sabato 8 luglio 2017

#ilghiaccioelamemoria ... frammenti 4





"Lui è riuscito a fare più turni in polveriera di qualunque
altro ufficiale, quando si sono conosciuti
Ballarin, occhi di ghiaccio e capelli biondo cenere,
lo ha accompagnato lungo i camminamenti, imbracciando
il FAL, fucile automatico leggero, arma
in dotazione agli alpini dagli anni sessanta, calibro
7,62 per 51 mm, splendido attrezzo. Matteo non
capiva la necessità del suo collega di portarsi appresso
cinque chili di fucile per illustrargli il percorso
che correva intorno alla base, poi improvvisamente
Ballarin senza dare spiegazioni imbracciò
l’arma e con calma cominciò ad esplodere colpi
verso alcuni corvi che stavano volando intorno alla
base.
«Bestiacce», l’unica cosa che disse, facendo una
smorfia disgustata verso i propri bersagli.
Matteo si immobilizzò immediatamente e guardò
il caporale che li stava accompagnando intento a
ridere di gusto.
«Ballarin, non pensi sia un po’ azzardato sparare
in questa vallata? Se qualcuno dovesse sentirti? ».
Intanto l’eco delle detonazioni riverberava ancora
dentro la testa di Matteo.
«Ma che cazzo dici Veronesi? Hai presente il Deserto
dei Tartari di Buzzati? Qui... uguale»."

Nessun commento: