giovedì 7 marzo 2019

Tin Star



A me piace Tim Roth due titoli che gli permettono di fare qualsiasi cosa oggi.
Le iene e Pulp fiction.
Era anche l'interprete di una interessante serie tv Lie to me, poco credibile ma efficace.

Tin Star però, nonostante il suo carisma e la sua indiscussa bravura, non sta in piedi.
A fatica sono arrivato alla fine dela prima stagione che per quanto sconclusionata aveva un suo senso.
Ma doveva finire lì, perché non c'era altro da dire, la vendetta era consumata, il resto, vale a dire il futuro precario dei sopravvissuti, doveva rimanere nella fantasia dello spettatore.
Invece hanno voluto proporre una seconda stagione che sembra più il delirio di un alcolista all'ultimo stadio.
Situazioni incomprensibili, dinamiche demenziali, nessuna regola e potrebbe anche andare bene, ma anche in Pulp Fiction, che rimane probabilmente l'unico vero capolavoro di Tarantino, c'è una logica perfetta, le situazioni si innescano una dentro l'altra si inseguono, tornano a incontrarsi.
In Tin star invece non c'è logica, non c'è armonia, i personaggi sono quasi tutti detestabili, compreso lo sceriffo ubriacone e demenziale e in conclusione ho interrotto la visione alla terza o quarta puntata, perché credo di non perdere una pietra miliare della fiction.
Se qualcuno ci trova qualcosa di apprezzabile può scrivere qui e lo pubblicherò.

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