domenica 4 agosto 2013

Volverine l'immortale


Volverine l'immortale visto al cinema giovedì scorso, ripropone il consueto problema esistenziale che affligge i super eroi che non possono morire e mi torna alla mente Highlander afflitto dallo stesso problema. Questo Volverine soffre di incubi notturni e sensi di colpa e non si diverte molto alla prospettiva di un'immortalità che lo ritrova sempre solo a fare i conti con le donne delle quali si innamora ma che in un modo o nell'altro sono destinate a morire.
Lui è bravo e bello come dice mia figlia, e in un'intervista racconta di come sua moglie, attrice come lui, lo criticò quando lesse la sceneggiatura del primo Volverine, trovando una baggianata l'idea di un super eroe al quale spuntavano gli artigli.
Ma Hugh Jackman non ascoltò la  consorte e oggi è uno degli attori più pagati di Holliwood.

Che cos'è l'arte quando si parla di cinema?
Che cosa è diventato il cinema?
Esistono i super eroi o sono tutte sciocchezze improbabili e poco interessanti come direbbe la moglie di Volverine?

Potrei andare avanti con una bella serie di domande cretine come questa ma vi passerò solo la mia opinione:

Rubo da Wikipedia, nella sua accezione odierna, l'arte è strettamente connessa alla capacità di trasmettere emozioni e messaggi soggettivi. Tuttavia non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione.

Quindi Volverine è una forma di espressione artistica e anche i miei romanzi, con tutti i limiti riscontrabili.

Il cinema cosa è diventato?

Tempo fa dissi che il cinema era morto, in realtà continua a riproporre forme di realtà e immaginazione, attingendo dalla letteratura e dall'evoluzione del mondo, sfruttando nel modo migliore le nuove forme di tecnologia e quindi è, e continua ad essere, uno dei migliori modi di sognare ad occhi spalancati.

E i super eroi esistono?
I super eroi esistono eccome, fanno parte della nostra capacità di credere alle favole, e ai valori che più ci piacciono e che vorremmo ci rappresentassero, il coraggio, l'altruismo, l'onestà, la purezza  e tutte quelle menate lì, mescolate con l'estetica allucinata di chi ha avuto l'intelligenza di crearli.

Non so in conclusione se mi piacerebbe vivere in eterno, alla fine mi ritroverei da solo alla fine del mondo io e chiaramente Berlusconi, e allora invocherei davvero una qualsiasi conclusione, ma essendo immortale dovrei imparare a conviverci con l'ex premier come ho fatto negli ultimi vent'anni.

Però non dovrei sopportare tutti gli altri di destra e di sinistra che starnazzano nel pollaio del nostro paese sconnesso anche in questi giorni  affermando tutto e il contrario e forse alla fine diventeremmo amici ... di necessità virtù.

Nessun commento: