martedì 26 gennaio 2016

Polizia Municipale e mass media







Un cittadino legge il comunicato dei sindacati bolognesi che denunciano come l'atto unilaterale dell'Amministrazione Comunale  abbia peggiorato le condizioni dei lavoratori della Municipale senza peraltro migliorare la sicurezza della città e scrive al Corriere di Bologna indignandosi per la lettera asserendo che i vigili bolognesi non sono coscienti dei disagi dei tanti lavoratori a rischio busta paga a fronte della loro situazione di privilegio.

Il giornalista Vittorio Monti risponde rincarando la dose: scrive che così facendo i vigili perdono punti nei confronti dell'uomo della strada, perché denunciando i danni psicofisici dovuti ai nuovi orari, quando tanta gente invidia la loro busta paga garantita, finiscono per innescare addirittura forme di irritazione nei loro confronti.

Questo è il giornalismo oggi, l'informazione che passa, quella che arriva al cittadino medio.
Noi agenti della Municipale siamo privilegiati, è un tormentone.
Ma siamo privilegiati rispetto a chi?
Alle altre forze di Polizia?
I colleghi delle altre forze di Polizia se si fanno male in servizio hanno il giusto riconoscimento del danno subito, e l'eventuale indennizzo, noi no.

I colleghi delle altre forze di Polizia possono sperare di andare in pensione prima di diventare troppo anziani per lavorare in sicurezza per strada, noi siamo condannati a lavorare fino a settant'anni facendo viabilità o rilevando incidenti.

Non vogliono nemmeno riconoscerci il bonus di 80 euro promesso ai colleghi degli altri corpi di Polizia.

Abbiamo lo stipendio fermo al 2009, gli straordinari sempre in forse ma continuiamo a presidiare il territorio.
I giornalisti prima di accusare, di criticare, di indignarsi dovrebbero informarsi, primo dovere di un addetto all'informazione, e mi scappa da ridere quando afferma che con il nostro comportamento rischiamo di esporci al progressivo logoramento della nostra immagine.

Ma a quale immagine si riferisce?

A quella di Sordi nel film il vigile, a quella di Lino Banfi, o a quella del vigile in Un posto al sole?

Noi non abbiamo nessuna immagine, e questa è storia, nell'immaginario collettivo siamo e rimaniamo ancora quelli che fanno le multe, e questo anche grazie ai tanti giornalisti che invece di approfondire, di informarsi, di parlare con noi continuano placidamente a sparare sentenze e condannare perché chi mai ha interesse a schierarsi dalla parte di un vigile urbano?


Massimo Fagnoni
Delegato SULPL Bologna

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