lunedì 3 aprile 2017

Big little lies



Che cosa hanno gli americani che noi non abbiamo?
Noi abbiamo arte, creatività, ottima cucina, stile di vita invidiato e splendidi stilisti, tutta una schiera di giallisti, cantanti, poeti e navigatori, ma non abbiamo i loro sceneggiatori, evidentemente.
Noi proponiamo La porta rossa sulla quale mi sono speso qualche giorno fa, loro mandano in onda Big little lies.
Da una parte il fantasma di un poliziotto per risolvere un caso, dall'altra parte un realistico spaccato di borghesia americana, con lo sfondo di una selvaggia costa californiana e sicuramente un cast stellare dalla Kidman fino alla giovanissima Shailene Woodley protagonista del ciclo cinematografico Divergent.

Le piccole grandi bugie compongono un affresco grottesco e inquietante, dove i bambini, emanazioni di questi adulti contorti, diventano strumenti per alimentare dissidi e odi che scaturiscono da una percezione deviata della realtà.
Quando una società arriva al totale autocompiacimento e si crogiola nel benessere, nella noia indotta dalla consapevolezza di possedere tutto il necessario e il superfluo, ecco che esplodono le contraddizioni.
Chiaramente questa è una mia interpretazione di un prodotto televisivo basato su un romanzo di Liane Moriarty che confesso di non conoscere.

Intensi i dialoghi, intelligenti, graffianti, taglienti, precisi.
Sette puntate di questa commedia nera che ruota attorno a un omicidio del quale si scopre tutto molto lentamente.
Su sky




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