domenica 16 giugno 2013

modelli alternativi e controcorrente: le crocerossine



Nella giornata successiva alla parata per tutti che si è svolta ieri a Bologna e alla quale non parteciperei neanche sotto un forte compenso economico, voglio invece parlarvi di una scoperta che ho fatto recentemente.
Ho conosciuto tre giovani volontarie della Croce Rossa, che probabilmente hanno  evitato, insieme a me, la par tot parata.
Tre giovanissime studentesse universitarie che con la loro storica divisa hanno sfilato insieme  ad altri alla parata del 2 giugno in Piazza Maggiore.
Adesso resettate un attimo il cervello, cancellate le consuete immagini: Candy Candy, la Bullock crocerossina nel film Amare per sempre, tutte le immagini erotiche associate al personaggio e tutta le retorica consueta.
Avete resettato?
Bene.
Io in realtà sapevo pochissimo di questo corpo, poche e sommarie informazioni.
In realtà diventare crocerossine è difficile e faticoso.
Sono volontarie, devono frequentare un corso teorico - pratico di 2000 ore che prevede un tirocinio negli ospedali e pronto soccorso della propria città.

Si tratta di un Corpo ausiliario delle Forze Armate con compiti di assistenza sanitaria, e sono da sempre state impiegate non solo nei teatri di guerra, ma anche in emergenze e missioni umanitarie, nazionali ed all'estero. 

Se volete saperne di più intanto date un'occhiata a Wikipedia e poi anche nel loro sito dedicato.
Per svolgere questo tipo di attività probabilmente bisogna avere alle spalle una famiglia in grado di aiutare anche economicamente una ragazza che dovrà affiancare al proprio quotidiano un impegno importante, ma io ho provato una sincera ammirazione per quelle tre ragazze, che non so nemmeno come si chiamano.

Loro hanno fatto una scelta, e pure studiando all'università perseguono con entusiasmo un  progetto davvero umanitario.
Se supereranno il corso potranno andare all'estero in zone di guerra o in territori dove la realtà è davvero in continua  e spaventosa evoluzione.
Modelli giovanili, giovani donne coraggiose, che conducono esistenze cercando un senso, una reale passione. Questi sono modelli vincenti, anche se non ne parla nessuno.
Fanno sperare in un mondo possibile, dopo la crisi, oltre la noiosa, quotidiana, maledetta, onnipresente crisi.



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