martedì 8 febbraio 2011

Il "Grande Fratello" ovvero l'apologia dei topi di laboratorio

Riprendo la foto da un blog del 2009 che analizzava sociologicamente il perché di tanto successo
del più famoso reality italiano.
A me interessa ora un altro aspetto e per un motivo molto semplice, sto "organizzando" un nuovo romanzo che inizierò solo fra qualche mese, spero, e mi interessa ascoltare i dialoghi dei farneticanti ospiti della casa più famosa d'Italia.
Non temete non scriverò un giallo sul Grande Fratello è già stato scritto qualcosa dal bravo Pederiali e chissà in quanti  si sono sbizzarriti sull'argomento.
Io ho altri progetti che non svelerò chiaramente.
Ascoltando e guardando una qualsiasi puntata, come quella del 7 febbraio 2011 mi sono fermato a riflettere su come deve essere rimanere dentro quella bella casa per quasi 4 mesi.
Perché alcune di quelle persone sono dentro dall'inizio, senza un libro, senza un film, senza la musica se non quella somministrata dallo staff, senza un reale momento di intimità, senza sesso,  quello privato e libero intendo  e senza privacy.
Quale essere vivente può sopportare una simile situazione e non impazzire?
una bella collezione a quanto pare.
A quale fine?
500 mila euro.
Sono tanti, è vero, finirei di pagare il mutuo della mia casa e potrei fare viaggi,  cambiare guardaroba e auto e fare molti regali a mia moglie e poi?
Poi mi ritroverei senza anima, perché quella non sarebbe più mia ma dei milioni di voyeur che come me ieri sera hanno spiato dal buco della serratura la vita simulata di quei topi da laboratorio.
Ogni tanto la Marcuzzi, ma sarà vera la Marcuzzi o bionica? Dicevo ... ogni tanto lei ricorda con grande professionalità ai topini della casa più spiata dagli italiani che non devono mettere su il muso, o lamentarsi, o impuntarsi per nascondere i propri reali sentimenti, perchè in effetti loro hanno fatto un patto con il diavolo, no ... scusate volevo dire con il Grande Fratello.
Quale patto?
La loro anima, il loro tempo, i sentimenti, il pudore, le emozioni,  il sudore e la carne in cambio della possibilità di vincere 500 mila euro o in subordine la possibilità di essere famosi per un tempo relativo e in luoghi evitabili come discoteche o riviste scandalistiche.
Ne vale la pena?
Evidentemente sì, visto il successo della trasmissione.
Sono i nostri nuovi gradiatori, sono esseri superiori, non temono nulla, non leggono nulla non ne hanno bisogno, bastano a loro stessi e a quella massa informe e senza volto che non si perde nulla delle loro giornate.
Fa paura un pò ... no?

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