domenica 31 maggio 2015

il silenzio della bassa ... alla coop




Sapete quante volte entrando all' Ipercoop di Bologna e noi ne abbiamo almeno tre, o al Carrefour di Casalecchio, o in un qualsiasi luogo della  grande distribuzione, ho pensato, come starebbe bene un mio romanzo insieme agli altri, ai romanzi di Bruno Vespa, della Littizzetto, di Dan Brown, della Parodi e di tutti quelli che in quelle scansie ci sono da sempre.  I libri  negli iper mercati ci arrivano per qualche mistero legato alla distribuzione  che non conosco e nemmeno mi interessa, perché non sono un commerciante, ma al massimo uno scrittore che campa facendo altro, ma che si diverte a scrivere e anche, perché no, a vendere.
Pochi giorni fa ho trovato il mio penultimo romanzo Il silenzio della bassa alla Coop di Corticella che molti di voi non conoscono ma che i bolognesi conoscono bene fosse solo per il fatto che il 26 giugno 1989 un bolognese fu ucciso nei pressi della Coop dalla banda della Uno Bianca, si chiamava Adolfino Alessandri era più giovane di quanto sia adesso io ed ebbe il coraggio di dire ai banditi in dialetto :"delinquenti cosa fate" per questo motivo fu barbaramente ucciso.
Detto ciò quel quartiere, quella strada, via Gorki, quel centro civico con la bella biblioteca Corticella, per me è luogo sacro, quindi quando ho intravisto fra i vari successi patinati il mio romanzo e quello dell'amico Roberto Carboni "Il dentista", ho deciso che dovevo immortalare la cosa, e potete vedere il mio silenzio della bassa vicino al grande Stephen King, spostato dal sottoscritto per motivi scenografici.
Magari per ora sono solo in quel negozio, magari è un inizio, ma intanto ci sono, sono acquistabile come un etto di prosciutto, un litro di Pignoletto, un libro di Fabio Volo e quindi grazie Roberto Carboni, tu fai magie e grazie Frilli, scuderia vincente.

sabato 30 maggio 2015

sotto una buona stella






Film del 2014, Sotto una buona stella passato da poco su sky, mi aveva incuriosito soprattutto perché trovo Paola Cortellesi una delle attrici comiche e non solo più complete nel desolante panorama italiano.
Il suo patrimonio stilistico  con i personaggi tipici verdoniani   e la sua commedia agrodolce con l' italiano medio spesso cialtrone, sempre in salita che forse doveva rappresentare un proseguo della grande commedia italiana,  non mi ha mai appassionato, strappandomi al massimo qualche sorriso ma niente di più.
Ho pensato ... Verdone non mi fa impazzire, mi ha sempre fatto ridere poco, però magari questa si rivelerà la classica commedia per le masse, leggera, superficiale e per questo motivo divertente.
Con questo presupposto  ho iniziato a guardare il film nella speranza di farmi qualche risata ma subito l'ho trovato  noioso,  il personaggio interpretato da Verdone poco credibile, poco interessante, un ricco broker in rovina con la vicina (Cortellesi) tagliatrice di teste aziendale in crisi esistenziale e i figli dell'uomo insopportabili, con la nipotina di colore, il tutto farcito di una comicità buonista, melensa, inconsistente e noiosa, insomma alla fine un film decisamente brutto.

venerdì 29 maggio 2015

Negrita ...La vita è un gioco da eroi



I Negrita per me sono un legame con i miei quarant'anni, quelli di Moretti, ricordate?
Lo splendido quarantenne, ebbene intorno a quell'età la mia vita si è fermata ed è ricominciata e per certi versi in maniera sicuramente migliore.
Ricordo un brano che ascoltavo all'epoca, In ogni atomo, canzone fine anni 90, che aveva in sè tratti di una modernità e di un'essenzialità che cerco ancora di mettere nei miei scritti.
Vi lascio con questo brano dove le sottolineature e le stereotipie fanno parte del fascino musicale di questo gruppo italianissimo che a me continua a piacere

giovedì 28 maggio 2015

wayward pines



wayward pines  Una serie in stile Twin Peaks che nasce da una trilogia di uno scrittore che non conosco ispirato dalla famosa serie televisiva di David Lynch.
Che dire ... Matt Dillon è il protagonista un agente dei servizi segreti alla ricerca di due suoi colleghi scomparsi nel nulla, si ritrova malconcio in un non ospedale della ridente (poco) cittadina di Wayward pines, e fin qui la vicenda della quale ho visto due puntatone.
Non so se vi è capitato nella vostra vita di vedere Il prigioniero del quale ho forse parlato in almeno un mio romanzo. E' una serie tv anni 60 che io associo sempre alla mozzarella in carrozza che mia madre preparava la domenica sera.
Mi piaceva il prigioniero era un fantapolitico intrigante e io ero un bambino affascinato da storie di oppressione e mancanza della libertà.
Questo prigioniero si ritrovava in uno strano villaggio, a suo modo simile a quello di Wayward pines e non c'era verso di riuscire a scappare, quando ci provava appariva una specie di enorme palla bianca che lo rincorreva fino a catturarlo.
Erano gli anni 60, molto prima di the Truman show capolavoro che ha consacrato Jim Carrey e anche lì si parlava di una cittadina fittizia dove il nostro amico è l'unico protagonista di una specie di grande fratello costruito su misura per lui.
Ebbene Wayward pines mi ha sollecitato questi due riferimenti, e Matt Dillon, splendido cinquantenne, mi piaceva di più in Rumble fish capolavoro minore di Coppola dove interpretava il teppista buono ma confuso fratello minore di un magistrale Mickey Rourke, altro film sul rapporto fra libertà e oppressione, bello, la musica e la fotografia in bianco e nero.
Perché ho parlato d'altro?
Perché le prime due puntate di questo prodotto lanciato a livello globale non mi sono piaciute.
Temo un altro Lost, temo la solita sceneggiatura che non para da nessuna parte creando un'aspettativa nello spettatore per poi sgonfiarsi in qualche soluzione sicuramente poco originale o peggio indefinita e indefinibile.
Per uno come me che inventa storie, ormai è facile intuire quando dietro una vicenda non c'è nulla di davvero innovativo, ma solo carta patinata e cast milionari.
C'è anche la  pseudo infermiera che sembra uscita da American Horror Story che fa scappare da ridere, e tutta una serie di personaggi inconsistenti interpretati da big hollywoodiani, la serie non decolla ancora, nonostante uno sgozzamento e un tentativo di alzare la tensione, non mi prende, non mi incuriosisce, e mi rendo sempre più conto che anche in America sono le teste pensanti che producono i prodotti più innovativi da six feet under a Breaking bad.
Serie che rimangono nello stomaco e nella testa perché sono storie scritte bene, con professionalità e coraggio e non i soliti prodotti belli fuori e vuoti dentro.

mercoledì 27 maggio 2015

Vuoti a perdere ... primi commenti




E su Facebook arrivano i primi commenti al mio nuovo romanzo.
Ci sono lettori affezionati ai personaggi della saga, e nuovi lettori che spero arriveranno dopo avere letto il primo romanzo di Trebbi.
Personaggi diversi, identico contesto, Bologna, la provincia, e poco più in là l'Europa che  sempre incombe sulla pianura padana.
Adesso so che chi conosceva i personaggi si è ritrovato e questo è già un successo, per te invece che capiti qui per caso o per curiosità puoi trovare il mio ultimo romanzo a Bologna in tutte le librerie o in rete.
qui



martedì 26 maggio 2015

il silenzio della bassa ... saldi di fine stagione

 
 
 
 
Cominciano ad arrivare i primi commenti sul mio ultimo romanzo:
Intanto vi posto alcune recensioni di lettori Amazon qui sotto.
Il silenzio della bassa lo trovate ancora qui
a 2,99 euro fino a domenica.
 
