lunedì 2 febbraio 2015

Agenzia letteraria cercasi ...







Con sette libri pubblicati e due in pubblicazione nel 2015 mi rendo conto che avrei davvero bisogno di un professionista che si occupasse di me, non per recensire i miei lavori, nemmeno per fare editing, magari facendosi pagare, ma soprattutto per aiutarmi nel rapporto con le case editrice che amo e ringrazio, pure  considerandole  entità parallele rispetto alla mia vita, per uno come me che scrive per passione, ma che di mestiere, per vivere, pagare il mutuo e gli studi alle figlie, fa altro.
Non so se anche a voi amici scrittori è capitato  di cercare un'agenzia letteraria, una di quelle serie, e non ricevere nessuna risposta.
A me è capitato, completamente ignorato, come se non esistessi, come se non avessi mai pubblicato, ed è un' informazione che mi spiazza, ho pubblicato con cinque case editrici, non solo locali, ma non riesco a trovare un agente,  non credo risolverebbe la mia vita, ma chissà...
Ho scritto alle migliori, a quelle che non chiedono denaro, e l'altra sera stavo cercando per la seconda volta di inviare il materiale richiesto alla Meucci  emblematica dell'idea che via via si è formata nella mia testa nei confronti di queste organizzazioni.
Ha talmente tante richieste da parte di scrittori che ogni inizio mese a mezzanotte, come Cenerentola, ogni scrittore di buona volontà deve riempire un form a tempo di record con i dati richiesti e sperare  di riuscire a conquistare il diritto di essere esaminato.
Sabato sera avevo preparato tutto come un bravo studente pronto allo scoccare della mezzanotte per cercare di inserire i dati richiesti velocemente (sinossi , prime dieci pagine, bio biblio etc), avevo già provato in passato senza riuscirci, mi ero anche allenato con il mouse e il copia e incolla,  poi dopo cena,  complice un buon lambrusco, ho riflettuto un minuto e ho pensato, alcuni editori che mi stimano e mi pubblicano li ho, perchè fare tanta fatica e inserirsi in questo gioco kafkiano? (citando breaking bad). Chi me lo fa fare?

E ho concluso che le agenzie letterarie sono per me inaccessibili,  giustamente promuovono solo prodotti sicuri, e sono sicuramente sintomatiche del momento cupo dell'editoria italiana.


Nessun commento: