Ho appena terminato una intensa immersione fra decine di persone, forse un centinaio disseminate fra presentazioni e firmacopie, e per un lupo solitario come me costretto a comunicare per vendere libri è sempre un'esperienza illuminante.
Ci sono alcuni termini che cerco di non pronunciare mai nel mio parlato e sopra ho descritto quelli che maggiormente detesto.
CI STA.
Ultimamente sta bene su tutto e puoi utilizzarlo per qualsiasi risposta sensata.
affermazione: Ho lasciato la mia donna perché non sopportava la mia passione per il calcio, litigavamo a ogni trasferta e mi toccava pestarla.
Risposta: Ci sta
Affermazione: con la mia attività guadagno duecentomila euro l'anno ma ne fatturo 15000, perché non è giusto che lo Stato mi derubi con le tasse.
Risposta: Ci sta.
Affermazione: Hai visto la Meloni? In copertina sul Time, è proprio una grande.
Risposta: Ci sta.
Ci sta è la risposta perfetta per chi non ti sta nemmeno ascoltando.
Il mio percorso invece lo incontri ovunque nella televisione di qualità, dal GF all'Isola dei disperati, a Temptation Island.
Sono gli italiani che hanno delle cose da raccontare, un vissuto importante e un futuro da scoprire e usano questa parola continuamente, e li trovi disseminati nelle location, (altro inglesismo nauseabondo) più dispararate che serviranno per matrimoni indimenticabili o eventi superlativi.
In questa fresca giornata di luglio in un attimo di lucidità accomuno tutti costoro alle migliaia, ormai, di persone che hanno dimenticato l'utilizzo dei segnalatori di direzione, tanto quelli che dietro devono intuire il loro percorso, capiranno.
Mi sembra di vivere in un paese allo sbando, in balia di luoghi comuni, chirurgia plastica, tatuaggi e calcio mercato.
Mi sembra di vivere in un paese alla deriva.
O forse sono solo troppo vecchio per tutte queste minchiate.
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