mercoledì 22 dicembre 2010

Maresciallo antispaccio diventa protagonista di un romanzo.

Per comodità di lettura riporto l'articolo apparso su "Il Resto del Carlino" - Martedì 21 dicembre 2010

La storia un carabiniere vero in un libro scritto da un vigile

Mi sono ispirato al nucleo dell'Arma perché mi è capitato dì lavorare con quei ragazzi

L'autore è un vigile urbano, Massimo Fagnoni, e il protagonista del romanzo è un maresciallo dei carabinieri che i frequentatori dei vicoli del centro conoscono bene: quasi ogni notte, infatti, è in strada a caccia di spacciatori, col suo look alla Serpico che ben poco ha di militare. Fagnoni 50 anni, dopo il fortunato volume 'Bologna all'inferno', ha dato alle stampe con la “Eclissi editrice” una nuova storia dal titolo “Belva di città”.
Chi è la belva?
«E' un cattivo per eccellenza, uno psicotico che si aggira per Bologna e che si svelerà solo nel corso del romanzo».
E il cacciatore?
«Il protagonista è il maresciallo Greco del nucleo operativo dei carabinieri di Bologna, che coordina un gruppo di militari in borghese che indaga intorno agli omicidi che avvengono in città. Greco è il personaggio principale ma ogni componente della squadra investigativa ha un ruolo e un carattere precisi che crescono. Questo è il primo di una serie di sei romanzi che hanno come protagonista il nucleo operativo».
Quindi si tratta di personaggi reali.
«Mi sono ispirato al vero nucleo dei carabinieri bolognesi, poiché nel mio lavoro di poliziotto municipale mi è capitato e mi capita di lavorare con loro. Conosco davvero il maresciallo che ha ispirato il personaggio del leader. Le indagini, i nomi e la stessa sede del gruppo sono invece opera di fantasia».
Ma il diretto interessato lo sa?
«Il maresciallo in questione non è contrario ai miei romanzi, sa che si ispirano alla sua squadra, ma sa anche che sono soprattutto frutto dell'immaginazione. Spero solo che un giorno li legga».
Come è nota l'idea?
«Anni fa scrissi un racconto che inviai al “Carabiniere in giallo”, premio letterario organizzato dalla rivista “II carabiniere”. Il racconto s'intitolava “Pioggia sulla città” e, dovendo per forza inventare un investigatore dell'Arma, pensai al maresciallo che coordinava i carabinieri del nucleo operativo, in virtù del suo naturale carisma. Il mio racconto non arrivò neanche fra i primi 10, ma il personaggio mi piaceva e ho deciso di costruire una intera serie su di lui».

Enrico Barbetti

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