 
 
 
 
 

lunedì 25 maggio 2015

the fall




The fall - caccia al serial killer è una serie britannica, due stagioni e riga per fortuna e la trama è sempre quella, detective con tacchi a spillo e monoespressione autistica con uno stile di vita discutibile e una predilezione per  avventure sessuali casuali con uomini, donne e chi capita, e serial killer bello  come l' attore protagonista di 100 sfumature di grigio ... o che sciocco è proprio lui, e un contesto quello dell'Irlanda del Nord che forse è davvero l'unica cosa  interessante di tutto l'insieme.
La storia è poco originale, il serial killer sta con un'infermiera brutta e sovrappeso, ha un paio di figli e fa l'assistente sociale, o il consulente psicologico di donne in difficoltà e fa scappare da ridere la banalità del suo approccio professionale, la banalità del suo bisogno compulsivo di uccidere giovani donne in carriera, e si capisce subito che è lui, quindi non vi svelo nulla.
Il gioco non è tanto scoprire chi è l'assassino ma la partita a scacchi psicologica fra la detective patinata e il killer da copertina.
Se penso che l'attice protagonista era per me una sex simbol quando intrepretava xfile, arrivo alla conclusione che o avevo meno pretese in un altro periodo della mia vita o era più interessante il personaggio.
Questa bella quarantasettenne non spicca nella fiction, l'espressione è sempre uguale da bella tenebrosa e sensuale poliziotta con un passato tragico, un presente impreciso e un futuro improbabile, e non è simpatica, neppure particolarmente abile, metre lui il bello e maledetto assassino si muove come un orso in un negozio di cristalli, a casaccio, insegue la conclusione inevitabile fra frasi ad effetto sulla inevitabilità della morte e la seduzione del male.
Insomma in un panorama televisivo dove noi italiani siamo sempre il fanalino di coda ogni tanto non dispiace trovare un prodotto bello e patinato come un giornale pubblicitario di un'agenzia di viaggi ma assolutamente poco avvincente e decisamente noioso.
Su sky e se lo perdete pazienza.

domenica 24 maggio 2015

Boxeo Literario








Ieri sera 23 maggio 2015 sono tornato in via del Pratello a Bologna e chi legge i libri di Carboni saprà già di cosa sto parlando.
Tornare in via del Pratello è come al solito un'immersione nel tempo, il tempo perduto della giovinezza stropicciata quando si trascorreva una serata in un pub al Pratello a bere birra e disquisire sul futuro, ipotetico, sulle donne, improbabili, sulla politica ancora accessibile.
Ieri sera invece ero al Vanilla & Comics, per fare il giudice, per gioco direi, al Boxeo Literario, e i due scrittori boxer erano in realtà due giovani scrittori napoletani in carriera, Marco Marsullo e Paolo Piccirillo, due autori di narrativa che scrivono per case editrici importanti, Einaudi, Laterza, scrivono per quotidiani sportivi, e girano l'Italia.
Li ho invidiati, ma neanche tanto, perché ognuno ha la sua storia, o il proprio destino quello che è riuscito a costruire o si è inventato e io ieri sera mi sono divertito, sono stato invitato dall'amico Vasco Rialzo a un gioco, una festa, ed ero lì con la mia storia, la mia età, il mio essere scrittore insieme ad altri scrittori, e alla fine nel complicato ed effimero mondo dell'editoria italiana conta soprattutto essere nel luogo esatto che si decide di occupare e io rimango defilato, con la mia insana passione e questo scrivere che porta le mie dita sulla tastiera del pc e le mie gambe in un locale giovanile e non posso che ringraziare queste immersioni di vita pura, quindi in bocca al lupo Marco e Paolo, che possiate trovare la strada spianata verso il successo, io rimango a Bologna osservatorio privilegiato di un mondo che a dispetto di ogni crisi continua ad evolversi.

