti
VILLARBASSE, CASCINA FATALE, pp.159 - Euro 9,80
Editrice Il Punto, Torino