venerdì 6 novembre 2015

facebook il grande fratello schizofrenico



Poco tempo fa mi scompare un post che avevo scritto intorno a un tragico trattamento sanitario obbligatorio e come al solito condiviso su Facebook, non mi era ancora accaduto.
Qualcuno si è ingegnato per suggerire ai gestori del famoso social che il mio post non era adeguato e vi assicuro se c'è una persona attenta a ciò che mette in rete quello sono io.
 E' bastato ciò a determinare la scomparsa del mio articolo che ho cancellato in seguito a quell'azione decisamente autoritaria determinata dalla volontà di qualcuno che semplicemente non condivideva la mia opinione.

Da ieri è scomparso il profilo di un mio amico e anche editore Carlo Frilli.
Alcuni affezionati lettori mi hanno chiesto se ne sapevo qualcosa.
Facebook ha messo in dubbio l'identità di Carlo su Facebook e gli ha chiesto delle prove che fosse proprio lui, e per non sbagliare lo hanno sospeso, come a scuola dopo una marachella.

Non hanno pensato prima di verificare poi di decidere il da farsi.
Loro non pensano forse, seguono meccanismi rigidi, magari qualche infame ha deciso che Frilli ha troppi amici in rete, uno dei pochi editori che riesce a dialogare con autori e lettori, magari questa cosa dà fastidio, magari è solo un errore di un sistema schizofrenico.

Magari andrà sempre peggio in una rete che fa passare messaggi inneggianti a pedofilia e violenza ma reprime le persone senza una spiegazione, senza un vero motivo.

Chissà cosa accadrà domani, quando qualcuno deciderà di additare al pubblico disprezzo un qualsiasi profilo e senza ombra di dubbio il sistema seguirà l'onda sbattendo qualche capro espiatorio in prima pagina, o forse sta già accadendo?

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