venerdì 22 maggio 2015

Vuoti a perdere ... intervista di Quibolognatv



19 maggio 2015 ore 18 alla Feltrinelli di Pz Ravegnana intervista di Stefano Zanerini di Quibologna tv.
Abbiamo chiacchierato intorno al mio ultimo romanzo Vuoti a perdere, Eclissi Editrice, in vendita in tutte le librerie bolognesi.
Se siete curiosi cliccate sopra.

giovedì 21 maggio 2015

prima presentazione Vuoti a perdere






Ecco alcuni momenti della prima presentazione di Vuoti a perdere  editrice Eclissi Milano.
Alcuni momenti della presentazione prima e durante con gli amici di sempre, Andrea Piselli, Marco Piovella insieme dal primo romanzo, e Stefano Zanerini incontrato lungo il mio percorso di scrittore.
Perché la cosa bella di questa avventura è incontrare persone belle che credono ancora nella narrazione, si emozionano davanti a un romanzo e ti incoraggiano durante il percorso adrenalinico delle uscite.
Sarà un anno di corsa, finita l'ultima presentazione il 4 settembre potrò dedicarmi all'uscita del romanzo autunnale ed è davvero un bel gioco di ruolo non trovate?

Per i bolognesi, il romanzo è sicuramente in vendita alla Feltrinelli di Pz Ravegnana, sotto le due torri e costa 12 euro.




sabato 16 maggio 2015

Napoli ... Il senso del dovere



E nel giorno del dolore e dello sconcerto per una nuova strage della follia non voglio tacere, perché la morte di quelle persone e del collega deve aiutarci a riflettere.
Ieri sera quasi in diretta ho appreso della tragedia napoletana dal mio salotto tranquillo e la cosa che mi ha spiazzato è stata il commento della giornalista televisiva di non so quale canale che per la prima volta da quando faccio il mio mestiere ha parlato di poliziotti municipali e non di vigili, e l'ha detto più volte, ha parlato di un ufficiale della polizia locale di un altro agente ferito insieme a tutti gli altri cittadini che voglio ricordare.

Il criminale ha ucciso 4 persone, tra cui un tenente della polizia municipale di Napoli, suo vicino di casa. Ci sono anche 6 feriti tra cui due poliziotti, un carabiniere, un agente della Polizia Municipale, che versa in gravi condizioni, e un passante che si trovava a bordo di uno scooter proprio in quel momento.

"Sono vicino alle famiglie delle vittime e dei feriti e ai nostri uomini in divisa rimasti coinvolti oggi nella sparatoria a #Napoli" twitta il ministro dell'Interno Angelino Alfano.

E spero che questa volta lo Stato cominci a capire che i suoi uomini in divisa sono anche gli agenti della Polizia Locale ogni giorno in prima linea.

Il collega gravemente ferito era lì non per fare delle multe ma per delimitare l'area pericolosa a salvaguardia della popolazione quindi facile bersaglio del criminale, e il Tenente della Polizia Municipale Francesco Bruner stava soccorrendo il collega quando è stato freddato.

Poliziotti a tutto tondo, in prima linea per senso del dovere, perché il senso del dovere va al di là delle polemiche, della mancanza delle divise, degli stipendi bloccati, dei mancati riconoscimenti dello Stato e soprattutto della sua cronica indifferenza al nostro ruolo di poliziotti locali.

Onore al collega caduto e all'altro ricoverato in gravi condizioni.
Spero che la stampa, quella che ogni giorno ci aggredisce e denigra, questa volta sappia riconoscere il valore degli uomini che ieri sono caduti per difendere i loro concittadini.
Spero che lo Stato sappia essere davvero solidale con le famiglie dei nostri colleghi.
Spero che questo paese cominci ad accorgersi che ci siamo anche noi in trincea.
Spero che il sacrificio di Francesco Bruner serva almeno a questo.
Noi comunque non lo dimenticheremo, ogni collega caduto è un fratello.
Nessuno deve rimanere indietro.

mercoledì 13 maggio 2015

Vuoti a perdere ... prima presentazione




19 maggio 2015
ore 18
Librerie Feltrinelli
Piazza di Porta Ravegnana
Bologna


Prima presentazione di rito per il mio ottavo romanzo.
Terzo pubblicato con Eclissi Editrice Milano.
Terzo della serie dedicata al maresciallo Greco del nucleo operativo dei carabinieri di Bologna.
Vi aspetto numerosi e curiosi, come sempre.


 conduce Andrea Piselli
leggerà alcuni brani 
Marco Piovella




domenica 10 maggio 2015

Breaking Bad ... la magia della narrazione












Ho terminato 3 minuti fa di vedere l'ultima puntata della serie più entusiasmante degli ultimi anni.
Mi rimarrà dentro e difficilmente riuscirò mai anche solo lontanamente ad avvicinarmi a tanta creatività narrativa, ma credo che questa immersione in 5 stagioni furibonde e feroci non potrà che fare bene al mio mestiere di scrittore.
A volte penso che il cinema sia morto e la fiction gravemente malata, ma dopo avere visto questa serie devo ricredermi.
Cosa deve avere una narrazione per piacere a chi guarda o ascolta?
Tanti ingredienti: incuriosire, emozionare, divertire, spaventare, sedurre, e in una parola portare chi ascolta o legge o guarda ad immedesimarsi e questi effetti li proverai tutti in Breaking bad dove ti troverai, tuo malgrado, a fare il tifo, ma che dico ad amare il signor Walter White, professore di chimica e cuoco sopraffino di metanfetamina.
Ti innamorerai di ogni singolo personaggio per questo alla fine soffrirai per dovere rinunciare a loro.
E io piccolo scrittore di neri di provincia non posso che inchinarmi davanti a questa sceneggiatura, alla bravura degli attori, al ritmo narrativo, alla regia.
Spero solo che il mio scrivere trarrà spunto da tale insegnamento e alla mia prima presentazione del nuovo romanzo Vuoti a perdere che si svolgerà il 19 maggio 2015 alle 18 alla Feltrinelli di Pz Ravegnana a Bologna, indosserò la maglietta con la faccia di Walter White, chissà che non mi porti fortuna.
Per chi vuole vedersi le 5 stagioni in streaming, le trova qui:
breaking bad
Ma attenzione la visione di questa fiction può causare effetti collaterali, provare per credere.
 

sabato 9 maggio 2015

Malika Ayane ... senza fare sul serio



C'è chi aspetta un miracolo e chi invece l'amor ...

Mi rendo conto che non parlo tanto di cantanti donne italiane, e mi accorgo che Malika Ayane mi piace, non sempre ma quando accade mi piace molto, come in questa Senza fare sul serio che entra nel mio pomeriggio di un sabato di maggio e già come Figlio di un re di Cremonini, con poche battute descrive varia umanità, e la nostra vita oggi non è che questo, una carrellata continua,  colorata, dove c'è posto per tutti, eroi, insonni, disperati, mostri, tutti insieme a cercare il pulsante della sveglia, a infilarsi in una doccia per lavarsi da brutti sogni e sensi di colpa.
Il tempo entra in questa canzone che già come Il cielo è sempre più blu, gioca sul ritmo e utilizza bene le immagini della cantante in movimenti stereotipati e meccanici e  il video, essenziale,  colori attenuati, arriva, penetra lo schermo e rimane a farmi compagnia.
Brava Malika, cantante italiana, nuova generazione di autrice e interprete, figlia di due mondi diversi, e anche per questo prova vivente di come bellezza e armonia possano nascere dall'incontro di persone appartenenti a paesi tanto vicini geograficamente quanto lontani culturalmente.

martedì 5 maggio 2015

masterchef ... in questo mondo di cuochi






Nell'immagine sopra rubata dalla rete solo alcune delle trasmissioni di punta del palinsesto televisivo dedicato alla cucina, non ci credete? Fate attenzione ai titoli:
Masterchef Italia, Australia, Canada, Stati Uniti, Spagna.
Cucine da incubo America, Italia.
Il boss delle torte che perdonate l'associazione, ma sembra davvero un boss italo americano.
Cortesie per gli ospiti.
Antonella Clerici con La prova del cuoco (Rai1), Benedetta Parodi con I menù di Benedetta (La7), Tessa Gelisio con Cotto e mangiato (Italia 1), Alessandro Borghese con Cucina con Ale (Real Time) e Gianfranco Vissani con Ti ci porto io. . . In cucina con Vissani (La7) insegnano ai telespettatori, passo passo, come preparare pietanze di ogni tipo in poco tempo. 

Potrei proseguire fino in fondo alla pagina e sicuramente dimenticherei qualcuno.
e adesso è iniziato anche l'expo che guarda caso parla di cibo, poi c'è  il Papa che parla di una buona occasione per affrontare il problema della globalizzazione, c'è  Renzi che parla di grande occasione per l'italia, ma mi dicono che alla fine l'Expo sembra destinato a un grande pubblico di gente disposta a pagare 2 euro e mezzo per una bottiglietta di minerale con tutte le proporzioni che seguono.

Perché si parla tanto di cucina? Perché ha  successo.
Ma perché ha tanto successo?
E' una domanda che mi sto ponendo come fruitore del mezzo televisivo  che tanto spazio dà alle ricette e agli chef  i quali  come grandi star dominano la scena,  mentre la cultura è davvero  residuale negli interessi dei telespettatori.

Poi ieri mi è capitato questo video interpretato da Natalino Balasso al cibo e ai ristoranti e mi è venuto in mente un film apocalittico, 2023 i sopravvissuti, che vi consiglio, dove l'unico cibo rimasto era composto da tavolette proteiche in un futuro davvero pessimistico, e sapete cosa? Non siamo molto lontani da un punto di non ritorno, stiamo incollati e sedotti davanti allo schermo ad ammirare ricette che non sapremo mai cucinare, con cibi che contengono sostanze micidiali e rimaniamo incantati dalla magia.
Siamo ipnotizzati da un bel gioco di prestigio e ci dimentichiamo dell'altra parte del mondo quella che nemmeno può scegliere se avvelenarsi o digiunare ... buon appetito




venerdì 1 maggio 2015

Il silenzio della bassa a 2 euro e 99 su Amazon




Il 4 maggio 2015 va in stampa Vuoti a perdere, il mio ottavo romanzo, continua la serie dedicata al maresciallo Greco esattamente il terzo dopo Belva di città e Cielo d'agosto, edito da Eclissi di Milano.
E' una fortunata coincidenza che proprio pochi giorni prima di questa uscita Amazon abbia deciso di ribassare per la seconda volta, cosa più unica che rara, il prezzo del mio ultimo romanzo, Il silenzio della bassa in formato Kindle, a 2 euro e 99.

Il silenzio della bassa è il coronamento di un percorso editoriale iniziato cinque anni fa con Bologna all'inferno che a dispetto delle grandi case editrici, dei grandi distributori, della crisi del settore, mi sta dando grandi soddisfazioni.

I risultati di vendite del 2014 sono davvero entusiasmanti per un piccolo scrittore provinciale come me, e sapete cosa? La mia non è una dichiarazione di umiltà, mi piace la mia dimensione provinciale, mi è congeniale, mi sento bene qui nella bassa immerso in un'atmosfera che in questi anni è stata il carburante della mia creatività narrativa, insieme ad altri ingredienti.

Devo anche ammettere che grazie agli ebook il mio romanzo è entrato nelle case o perlomeno nei Kindle, kobo, tablet e computer di migliaia di persone, un'operazione impensabile da proporre anche con centinaia di presentazioni e quindi non posso che ammettere quanto il progresso e la tecnologia servano, e a me in questa particolare vicenda mi abbiano permesso di diffondere il mio stile narrativo.

Ma devo ringraziare ancora una volta Frilli, Casa editrice genovese coraggiosa e generosa che ha creduto in me, spero che questo sia solo l'inizio di un piccolo successo emiliano e ligure, razze toste le nostre altroché.