venerdì 31 maggio 2013

L'ultima esecuzione




Ho appena terminato la lettura del romanzo L'ultima esecuzione di Roberto Gandus, editore Frilli.
Mi è piaciuto.
Non leggo molti autori italiani, questo romanzo mi ha incuriosito perché sullo stesso tema avevo letto pochi mesi fa un altro libro al quale dedicai un post che potrete leggervi cliccando qui.
In quel libro, che è una sorta di romanzo giornalistico, si ricostruisce una vicenda truce avvenuta nel 1945, l'eccidio di una decina di persone avvenuto in un cascinale di Villarbasse.
Per tale omicidio furono condannatte tre persone e fucilate.
Fu l'ultima esecuzione in Italia.

Il romanzo che prende il via da quel fatto è in realtà un'altra storia, come premette lo stesso autore.

L'unico dato in comune con la verità storica è il luogo, il periodo, e la condanna conclusiva.

Tutto il resto è invenzione romanzesca.
Una storia costruita in uno dei periodi più cupi della nostra storia recente, il dopoguerra.
L'autore, che all'epoca dei fatti romanzati aveva pochi anni, è riuscito a inventare un'atmosfera fosca, crudele, senza speranza, impregnata da una disperazione esistenziale che  doveva essere denominatore comune in molti paesi italiani.

Per certi versi ho letto fra le righe di questo romanzo la stessa tensione violenta e senza speranza che ho trovato spesso nei romanzi del grande Cormac McCarthy  come il buio fuori, che sconsiglio ai depressi, ma che rimane impareggiabile nell'approfondimento dell'animo umano.

L'ultima esecuzione non arriva allo stesso livello di durezza, ma descrive i personaggi di questo dramma familiare con precisione, facendo emergere le pulsioni, la grettezza, la perduta umanità di alcuni protagonisti della vicenda.

Spiccano anche alcuni personaggi  come Smangia che mi ricorda  un altro personaggio prima romanzesco poi cinematografico,  il gigante nero John Coffey del romanzo Il miglio verde di Stephen King.

Anche Smangia, in un certo senso ha qualcosa di magico nel suo rapporto con i vitelli, e un' inconsapevole bontà.

L'ultima esecuzione ci riporta a un periodo nel quale noi italiani non avevamo nulla, un paese da ricostruire, un percorso da ricominciare, sicuramente chi ha vissuto quel periodo ha molto sofferto e molto sperato.

L'atmosfera creata da Gandus è reale, brutale e nello stesso tempo rarefatta e clautrofobica.
Un bel noir,  non vi deluderà.

mercoledì 29 maggio 2013

un italiano nello spazio




Luca Parmitano è il primo dei nuovi astronauti italiani nello spazio.
Intercetto per caso il momento nel quale sua madre gli dice emozionata e commossa di essere orgogliosa di quel figlio nello spazio.
Lui sorride. Ha un sorriso contagioso, tutto italiano.
Vado a leggermi la sua storia su Wikipedia  e scopro un genio con le ali, borse di studio, anni trascorsi all'estero, una laurea in Scienze politiche, 2000 ore di volo e un entusiasmo per le missioni spaziali che si porta dietro fino da quando era bambino.

Adesso ha 37 anni, una moglie americana, due figli e a bordo della stazione spaziale  si occuperà di seguire alcune strumentazioni scientifiche, nonchè di due passeggiate spaziali e il comando del braccio robotico della Iss.

Guardo il suo sorriso, leggo nei suoi occhi la felicità per un sogno realizzato. e torna per un attimo la speranza. Un italiano nello spazio, sa di futuro, sa di ottimismo, lui almeno ce l'ha fatta a realizzare il suo sogno, e sicuramente si merita quel posticino fra le stelle.


lunedì 27 maggio 2013

fra la scrittura e ... il nulla



Clic ... clic ... clic l'indice si muove frenetico sul pulsante sinistro del mouse, lunedì pomeriggio.
Questa mattina ho lavorato, ho fatto il lavoro per il quale mi pagano e ho cercato di farlo bene, come sempre.
Adesso, ora nel mio tempo libero, potrei fare ginnastica, andare in piscina, mettere a posto il nuovo romanzo che uscirà nel prossimo inverno/primavera, e intanto continuare a buttare giù idee per quello nuovo, o giocare con l'xbox a Skyrim.

Invece clic ... clic ... clic ... clicco inviti su facebook per la prossima presentazione del 4 giugno a San Pietro in Casale.
Scorro le icone dei miei contatti, quasi 2000, fra questi ho contatti più o meno concreti con qualche decina in capo a un anno e la mia mente vecchia di cinquantenne irrisolto va in crisi.
No quello non lo invito, abita in Sicilia, cosa lo invito a fare? Nemmeno mi conosce, quell'altro non lo invito perché è uno scrittore molto più conosciuto e bravo di me, appena vede l'invito mi schifa di sicuro, perché dovrei invitarlo? Quella non la invito perché è antipatica , quello lo invito perché ha parlato bene del mio libro.
In realtà, se potessi con un unico clic invitare tutti lo farei, e risparmierei tempo.
Devo avere visto un film o un'animazione su questa storia del tempo.

Alle presentazioni in realtà è difficile che la gente partecipi, a meno che tu non non sia uno che conta, non so Saviano, Mogol, Ammaniti o Pupo, etc etc.
Alle mie presentazioni è sempre un terno al lotto, tranne quella di Feltrinelli che è quasi sempre una sicurezza.

E qui parte il secondo dubbio della giornata:



Oggi nello spogliatoio un amico/collega mi dice ridendo: perché non scrivi un bel libro comico alla Fantozzi, quello si che lo venderesti.
Fantozzi, Villaggio, un genio, certo, non molto felice nella vita ma geniale dal punto di vista creativo.
Certo potrei scrivere un bel libro comico, grottesco, peccato che non ne ho voglia, peccato che l'abbiano già fatto.

Arriva un altro collega in accappatoio e mi fa: Ma che libro comico dovresti scrivere un libro sul calcio, che ne so una storia dedicata allo storico Bologna, quello lo venderesti come il pane.
Certo il calcio, o meglio la cucina, un bel libro di ricette o perché no un giallo ambientato nell'ambiente calcistico con risvolti culinari.

Poi penso a Cormac Mccarthy, uno degli scrittori che amo di più, vive nel Nuovo Messico a Tesuque, così almeno recita Wikipedia, non frequenta ambienti mondani, non credo sia su facebook e ha scritto
 Non è un paese per vecchi.



E allora ricomincio a cliccare inviti per persone che giustamente non verranno, così, come fosse un gioco, uno di quelli dove non perdi nulla, solo tempo.
Clic ... clic ... clic ...

domenica 26 maggio 2013

Lupi neri ... due nuovi appuntamenti







Dopo diversi tentativi sono riuscito a inserire l'immagine, i file in pdf mi fanno sempre impazzire, sopratutto la domenica mattina.

Ma andiamo con ordine, sopra come vedete la bella locandina della presentazione che si svolgerà a San Pietro in Casale il 4 giugno nel parco della biblioteca e nel caso di maltempo al suo interno.





E' una bella biblioteca, merita solo quella, sopra la mappa per chi arriva da altrove.

Dentro la locandina c'è tutto, un ringraziamento particolare a Piera Vitali che si è prodigata per l'organizzazione dell'evento, alla sua Associazione che compare nella locandina   Help Centro Studi e al personale della biblioteca.


Altro evento al quale parteciperò è il raduno annuale dei numerosi amanti della lettura che come me sono anobisti da tempo. Sabato 1 giugno  2013 dalle 15 in poi avrò l'onore di essere uno dei dieci autori che potrà raccontare il proprio romanzo nella bella cornice dell'aula universitaria del Complesso di Santa Cristina, in via Del Piombo 5 a Bologna e qui allego tutte le indicazioni sull'evento.



mi sembra di avere scritto tutto ci vediamo il primo giugno a Bologna e il 4 a San Pietro.

sabato 25 maggio 2013

book show, la salvezza nei libri



In un' italia dalla i minuscola che non ho più voglia nemmeno di commentare, girovagando su Sky in un venerdì sera post influenzale, scopro di nuovo sky arte, canale meraviglioso, proprio perché incastonato nella programmazione sky come nicchia piccola, ma preziosa dove ogni giorno faccio piccole ma per me preziose scoperte.

Iniziamo da book show che dura circa una mezzora e non è altro che immagini di una città e parole di un attrice che legge alcuni brani di un suo libro preferito.

Nella puntata che ho visto l'attrice è la bella Carolina Crescentini che confesso di conoscere pochissimo e capisco il perché leggendo la sua scheda su Wikipedia.

Ma come cambia l'opinione relativa a una persona ascoltandola leggere i suoi libri preferiti.

Anzi io prima non avevo opinione su questa bella e giovane attrice (1980) dopo averla guardata  e ascoltata in bookshow ho la presunzione di pensare a lei come lettrice attenta e sensibile, poi magari è solo finzione, ma non credo.

Poco importa che il libro presentato da lei sia la biografia di un tennista che mai leggerò Open di Agassi, ma la trasmissione, breve e bene confezionata, ti trasporta fra le pagine dei libri, belli o brutti è cosa soggettiva, in una città dalla fotografia nitida e lucente, nel caso in questione una Roma spettacolare.

La trasmissione fa venire voglia di leggere e scrivere e comunicare.
Come quando si sofferma su un giovane scrittore romano che parla della necessità di comunicare le proprie individuali scoperte esistenziali attraverso il racconto scritto.

Alla fine è proprio così, si legge per perdersi in mondi diversi, o per ritrovare pezzetti di sé stessi.
Si scrive per fermare immagini, momenti, scoperte per noi essenziali e urlarle al mondo, specialmente quando ci si rende conto che è il modo migliore per raccontare il proprio modo di essere.

su Sky arte

sabato 18 maggio 2013

Il granello di senape ... il futuro è nell'integrazione

Noi siamo il Granello di Senape, un progetto attivo nella provincia di Bologna che opera nell'ambito del sociale come doposcuola (e non solo!). Ogni giorno, gratuitamente, da lunedì a sabato, aiutiamo bambini stranieri e in difficoltà nello svolgimento dei compiti!
I nostri obiettivi principali sono l'accoglienza delle famiglie bisognose e l'autonomia dei loro bambini nell'organizzazione dei compiti scolastici.
Ma non finisce qui!! Proponiamo inoltre momenti di socializzazione facendo merenda insieme, organizzando giochi di società o giochi di gruppo e condividendo divertenti laboratori di pittura e cucina!
Nella nostra attività di volontariato sosteniamo le famiglie che ci chiedono aiuto, ascoltando e comprendendo i loro reali bisogni e le necessità dei loro bambini. Molto importante risulta quindi il nostro ruolo di mediatori nei rapporti genitori-figli, spesso non facili.
Sempre gratuitamente, offriamo inoltre il lunedì e il giovedì due corsi di alfabetizzazione di 1° e 2° livello per genitori stranieri che necessitano di condividere in modo più concreto la realtà sociale in cui vivono.
I nostri 130 bambini possono usufruire dei servizi di questo doposcuola grazie alla generosità e disponibilità di 50 volontari che a turno ogni giorno mettono in gioco le loro risorse e regalano un sorriso a chi ne ha tanto bisogno!!
Il progetto è in stretta collaborazione con i Servizi Educativi e gli Assistenti sociali dei Quartieri S. Vitale e S. Donato, nonché numerose scuole, che spesso richiedono il nostro aiuto.
Sfoglia pure le pagine del nostro sito e contattaci se vuoi darci una mano o se vuoi saperne di più!!




Fatevelo dire da uno che  non fa parte di questa bella Organizzazione. Le idee quando sono buone hanno le gambe lunghe arrivano lontano.
Questa organizzazione ha bisogno di tutto e di tutti e quindi mi sembra giusto sottolineare l'articolo del Carlino, ( che nel frattempo si è completamente dimenticato dei miei romanzi sigh) ma che almeno in questo caso ha sposato una causa giusta.


Le iniziative di questa organizzazione di volontariato sono importanti, le trovate qui

A Londra ho scoperto che l'integrazione è possibile, loro non hanno bisogno di cercarla, l'hanno già realizzata , e noi? vogliamo come al solito rimanere il fanalino di coda dell'Europa? Sottosviluppati solo capaci di parlare di calcio e motori? O vogliamo sforzarci per cercare di meritarci un pezzettino di purgatorio? Anche se la Chiesa ha dichiarato che non esiste più.

Leggetevi l'articolo del Carlino e riflettete.
Se non sapete a chi dare il vostro 5 per mille qui trovate le loro coordinate



venerdì 17 maggio 2013

Il salone del libro di Torino 2013 e ... il Presidente Napolitano



Lo avete intercettato il messaggio augurale del nostro Presidente al Salone internazionale del libro di Torino?
Io passavo davanti alla televisione per sbaglio, e l'ho ascoltato tutto.



Video messaggio di Napolitano


E come al solito ho apprezzato il suo stile, la sua determinazione, non avrei potuto esprimere con maggiore convinzione e semplicità i concetti che Lui ha saputo raccontare.
Il nostro paese langue, la cultura annaspa, meno del 50 per cento  della popolazione legge un libro l'anno con punte drammatiche al sud e il Presidente di tutti gli italiani ha ripetuto cose già dette in passato, la cultura è indispensabile per il rilancio del nostro paese, fondamentali i libri e le librerie vere e proprie roccaforti della nostra civiltà, insieme alle biblioteche, e per la prima volta mi sono sentito parte di qualcosa, non più e non solo come lettore, ma anche e soprattutto in quanto scrittore.

Non mi è mai capitato di fare parte del carro dei vincitori, sempre a bordo di veicoli approssimativi, sempre a combattere per cause difficilmente vincenti, sono stato educatore quando tutto il mondo intorno ci chiamava con tutte le definizioni tranne quelle giuste da volontario a obiettore di coscienza.

Ho creduto e credo ancora che il sociale nel nostro paese sia maltrattato e ghettizzato,  perché non produce denaro, ma costa e il suo unico rendimento è in termini di civiltà,  che serve a valorizzare un paese.

Adesso indosso una divisa e cerco di difendere come posso le regole e nello stesso tempo scrivo e cerco di vendere i miei libri, sperando che tutti i libri abbiano una possibilità di divulgazione.

Ancora una volta battaglie difficili da portare avanti, e spesso mi sento di nuovo come un'entità indefinita in un mondo che ha sicuramente altri prodotti che vanno per la maggiore.

Ma ascoltare Napolitano che esalta la cultura, i libri, le librerie e quindi in un certo senso lettori e scrittori, mi ha fatto sentire importante per un istante. Un anziano Presidente, forse l'unico personaggio dignitoso di questa fase politica deprimente, ha parlato per alcuni minuti in favore della cultura, non mi rimane che ringraziare lui e ricordare a tutti voi che a Torino c'è il Salone del libro 2013 e nello stand Minerva anche il mio ultimo romanzo.

Dove osano le idee, mi piace.
Scrivere, pubblicare, e mostrarsi a un pubblico è sicuramente, per uno come me, una sfida, ed essere ridicoli è solo un'opzione assolutamente soggettiva.

mercoledì 15 maggio 2013

presentazione Feltrinelli di Lupi neri su Bologna




Come scrivevo su Facebook, alla mia età l'amicizia assume connotati strani.
Come raccontavo ieri sera alla Feltrinelli di via dei Mille, i colleghi non sono necessariamente amici ma per loro si può morire o almeno rischiare di farsi male, fa parte del mestiere in divisa, del resto gli atti eroici fanno parte del servizio che noi tutti dovremmo mettere in conto quando scendiamo in strada.
Non siamo tutti eroi, di sicuro, ma nel mio lavoro ho imparato il piacere della condivisione di spazi e situazioni.
Valore impagabile e non facilmente reperibile.
I due amici che vedete in fotografia li incontro solo alle presentazioni, perché i ritmi di vita convulsi ci portano sempre lontano nel quotidiano,  perché conduco una vita volutamente ritirata e ogni anno mi ritiro un pò di più come capita anche al corpo degli anziani e lo faccio volentieri, perché sono tendenzialmente un solitario che vive per lavoro sempre in mezzo alla gente.
Ieri sera ho ritrovato due cari amici Andrea Piselli il mio criminologo preferito e Marco Piovella il mio attore preferito, e ci siamo divertiti,  dalla fotografia si intuisce forse.
Bel pubblico, c'era anche l'editore Roberto Mugavero che continuo a ringraziare e Nicola Catassi, giovane addetto stampa della Minerva che adesso credo sia a Torino per la fiera del libro.
Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa nuova avventura e lunga vita al mio nuovo romanzo, Lupi neri su Bologna.





martedì 14 maggio 2013

serata di vino e libri a Finale Emilia



Lunedì 13 maggio 2013, serata di degustazioni e assaggi di vini e romanzi presso un nuovo locale di Finale Emilia, il Book a Cup.
Mi sono divertito, è stata una bella serata.
In questa porzione di spazio e tempo nella quale mi muovo con cautela centellinando le situazioni quasi scientificamente, ritrovarmi insieme a scrittori diversi da me e fra loro, è stata un' esperienza impagabile.
La serata si è sviluppata leggera, quasi impalpabile, merito anche dei quattro assaggi di vino, in questo bel locale di Finale Emilia che sorge davanti al castello in parte distrutto dal terremoto.
Finale Emilia e tutto il territorio intorno è da una parte concreta testimonianza del dramma che la nostra terra sta vivendo fra terremoti e cicloni e nello stesso tempo metafora del nostro modo di essere.
Parlare di libri, degustando vino, non c'è nulla di più piacevole e vitale secondo me.
Bravissimo il lettore di brani e bravo anche Berselli che ha interpretato il suo brano e quello della Scandellari in maniera professionale e molto efficace.
Gianluca Morozzi ha accompagnato con la chitarra le diverse letture e Claudio Driol ha coordinato la serata.
Ci siamo lasciati con la speranza di collaborare ancora, perché è  in serate come queste la vera essenza dello scrivere.
Un'occasione per ritrovarsi, per conoscere persone, per parlare di narrativa, senza secondi fini, se non quelli di condividere una passione mentre fuori tutto sembra crollarci addosso e non solo metaforicamente.
Un buon motivo per continuare a inventare storie con la speranza di trovare sempre qualcuno che  sappia interpretarle.

venerdì 10 maggio 2013

la giustizia parziale





Sto guardando a spizzichi e bocconi il bel film liberamente interpretato sulla strage di Piazza Fontana.
Romanzo di una strage del quale avevo accennato poco tempo fa.

Ma siamo davvero convinti che il paese, il nostro paese sia cambiato?

Allora  Moro era già un problema per alcune parti della Democrazia Cristiana e in quel periodo cupo, si pensava bastasse uccidere qualche decina di persone innocenti per arrivare alle leggi speciali e magari al governo totalitario, come in Grecia.
La ricostruzione è cinematografica, non  completamente obiettiva, ma Pinelli, l'anarchico Pinelli, colpevole solo di essere anarchico, cadde da una finestra della questura, e questi sono fatti.
Le bombe nelle piazze, le bombe nei vagoni non ci sono arrivate da sole, e non le hanno messe gli anarchici , erano bombe con un preciso indirizzo politico,  la famosa strategia della tensione.
Non dimentichiamolo.

Oggi, grazie al cielo, l'informazione corre veloce, passa ovunque, non è possibile fermarla, come un fiume in piena, ma allora qualcuno mi può spiegare perché a fronte di una condanna in appello e altri due processi aperti ci sono persone che si permettono di scendere in piazza? Si permettono di attaccare la magistratura, accusandola di essere faziosa, come se le indagini, le prove, e tutta la complessa macchina delle investigazioni fosse solo un castello di carte.

Un ultimo quesito.
Di fronte a una condanna, di fronte agli scandali, di fronte ai nuovi processi, com'è possibile che gli italiani diano ancora fiducia al pdl, al cavaliere?

Unica conclusione, gli italiani si meritano i governi che si sono succeduti, non c'è altra risposta possibile.

mercoledì 8 maggio 2013

degustazioni letterarie a Finale Emilia



Capita sempre così, tanto per rispondere all'amica Nadia e anche a chi si chiedesse come funziona la promozione di un romanzo.
Per me funziona che si risolve sempre in un turbinoso lavorio di contatti e indagini per capire dove sia più opportuno e strategico proporre la propria creatura esponendosi sempre in prima persona e chiedendo ad amici o semplici conoscenti di partecipare, e ad altri amici e colleghi di collaborare.

Ci sono le persone che devono leggersi il tuo romanzo e speri  che almeno gli piaccia perché dovranno presentarlo e diventa faticoso promuovere un prodotto che non piace.
Poi ci sono le persone che devono leggere i brani ed è difficile scegliere cosa leggere ed esporsi con la propria voce e la propria intonazione.
E dovete considerare che questo lavoro costa fatica, impegno e stress ed è tutto completamente gratuito, tutto volontariato, che io non  potrò mai remunerare, chiaramente, ma i miei collaboratori lo sanno e ugualmente mi aiutano.

Questa è la mia storia riguardo alla promozione dei romanzi e di qualsiasi storia abbia mai prodotto.
Probabilmente i grandi scrittori non hanno questo problema, muovono interessi, mandano avanti l'economia vendendo migliaia di copie.
Ricordo, credo l'anno scorso, una presentazione che intercettai alla radio, credo una radio nazionale, dove c'era la diretta della presentazione dell'ultimo capolavoro di Vespa, sul quale devo anche avere scritto un post. La presentazione si svolgeva in una grande sala, molto elegante, gremita dalla gente che conta e al tavolo della presentazione c'erano i politici più  in auge credo addirittura Alfano, ma non potrei giurarlo.

