venerdì 23 luglio 2010

Una notte di qualche giorno fa mi sono alzato, ho acceso la televisione, sul canale Cinema Italia di Sky andava in onda Caro Diario, film che conosco bene.  Mi sono accontentato di rivedere l'episodio della passeggiata in Vespa per una Roma semideserta in un'estate del 93 o giù di li.

Ci sono diverse considerazioni che potrei fare sull' episodio dedicato a una Roma leggera, estiva, percorsa da Moretti su quella Vespa che per molti è diventata una icona, un logo da appiccicare sulle magliette, da spedire con le cartoline.
Ma devo accontentarmi di fare una citazione. Nel mio primo romanzo, Bologna all'inferno, cito il pensiero di Moretti relativo alla minoranza e alla maggiornaza delle persone e lo colloco in una delle prime scene drammatiche del romanzo:

Marco sta scendendo la collina che scivolando fra fango e sporcizia giunge fino al luogo dove si deve incontrare con Mohammed e sta pensando che sente scomoda e ingombrante la pistola sotto la maglietta estiva con disegnato sopra un Nanni Moretti che guida una vespa e sotto una delle frasi dei suoi film.
La citazione è famosa e anche senza leggerla è il motivo che gli ha fatto scegliere quella T-shirt: Sa cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto triste, cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone. Marco odia le maggioranze, tutte, i popoli bue, le masse in movimento, i movimenti d’opinione e le frasi populiste. Non gli piace il popolo, lo spaventa, il popolo va allo stadio, segue i grandi avvenimenti televisivi, va a votare per persone che come lui odiano le maggioranze.


Quando feci quella scelta, circa 5 anni fa, non fu casuale. Quel film, e tutto ciò che ho sentito guardandolo, insieme a quel periodo della mia vita mi è rimasto attaccato dentro, complice la Vespa che mi ha portato in giro per Bologna dal 79 fino a 10 anni fa, complice la consapevolezza di una solitudine interiore che continua ad accompagnarmi e che accompagna i miei momenti più consapevoli.
Sono riuscito a parlare di un film che ho molto amato, sono riuscito anche a collegarlo a un mio libro e tutto grazie a una calda notte insonne.
Vi lascio infine con un piccolo assaggio di quel film.
Alla prossima


lunedì 12 luglio 2010

due facce, due blog

Da oggi due blog:
Il primo questo dove parlo senza troppi sensi di colpa dei miei scritti.
Il secondo dentro il grande calderone di Hotmag dove grazie a Paolo Roversi potrò parlare di altro.
Ho deciso quindi di continuare in quel blog il mio discorso sulla città che cambia.
Ma cambia davvero la città?

http://hotmag.it/imperfetta/

Il dominio

Ieri consigliato dal mio amico Pierangelo ho acquistato il dominio.
Chi non vorrebbe avere il dominio almeno una volta nella vita su qualcosa?
Io l'ho acquistato in rete e fra non molto il mio blog si chiamerà massimofagnoni.com.
Con la modica spesa di 12 dollari ho fatto il salto di qualità.  Che dire?
Pensavo fosse più caro  ma ormai tutto è deprezzato, oggi il dominio domani la mia anima chissà.

giovedì 8 luglio 2010

Belva di città

Nel sito della casa editrice Eclissi
compare già la scheda del libro
con tanto di cover.

Alla fine sarà diversa.

Pazienza!







Allego il link per i curiosi.
http://www.eclissieditrice.com/autore-massimo-fagnoni-19.html

domenica 4 luglio 2010

La tela nera

Oggi scopro che sono arrivato settimo
a un premio letterario, ma scherziamo?
Incredibile anche perché non mi ricordavo neanche
di avere inviato un racconto.
In realtà il racconto inviato è "pioggia sulla città"
dove per la prima volta in assoluto compare il maresciallo Greco protagonista di una serie di libri il primo dei quali uscirà grazie a Eclissi di Milano il prossimo autunno.
Quindi grazie mille alla Tela Nera
e lunga vita ai suoi premi letterari che sono oltretutto gratuiti.
Se dovessero pubblicare il racconto on line sarà mia cura inserire il link e per ora ecco il link dove si parla del premio ... grande emozione.






venerdì 2 luglio 2010

La città imperfetta


Eccomi a inventarmi un tema.
Oggi comincerò parlando in maniera doverosamente inattuale dell'ambiente nel quale vivo e nel quale si muovono i miei personaggi.
Non è come qualcuno potrebbe pensare una sorta di esplicitazione o spiegazione del perché scrivo o di cosa scrivo, ma semplicemente un cercare di chiarire a me stesso da dove nascono le storie, non solo quelle che riguardano il mio amico Marco Belli agente della municipale di Bologna ma tutte le storie che bene o male ci tocca affrontare ogni santo giorno.
Il primo tema che vorrei lanciare e sul quale mi piacerebbe potere avere uno scambio di idee con voi è l'habitat che ci circonda.
Marco Belli ad esempio lavora a Bologna, e vive in campagna come me e ogni tanto, raramente, va in vacanza.
Lui vorrebbe portare la sua donna in Sicilia sulle tracce di Montalbano, io mi accontento della Val D'Orcia terra meravigliosa e dorata, come potete notare nella foto che ho inserito nel post.
Domani tornerò nel capoluogo emiliano e ritroverò insieme a Belli la quotidianità di un lavoro di strada che concede poco spazio alla fantasia e in mezzo a  piccoli spazi di pensiero  invento storie, che permettono a Belli di vivere e respirare e a me di pensare a mondi diversi, possibili, magari più cupi e pericolosi, ma nei quali mi diverto a creare personaggi.
Ma la città nella quale viviamo, che sia Bologna, MIlano, Modena, Firenze, Napoli, Palermo, quanto è cambiata?
E' questo il tema del giorno.
Non lo chiedo a un sociologo, a un antropologo, a un criminologo, lo chiedo a voi eroi delle considerazioni inattuali come me, che siete costretti a vivere in luoghi inquinati, recintati, controllati da telecamere, affogati nelle zone a traffico limitato, ricattati dale esigenze di mercato,  dalle giornate a traffico alternato, o limitato o vietato.
Città dei grandi centri commerciali che sorgono come funghi o scompaiono come dopo un'implosione, dietro a fallimenti neanche annunciati.
Io partirei da qui dalla città imperfetta e per finire ve ne proporrei una perfetta anche se solo in disegno.
Vi attendo numerosi e curiosi a presto.