giovedì 22 giugno 2017

I miei vinili




Per caso, caracollando per my sky mi sono imbattuto nella nuova trasmissione condotta da Riccardo Rossi intitolata appunto I miei vinili e detto fra noi, ci sono molti giovani che non sanno nemmeno cosa siano i vinili, provate per credere.
Mi piace la trasmissione perché è semplice e fresca, veloce e coinvolgente, chiaramente per gente come me. Ricordo che per il diciottesimo compleanno i miei genitori mi regalarono un giradischi, con le casse, il lettore di musicassette che credo fosse addirittura doppio per consentire la registrazione e credo che per loro sia stato un piccolo sacrificio economico, per me una gioia, mi ha accompagnato per quel periodo della giovinezza colmo di sogni a occhi aperti, amori impossibili e pochissimo sesso condiviso. La musica della mia giovinezza è ancora in quei vinili conservati insieme a quel giradischi nella casa di montagna della mia famiglia, e sono un certo numero, e ognuno ha una sua storia, un suo spessore fisico e affettivo, ve ne cito qualcuno a memoria e farebbero la loro figura nella trasmissione del simpatico Riccardo Rossi, comico e occasionalmente regista.
Rimini di De André, Tea for the Tillerman Cat Stevens, Sotto il segno dei pesci, Venditti, Chicago dei mitici Crosby, Still, Nash and Young, e ricordo ancora quel brano che nella notte di guerriglia in piazza Verdi nel 77 veniva suonato da un pianoforte parcheggiato in zona universitaria.

La musica dei vinili si ascoltava nelle nostre camerette, fumando ms alla finestra, programmando vacanze, parlando dei nostri amori impossibili, occupando il tanto tempo libero soprattutto con progetti irrealizzabili. La trasmissione non è semplicemente e banalmente nostalgica, ma una miniera di memoria condivisa che si rinnova in quelle copertine colorate, nei testi delle canzoni trascritti nelle custodie interne e in quei solchi a volte rovinati dai troppi ascolti.
Il vinile non si può scaricare da internet e occupa spazio fisico, lo puoi toccare, annusare come un libro, ci puoi piangere sopra e anche mangiare, e può davvero rimanere nella memoria sottolineando il tempo perduto, e ogni disco rimarrà a rammentarti un periodo, un amore, un motivo che ti spinse ad acquistarlo e pazienza se pochi apprezzeranno questo post, io l'ho scritto soprattutto per me e per chi ha vissuto in un periodo nel quale non era necessario avere un qualsiasi profilo in un qualsiasi social per legittimare la tua esistenza.

Nessun commento: