Come nella peggiore propaganda di regime intercetto una trasmissione radiofonica del mattino nella quale un dirigente rai elogia Doc la terza stagione raccontando che sta avendo un successo internazionale incredibile.
Sono un esperto di medical drama ho visto IR due volte, Grey's Anatomy, ormai inguardabile comprensibilmente come tutte le serie troppo longeve, The Resident, fortunatamente conclusa e una delle più bruttine, il Dr House, una delle più amate dal sottoscritto, Chicago Med e New Amsterdam, non ho visto serie indiane o di altri paesi, ma direi che come cultura medico ospedaliera potrei quasi azzeccare qualche diagnosi.
Scherzi a parte, Doc è una serie che ho guardato dall'inizio e doveva, secondo me, concludersi dopo la prima stagione, ma come tutti i prodotti che tirano hanno allungato il brodo.
Argentero è bravo e bello, indiscutibilmente, intorno ha anche alcuni attori competenti, ma la serie è lenta, come molti prodotti italiani.
Non può competere con nessuna delle serie sopra citate e non ha nemmeno il merito di fare esplodere alcune contraddizioni del nostro disastrato sistema sanitario nazionale, fra privatizzazioni e speculazioni.
La trama della terza stagione, imperniata tutta sui segreti, personali e professionali, sarebbe anche originale, ma annoia chi come me è abituato ai ritmi frenetici e realistici di altre serie ospedaliere.
Mi sono commosso a tratti per i drammi dei diversi disgraziati che si ritrovano in un letto di ospedale ma più per esperienza personale e perché sono vecchio che per reale suggestione.
Spero che si concluda la serie Doc, secondo me ha esaurito il suo ciclo, ma credo che se è davvero tanto seguita vedrà per forza una nuova stagione.
Potete vedere le 16 puntate su Raiplay
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