venerdì 14 ottobre 2016

per la gloria



Cos'è la gloria?
Ve lo siete mai chiesto.
Forse se siete stati militari, se avete combattuto una qualsiasi guerra o battaglia e non solo di quelle con le armi convenzionali, le battaglie e le guerre si combattono tutti i giorni anche nelle nostre città, nei luoghi di lavoro, nelle famiglie, nei gruppi di pari.
Il libro in questione invece è decisamente bellico, parla di un gruppo di piloti americani impegnati durante la guerra di Corea, ma non aspettatevi un libro tecnico con la cronistoria puntuale di battaglie epiche e atti di eroismo.
Il libro è spietatamente normale, racconta di uomini che in un periodo della loro vita si ritrovarono a pilotare dei caccia e a combattere contro piloti coreani.
James Salter ha raccontato sicuramente un pezzo di storia vissuta e dentro però non ha evitato di analizzare con tagliente semplicità i rapporti competitivi instauratisi fra questi giovani piloti.
La guerra in realtà non esiste più nella sua accezione globale, ma diventa un unico campo di battaglia dove contano gli aerei abbattuti, in una gara al migliore, una partita quotidiana con il destino dove la posta è sempre al rialzo.
Non importa essere umani, né avere una coscienza, nella scala di valori di questo gruppo di uomini sembra contare solo il numero di tacche sulla pistola.
E la gloria?
Diventa un valore, un traguardo effimero, questi piloti, come le peggiori rockstar diventano miti solo in quanto macchine in grado di abbattere altre macchine.
Bella la parentesi di Tokio dove il protagonista incontra quasi l'amore e impossibile non trovare delle affinità con tanta cinematografia di genere.
Salter descrive le sensazioni, i sentimenti, le ore e i secondi, il caldo appiccicoso e il freddo pungente, Narratore preciso, essenziale, e una volta tanto niente retorica per raccontare come gli uomini amano da sempre vincere le guerre non solo contro il nemico, ma anche  con se stessi e le proprie contraddizioni.
Casa Editrice Guanda

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