sabato 1 agosto 2015

la democrazia della rete



Come scrivevo ieri sera su faccia da libro mi è capitata una cosa strana e ne parlo oggi poi non ne parlo più.
Avevo scritto un post sulla tragedia di Padova nella quale un carabiniere durante un trattamento sanitario obbligatorio ha ucciso un uomo.
Il mio intento era riflettere ancora una volta sul difficile ruolo degli uomini in divisa nella società italiana attuale soprattutto in situazioni al limite come i trattamenti sanitari obbligatori.

Qualcuno non ha gradito il mio articolo e ha chiesto a Facebook di censurarlo.

Non mi era ancora accaduto, solitamente sto molto attento a non ferire la sensibilità di nessuno, mi ritengo una persona civile non di destra, non di sinistra, abbastanza vecchio da potere esprimere la mia opinione sugli accadimenti a me più vicini come quelli che riguardano la professione che ho scelto di fare.

Qualcuno ha trovato il mio articolo così indelicato, inappropriato, o non so cosa da prendersi la briga di intervenire direttamente e facebook che è soprattutto un grande gestore e un grande business non può permettersi di discriminare o ragionare mi ha semplicemente cassato.

Di conseguenza ho riflettuto sull'accaduto e ho cancellato il post dal mio blog nonostante qualche amico e collega l'avesse trovato chiaro, corretto, riflessivo.
Non ho voglia di iniziare guerre con un nemico anonimo e vigliacco, che non si mostra ma prefersice con un clic cancellare un'opinione diversa, nello stesso modo nel quale magari giudica una divisa, un mestiere, un'idea solo perché diversa dalla sua.
Questa è la democrazia della rete, non esiste più destra o sinistra, ma solo un individualismo esasperato dove il primo nessuno può decidere che la tua idea non deve essere condivisa, e sapete cosa? Io non mi metto in gara con questa nuova forma di fascismo, torno a scrivere di cinema e televisione e libri, mi riesce meglio e non mi rovina la giornata.

Nessun commento: