domenica 18 ottobre 2015

Dipendenti pubblici ... la legge di stabilità 2015



Lo so è un argomento noioso e allora vivacizziamolo un poco.
Mi torna alla memoria il film I guerrieri della notte, una delle scene iniziali quando il leader di una delle bande della grande metropoli americana davanti ad una platea di guerrieri metropolitani ricorda loro quanto sarebbero forti se uniti, tralasciamo il passaggio che in seguito lo fanno fuori e tutto il resto del film davvero molto bello per quel periodo, parliamo di dati concreti:

Contiamoci, quanti siamo?
Le stime sempre approssimative parlano di una cifra intorno ai 3 milioni e mezzo, probabilmente una stima al ribasso.
Emerge il dato che in Europa non siamo certo uno dei gruppi lavorativi più numerosi andate a documentarvi.
E dentro ci siamo tutti anche l'amico vigile del fuoco che detesta noi della polizia municipale.
La realtà è che siamo divisi appunto, particolarismi, orgoglio di gruppo, di Corpo, di appartenenza, di categoria, fra poliziotti, vigili del fuoco, carabinieri, insegnanti, impiegati e poi regionali, comunali, statali.
E se smettessimo di sputarci addosso e ci contassimo? Ma davvero.
E cominciassimo a fare cose insieme, perché alla fine qual'è il problema?
Il problema è che dal 2009 ci stanno prendendo per i fondelli, ci stanno affamando e perdonate la grammatica, ci stanno prendendo per sfinimento, ci stanno dividendo, ci stanno mettendo gli uni contro gli altri, e adesso Renzi l'ultimo della serie, propone una legge di stabilità che ci porterà in tasca 8 euro lordi, ma scherziamo?
E io con questa sua miseria come faccio a pagare le tasse universitarie delle figlie? Il mutuo, le spese mediche, perché non sono abbastanza povero da potere almeno portare a casa gli 80 euro mensili, ma intanto come sperano di risollevare i consumi se affamano 4 milioni di persone che se ne tirano dietro sicuramente molti di più.
Cominciamo a fargli capire che noi siamo davvero indispensabili.
Cominciamo a fermare il paese con gli strumenti che abbiamo, lo sciopero ad esempio, scendiamo nelle piazze, riempiamole e non permettiamogli di ammazzare la speranza di un futuro non solo per i nostri figli ma anche per noi, che con gli stipendi di 1200 euro al mese siamo condannati a fare i pezzenti senza neanche sapere quando potremo andare in pensione.
Cominciamo a fare intanto l'unica cosa possibile in una democrazia, togliamogli il voto, mandiamoli a casa.



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