domenica 4 gennaio 2015

Italy in a day




Ho visto due sere fa Italy in a day su un canale Rai alle 23 circa e mi è piaciuto.

Non sono un tifoso di Salvatores, alcuni dei suoi film non li ho amati, altri li ho trovati addirittura inutili come Educazione Siberiana,anche se a suo tempo dissi che mi era piaciuto, altri brutti,  Come Dio comanda ad esempio, tratto da un romanzo davvero intenso, ma non voglio parlare del regista, solo del prodotto, anche perché in questo caso Italy in a day è un lungo video clip realizzato con il contributo di tanti italiani.

Non voglio entrare nel merito della selezione degli spezzoni, nei criteri, nella necessaria eliminazione di video che magari erano interessanti ma non ce l'hanno fatta a vedere la luce.
Voglio solo dire che il prodotto finale è efficace, perché in questi 70 minuti di blob italiano arriva nei nostri salotti una parte della nostra essenza, quella degli italiani che solitamente non sono in televisione o sulle prime pagine dei giornali, se non in percentuali statistiche.

Ci sono i fornai e altri lavoratori che si muovono di notte, c'è un giovane che ci trasmette immagini straordinarie di un oceano spaventoso e magnifico dalla nave mercantile dove lavora carica di container, raccontandoci una solitudine nuova quella di un giovane uomo che lavora altrove e che per qualche motivo assolutamente individuale e personale ha deciso di intraprendere quell' avventura.

C'è il nostro astronauta preferito dalla sua navicella, bambini che nascono, che si svegliano, che mangiano, che dormono, coppie che si baciano, si accarezzano, si raccontano, solitudini anziane irrimediabili, medici al lavoro, quotidiani che corrono sulle rotative, e vita pura in movimento, vita italiana, vita di tutti quelli come me e te che ogni giorno devono lavorare per vivere e per fare fronte, per mantenere i figli magari lontani, per pagare il mutuo, per portare a casa ogni fine giornata con la massima dignità possibile.

L'Italia dei normali, di quelli che non hanno  vinto nessuna lotteria e  non rubano per vivere, pagando magari le tasse e continuando a crederci, nonostante tutto, non si sa bene a che cosa, forse al fatto che comunque vada merita esserci e trovare l'entusiasmo per raccontarsi.
Per questo motivo mi è piaciuto l'esperimento di Salvatores, sa di ottimismo, e di creatività popolare, e mi sono sentito siciliano, napoletano, emiliano, piemontese, romano, del nord, del sud, italiano finalmente, una volta tanto solo italiano.

Nessun commento: