lunedì 4 aprile 2016

Youth La giovinezza



Sorrentino non sarà simpatico come personaggio pubblico e sarà forse supponente e poco socievole nelle interviste però credo sia uno dei più interessanti registi sulla scena contemporanea.
Anche Youth La giovinezza mi ha folgorato con la bellezza delle immagini, la perfezione dei personaggi nella loro pacata disperazione di uomini giunti alla fine di ogni possibile percorso.
Mi è piaciuta la musica che sempre nei suoi film ha un ruolo imprescindibile e che  continuo ad ascoltare per mesi andando a cercare su you tube i diversi autori.
Che dire di Michael Caine e Harvey Keitel due degli attori che ho più amato nella mia esperienza di spettatore e lo stesso Maradona, interpretato dal sosia l'argentino Roly Serrano, che con la sua sola presenza caratterizza il film, riempiendo gli spazi con quel suo corpo tanto amato e conosciuto e tanto trasfigurato.
Non voglio azzardare analisi contenutistiche intorno al cosiddetto messaggio, se non che anch'io, seppure più giovane dei due protagonisti, mi sono ritrovato con loro in acqua ad ammirare stupito le fattezze della miss universo del film, anche io con loro, durante le passeggiate nella cornice superba delle montagne ho cercato di capire quali ricordi cominciano a diradarsi nella mia testa di ultra cinquantenne e quali invece conservo ancora.
Certe voci, certi volti e soprattutto certe emozioni, non temiamo forse di perderli incalzati dall'inesorabile lavoro di erosione cognitiva provocata dallo scorrere del tempo?
Non è forse per questo motivo che scrivo scrivo e continuo a scrivere?
Per fermare le emozioni, poterle ritrovare magari rileggendomi per il tempo nel quale non riuscirò più a ritrovarle dentro di me.

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