lunedì 12 luglio 2021

virgin river


 


Dovevo arrivare ai sessant'anni per scoprire la narrativa rosa, perché se non lo sai Virgin River è tratta dall'omonima serie di romanzi di tale Robin Carr. Meglio portare rispetto a questa signora che leggo dalla sua biografia è una delle autrici di romanzi rosa più letta nel mondo quindi tanto di cappello a Robin Carr che ha trasformato una passione, quella della scrittura in un successo economico.

Alla fine ciò che conta in qualsiasi attività, in questo mondo, è il successo economico che sottolinea e valorizza la persona stessa.

Lei è una grande autrice di romanzi e si merita il suo successo, indipendentemente dal genere, io ad esempio, invece, sono solo un piccolo scrittore di periferia e poco conta che i miei scritti raccontino la realtà, perché le cose che racconta Robin Carr sono sicuramente più interessanti e sicuramente scritte meglio.

Infatti sto divorando le tre stagioni Netflix che narrano di un'infermiera sfigatissima che decide di cambiare vita andando a esercitare la sua professione a Virgin River, un luogo selvaggio dove vivono diversi stereotipi americani, dall'eroe di guerra in Iraq al dottore duro e puro.

Tutti bravi, tutto perfetto, ritmi, regia sceneggiatura, ambientazione.

Virgin River  vende ciò che lo spettatore medio cerca, emozioni buone, un pizzico di realismo, personaggi credibili, amore e il suo contrario.

Nota finale, il doc è un mito della mia adolescenza, Tim Matheson leader del gruppo Delta, quello di Belushi, in Animal House, lui per vivere adesso lavora a Virgin River e io per diletto lo guardo, lo dico sempre il tempo non concede sconti.

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