martedì 16 agosto 2016

pranzo di ferragosto



Non so se esiste il cinema minimalista.
Questo sarebbe un buon esempio.
Il film ha vinto diversi premi come opera prima nel 2008, ed è davvero gradevole, appena surreale, ma neanche tanto a volere scavare un poco, esordio alla regia di uno sceneggiatore romano.
Il film non si pone, grazie al cielo, obiettivi contenutistici o morali, racconta la storia banale nella sua concretezza di un ferragosto romano dove un attempato uomo che vive con l'anziana madre si trova costretto,suo malgrado, a trasformare l'appartamento in una sorta di bed and breakfast per anziane signore parcheggiate dai parenti che in un modo o nell'altro hanno altri progetti per la settimana più vacanziera dell'anno.
Il film è leggero, scivola via bene come un vino dei colli romani e anche la vecchiaia vista con lo sguardo disincantato di Gianni Di Gregorio, sembra quasi una stagione affrontabile, basta incontrare il personaggio giusto.
Su Sky

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