venerdì 10 maggio 2013

la giustizia parziale





Sto guardando a spizzichi e bocconi il bel film liberamente interpretato sulla strage di Piazza Fontana.
Romanzo di una strage del quale avevo accennato poco tempo fa.

Ma siamo davvero convinti che il paese, il nostro paese sia cambiato?

Allora  Moro era già un problema per alcune parti della Democrazia Cristiana e in quel periodo cupo, si pensava bastasse uccidere qualche decina di persone innocenti per arrivare alle leggi speciali e magari al governo totalitario, come in Grecia.
La ricostruzione è cinematografica, non  completamente obiettiva, ma Pinelli, l'anarchico Pinelli, colpevole solo di essere anarchico, cadde da una finestra della questura, e questi sono fatti.
Le bombe nelle piazze, le bombe nei vagoni non ci sono arrivate da sole, e non le hanno messe gli anarchici , erano bombe con un preciso indirizzo politico,  la famosa strategia della tensione.
Non dimentichiamolo.

Oggi, grazie al cielo, l'informazione corre veloce, passa ovunque, non è possibile fermarla, come un fiume in piena, ma allora qualcuno mi può spiegare perché a fronte di una condanna in appello e altri due processi aperti ci sono persone che si permettono di scendere in piazza? Si permettono di attaccare la magistratura, accusandola di essere faziosa, come se le indagini, le prove, e tutta la complessa macchina delle investigazioni fosse solo un castello di carte.

Un ultimo quesito.
Di fronte a una condanna, di fronte agli scandali, di fronte ai nuovi processi, com'è possibile che gli italiani diano ancora fiducia al pdl, al cavaliere?

Unica conclusione, gli italiani si meritano i governi che si sono succeduti, non c'è altra risposta possibile.

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