Spunta la pista investigativa del delitto passionale nel caso del campione paralimpico Oscar Pistorius, accusato dell’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp. Secondo l’ipotesi accusatoria, a scatenare la rabbia omicida di Pistorius sarebbe stata la gelosia nei confronti di Mario Ogle, 24 anni, cantante che è apparso a fianco della vittima in un reality show locale simile all’Isola dei Famosi: a supporto della tesi c’è la testimonianza di Dominique Piek, collega di Reeva, secondo cui Pistorius era talmente geloso da voler impedire la partecipazione della fidanzata allo show.
Fino a qui le ultime di cronaca copiate da un sito specializzato in gossip.
Non è importante il bel ragazzo che vedete in fotografia, questo Mario Ogle cantante sul quale non c'è niente altro da dire.
Non sarebbe importante neppure un' eventuale storia fra lui e la bellissima Reeva Steenkamp, ordinaria amministrazione nel mondo luccicante dei reality e della moda, musica, sport.
L'unica cosa che mi ha veramente colpito in tutta questa vicenda è la superficialità, l'indifferenza, il vuoto.
Non è vero che un uomo è semplicemente un uomo.
Il campione Pistorius, che io ammetto di non conoscere, è quello che oggi definiscono come un diversamente abile, e forse per lui il termine è corretto, nel senso che pure con una pesante disabilità, è campione mondiale, e questo signore avrebbe ucciso la fidanzata, bellissima, per gelosia.
Le domande ovvie di noi pettegoli sono: perché una donna che vive nel mondo della superficialità e apparenza si innamora di un eroe decisamente alternativo? Perché comunque lui l'ha uccisa? Esiste la reale possibilità che differenti concetti di bellezza possano coesistere o la tragedia di questi due giovani ripropone l'impossibilità del trionfo dei buoni sentimenti in un mondo dove nulla è reale ma solo gossip, marketing, reality e ancora una volta apparenza, nella sostanza coppie fittizie per ingrossare il business.
Infatti il reality prosegue e manda in onda immagini della bella Reeva anche se è già morta e forse sepolta.
Nessuna pietà per questi moderni gladiatori delle pagine patinate di riviste e siti specializzati.
L'unico vero dramma è una vita stroncata in nome del nulla quello che domina ovunque ormai.
io conoscevo benissimo l'atleta Pistorius. Era un esempio positivissimo per tanti ragazzi sfortunati. Avrebbe potuto, come Zanardi, infondere coraggio e voglia di vivere a quei ragazzi con handicap analoghi. Le luci della ribalta purtroppo non salvaguardano da attacchi di pura follia. Aveva vinto la sua lotta per poter gareggiare con i normodotati e quest'estate ho seguito le sue gare olimpiche tifando per lui....Le luci della ribalta hanno mietuto le ennesime vittime.
RispondiEliminai giornali e i telegiornali di oggi parlano di steroidi trovati in casa di Pistorius. Steroidi che pare aumentino l'aggrssività.
RispondiEliminaChe delusione..................