venerdì 6 giugno 2014

Dove oggi è già domani



Ho letto l'ultimo romanzo di Nicola Arcangeli e  da scrittore e lettore compulsivo provo a lanciarmi in alcune considerazioni.
Questo romanzo non è facilmente catalogabile, non è semplicemente un noir, anche se le atmosfere  drammatiche e in alcuni casi tragiche hanno caratteristiche riscontrabili nella migliore tradizione letteraria nera, dove  aspetti esistenziali del vivere quotidiano vanno a intrecciarsi con la cronaca nera,  ed ecco che insieme alle storie dei personaggi,  si innesta la suspense, nel senso che l'autore stimola il lettore proponendogli possibili piste  per lo svolgimento della trama.

Dalla drammaticità di una vicenda che potrebbe essere reale si passa con naturaleazza ad una vera adventure, come in alcuni giochi di ruolo, dove il protagonista si trova immerso in una vicenda che deve svelare per potere risolvere la propria esistenza e dare a questa una svolta  essenziale.
Questo è il gioco del romanzo.

I personaggi sono bene costruiti, ognuno con la sua personalità, con la sua  storia individuale quasi sempre sofferta e drammatica. La vicenda offre diverse riflessioni, sul rapporto padre figlio, sulla nostra intrinseca diffidenza nei confronti di tutto ciò che è alieno e misterioso, sulla meraviglia del possibile, e sull' avventura nel senso più puro.

Si intuisce come l'autore ami Stephen King e il romanzo ha un respiro internazionale uscendo dai confini bolognesi, emiliani, nazionali. Anche in questo secondo romanzo Bologna è marginale e sostituibile, lo scopo di Arcangeli non è la localizzazione della vicenda che si sviluppa fra Bologna, Malaga e lontane isole sconosciute al sottoscritto ma che l'autore conosce bene.

Vi ho dato alcune indicazioni, senza svelare nulla, se vi piace l'avventura della mente, se non vi spaventa spingere la fantasia oltre i consueti confini del quotidiano, se non avete paura di affrontare le vostre insicurezze esistenziali, troverete nel secondo romanzo di Arcangeli un vero film avventuroso, dove lo scopo primo di un'opera di fantasia è sicuramente realizzato, donare al lettore alcune ore di totale evasione dal quotidiano lasciandogli alla fine qualche riflessione sulla propria esistenza.

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