domenica 15 febbraio 2015

Fargo ... fine prima stagione



La prima delle due stagioni di Fargo televisivo è conclusa ed è un cammeo del palinsesto sky per quanto riguarda la fiction nera americana, ma non è semplicemente questo, sarebbe riduttivo.
Fargo è davvero una piccola opera d'arte, a partire dalla colonna sonora, dalla fotografia, dal cast, e infine e soprattutto dalla sceneggiatura, mai scontata, sempre al limite del paradosso, con un umorismo che sfocia spesso nel grottesco e una totale libertà di espressione che permette alla storia di percorrere ed esplorare spazi sempre nuovi pure rimanendo in una situazione uguale dal punto di visto geografico, con la neve e  il freddo a dominare la scena quasi per immobilizzarla in una struttura statica dove l'uomo è il vero protagonista, l'uomo e l'intrinseca follia che lo spinge a compiere i reati più efferati senza un vero motivo plausibile.
La differenza con altri neri del genere è sicuramente l'originalità, una tale dose di genialità creativa fino ad ora l'ho trovata solo in Breaking Bad dove a un livello diverso lo sceneggiatore ha dato vita a una storia di lungo respiro riuscendo a mantenere un livello elevatissimo di tensione.
Fargo invece ha momenti quasi lirici, nei quali i personaggi mai banali riflettono, si interrogano sui quesiti fondamentali del vivere nei momenti più inopportuni, come accade ai due killer di Pulp Fiction che discorrono di fast food o massaggio plantare prima di eseguire una piccola strage in un appartamento.
Fargo è l'esempio di come una storia apparentemente banale possa diventare un piccolo capolavoro solo per il modo nel quale viene raccontata.
L'originalità del linguaggio è un obiettivo che mi piacerebbe raggiungere e il fatto che Fargo rimanga un prodotto premiatissimo ma di nicchia dovrebbe fare riflettere sulla bassa qualità dei prodotti di successo.
Attendo la seconda stagione nuova storia nuovi personaggi.
Una nota, la storia non è realmente accaduta come recita la didascalia iniziale, anche in questo caso un piccolo gioco di prestigio fra il regista e lo spettatore.
Grande Bob Odenkirk, uno dei migliori caratteristi sulla piazza, sia in Fargo che in Breaking bad.

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