mercoledì 28 maggio 2014

Il silenzio della Bassa - recensione di Paolo Vinciguerra - Giallomania

Giallomania Gialli e Thriller


MASSIMO FAGNONI " IL SILENZIO DELLA BASSA "di Paolo Vinciguerra


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Massimo Fagnoni: Il silenzio della Bassa

Celeste Maccaferri è scomparsa a pochi chilometri da Bologna. E' una ragazza di diciassette anni. Una ragazza come tante, di famiglia borghese colpita dalla crisi e lacerata da una profonda crisi interna. Le neo-nata sezione persone scomparse della Polizia inizia ad indagare fra le sue amicizie, reali e virtuali, fra i suoi compagni di scuola, all'interno della famiglia stessa. Ma i falchi mediatici sono in agguato. Una spregiudicata conduttrice televisiva, priva di ogni scrupolo morale, ingaggia un investigatore privato, Galeazzo Trebbi, iniziando così una sua personalissima ed invadente indagine. Tutto questo solo per alzare a dismisura gli indici di ascolto dell'emittente per la quale lavora. Una rete privata legata alla curia bolognese. Partendo dal diario ritrovato della ragazza scomparsa e dalla sue annotazioni, inizia una serrata lotta contro il tempo coinvolgendo sgangherate sette sataniche, il parroco, un nord africano e altre figure che sembrano essere apparse dal nulla nella vita di Celeste. Trebbi, ex poliziotto della vecchia guardia, seguendo il suo intuito e il suo ormai vetusto, sembrerebbe, metodo di indagine, darà una svolta decisiva all'intricata vicenda. "Il silenzio della Bassa" è un romanzo corale. Massimo Fagnoni abbraccia con competenza, abilità e tensione narrativa costante, molti dei fenomeni e dei problemi della società attuale. Uno spaccato di vita reale. Una serie di personaggi notevole, anche come numero totale, che lasciano meravigliati per come sono descritti. Una naturalezza nelle descrizioni, una ricerca costante di spontaneità, di "veridicità", davvero impressionanti. Uno di quei romanzi che intreccia perfettamente la storia con i protagonisti. La figura di Fiorella Benedetti, la conduttrice televisiva, riempie quasi fastidiosamente la trama, ma non a caso. E' il segno dell'invadenza dei media nella nostra vita e principalmente dell' invadenza televisiva. Un atto di accusa contro quello che viene definito lo spettacolo del dolore, dove sembra tutto consentito, dove la persona non è più tale ma solo un dato di ascolto. Descrivere tutti i personaggi presenti nel libro sarebbe lungo e ne risulterebbe solo uno scarno elenco. Ma ognuno di loro da un contributo importante, nessuno è fine a se stesso, creando una specie di sciarada ad incastro bellissima. Perchè non esiste un vero e proprio protagonista. Tutti lo sono e non lo sono nello stesso momento. Ne viene fuori, tutto sommato, un livello umano mediocre, un appiattimento delle personalità, l' unica mira il raggiungimento del benessere economico, un calpestare gli altri senza ritegno, insomma lo specchio di quello che oggi vediamo con i nostri occhi tutti i giorni. Tranne una persona! Un personaggio che si rivelerà l'autentica sorpresa di questo romanzo. Fagnoni riesce, con un colpo da maestro veramente abile e incredibile, a creare un finale a sorpresa "doppio" e fantastico. Non ci sono eroi senza macchia e senza paura in questa storia, ma solo fantasmi. Fantasmi che cercano di sopravvivere in qualche maniera. Un romanzo che farà anche male leggere, duro, cattivo in certe sue parti, perchè  ci mette di fronte a tutte le nostre paure, alle nostre responsabilità, di genitori, di uomini, di donne, di quello che all'improvviso può sconvolgere la nostra vita. Libro clamorosamente bello, appassionante, ma specialmente vero.


Buona lettura

Paolo Vinciguerra

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