venerdì 13 ottobre 2017

tin star



Ho appena concluso la visione dell'ultima puntata di Tin star.
Gli ingredienti  sono tanti e tutti avrebbero potuto fare di questa serie qualcosa di davvero interessante però qualcosa non funziona e ve lo dice un divoratore di serie.
Lui, Tim Roth, è grande come sempre, essenziale, brutale, irrazionale, incomprensibile, potente, ma tutta la sua bravura è convogliata in un personaggio poco credibile.
Detto fra noi, se io bevo fino a svenire, svengo, non divento una macchina per uccidere, la famosa favola del dottor Jekyll e mister Hyde aveva più agganci con la realtà di questa fiction.
Nasce tutto da una tragedia familiare che si trasforma in una vendetta tanto personale quanto sconclusionata.
Anche i "cattivi" non sono reali cattivi e non sono credibili e la stessa vicenda che dovrebbe essere l'origine di tutti i guai è poco interessante, poco credibile.
Rimane la bellezza dei luoghi nei quali si svolge la vicenda, Canada, la caratterizzazione di alcuni personaggi, l'ultra violenza che in alcuni momenti ricorda il grande Tarantino, e la dinamicità delle azioni cruente.
Giudizio finale?
Bocciato.
E mi dispiace davvero.

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