sabato 30 gennaio 2016

non uccidere



Lei è talmente bella da non lasciare dubbi, si chiama Miriam Leone ed è la protagonista di Non uccidere.

Qualcuno dirà che non è una grande attrice o che è poco espressiva, può essere, però funziona.
Questa fiction molto italiana e molto torinese è una delle realizzazioni più noir in circolazione al momento e in un certo senso ha delle affinità con prodotti di oltre oceano come the Killing, versione americana.

Cosa deve avere una fiction per essere nera?
Le atmosfere sono essenziali, la fotografia, la sceneggiatura, l'ambientazione e chiaramente la trama.
Questo prodotto ha tutte queste cose e ha un altro pregio, la semplicità, non ci sono omicidi eclatanti alla Criminal Mind, assassini affascinanti e seriali modello Dexter, un'azione incalzante come in True detective, ma c'è l'orrore della normalità, omicidi banali, immotivati, futili, inevitabili, incidentali, occasionali, passionali, semplici, che nascondono altre verità, famiglie dilaniate, personalità deviate,
un quotidiano piatto, e i poliziotti sono spesso infelici, conducono esistenze asfaltate dalla durezza del loro lavoro, sono frustrati, arrabbiati, soli, di una solitudine irrisolvibile provocata spesso dalla spietatezza del loro quotidiano.

In tutto ciò la bellezza di Miriam Leone è perfetta e il personaggio arriva, rallentato da una sceneggiatura che senza fretta accompagna il telespettatore alla conclusione spesso prevedibile, ma mai banale.

Pregevole la partecipazione di Monica Guerritore sempre affascinante.

Sabato, 21.45 Rai 3


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