L'Islanda è uno dei luoghi che nel mio immaginario rappresenta una via di fuga, freddo intenso, scarsa densità della popolazione, isolamento, natura selvaggia.
Poi arriva Trapped e si realizza il sogno di vederne un pezzetto.
Dialoghi essenziali, come i gesti e alla fine i sentimenti.
Forse il caldo e il sole favoriscono la gestualità e la comunicazione.
In Trapped troverete comunque personaggi intensi, che vivono una realtà per noi difficilmente immaginabile.
La trama è intrigante, gli attori convincenti.
Due stagioni da guardare magari sotto una copertina in inverno ricordandoci come siamo fortunati a vivere nel paese del Sole.
Nota finale.
Anche gli islandesi ci battono nelle fiction, che tristezza.
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