sabato 25 dicembre 2010

Belva di città - Recensione "Giallo e Dintorni"

Massimo Fagnoni è un agente della Polizia Municipale, laureato in filosofia, che da qualche tempo ha deciso di cimentarsi con la scrittura di romanzi gialli.
Belva di Città è la sua ultima fatica, un noir ricco di suspense e di tensione, scritto in un linguaggio tirato, essenziale e senza fronzoli, che si snoda per i luoghi e le vie di una Bologna prevalentemente notturna, dalle atmosfere cupe e angoscianti, dove il tradizionale senso di accoglienza e di ospitalità della popolazione sembra essersi smarrito.
Secondo Fagnoni, pare che solo le forze dell’ordine, qui personificate magnificamente dalla figura del maresciallo dei carabinieri Greco, siano in grado di porre un argine non solo alla criminalità dilagante, ma anche al degrado del tessuto civile e dei rapporti umani. Greco e i suoi collaboratori, infatti, nella loro opera quotidiana, tentano costantemente di riannodare i fili di un senso di appartenenza alla città e al territorio che appaiono compromessi da una crescita economica che ha inaridito le fonti della convivenza civile.
In questo contesto, i soggetti già marginali, appartenenti a generazioni diverse di immigrati, vengono presi di mira da una banda di nazi skin composta da ragazzi fragili e facilmente manipolabili, e per ciò stesso capaci di sviluppare verso le proprie vittime una violenza bestiale e inarrestabile.
Dopo le prime trenta-quaranta pagine di carattere introduttivo, la narrazione spicca il volo con l’entrata in scena del grande manipolatore, il capo branco, e riesce a tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’inquietante finale.

Belva di Città è edito da Eclissi Editrice.

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