Universi lontani, scrittori diversi, uomini di successo che promuovono la nostra cultura nel mondo.

Noi invece piccoli scrittori di noir, dobbiamo sbatterci e sperare negli amici,  nel mio caso davvero indispensabili.

Tornando all'evento di lunedì.
Grazie all'invito dell'Associazione Il Canto 31 e in particolare all'amico Claudio Driol.
Lunedì 13 maggio 2013 potrete degustare quattro vini diversi abbinati con altrettanti romanzi/scrittori.
L'elenco nella locandina sopra.

Il mio romanzo è stato abbinato al trio hardboiled titolo perfetto, infatti non l'ho scelto io.

Che dire?
Vi aspetto insieme a Gianluca Morozzi, Alessandro Berselli, Serena Scandellari.





martedì 7 maggio 2013

14 maggio 2013 prima presentazione di Lupi neri su Bologna






Ci siamo, prima presentazione bolognese per il mio quinto romanzo

Martedì 14 maggio 2013, ore 21 

presso

 la libreria Feltrinelli di Via dei Mille, a Bologna.

sotto la mappa per chi arriva da fuori.



Alle 21 non si paga il parcheggio in via dei Mille e si può accedere senza rischio di sanzioni, parola di pulismano.
La presentazione durerà la solita oretta minuto più minuto meno.

Vi aspetto numerosi, anche perché quest'anno farò meno presentazioni del solito e più mirate, con lunghi intervalli fra l'una e l'altra.

A Martedì.

domenica 5 maggio 2013

Londra ... l'integrazione naturale




Appena tornato da Londra penso come al solito, alla fine di ogni viaggio, che qualsiasi posto è meglio di quello dove  vivo. Nel posto dove vivo non basta avere due stipendi ed essere onesti per potere ambire alla serenità di una vita normale, non sto parlando di vacanze a cinque stelle e superfluo, ma di arrivare alla fine del mese.
Sto parlando di normalità.
A Londra l'ho trovata.
A Londra e in Inghilterra sicuramente ci sono grossi problemi, loro guidano nelle strade in direzione opposta alla nostra, hanno le sterline, la regina, e anche quando entrano nella loro underground si muovono in maniera diversa, ma la città funziona, ed è viva in un modo che non incontro da tempo nella nostra città a misura d'uomo.
Ho visto tanti giovani, tanti bambini, pochissimi anziani, e tutta gente pervasa da una sorta di nevrosi,  tanto vitale, quanto contagiosa.

Due cose mi hanno colpito, una è banale e sull'argomento mi piacerebbe avere un'opinione dall'amico Roberto Amori.
La  mobilità.
Muoversi a Londra costa, ma funziona, è semplice, anche se conosci la lingua come me.
Un'altra cosa mi ha colpito. Tutti pagano il biglietto, l'abbonamento, la corsa, la gabella.
Perché da noi invece quando sali sul bus ti rendi conto di essere l'unico coglione che sta pagando in un universo di persone che non ci pensano neanche lontanamente a pagare?

I marciapiedi non sono tappezzati di feci canine, la gente quando ti urta chiede scusa ed è cortese, Com'è possibile che invece noi, anche nelle piccole città, ci sbraniamo senza fare una piega?

A Londra non sono angeli, ma sembra abbiano acquisito la regola, quella che permette di muoversi in superficie senza urtarsi per ogni bazzecola.

Poi ci sono le coppie miste. Acquisizione socio culturale, interiorizzazione temporale, logica della sopravvivenza, dove non conta il colore della pelle, ma la coesistenza.
Ne ho viste tante di coppie miste, soprattutto uomini/donne di colore con uomini/donne bianchi.
Ed è così naturale vederli insieme nella quotidianità, con o senza cuccioli, in armonia e in conflitto, sobri o ubriachi, poco importa, perché è normale che a Londra ci siano coppie di tutti i tipi che vivono, condividono, si amano, procreano, poi magari si separano, poi magari si scannano, esattamente come le coppie normali.

Poi torno in Italia e mi viene da sbadigliare, tanta arte italiana nei musei inglesi, tanta cucina italiana a Londra, tanti giovani italiani che hanno deciso di lavorare all'ombra del Big ben.

E noi qui, nei secoli dei secoli, sempre indietro, sempre alla rincorsa di altri modelli socio culturali, neanche in grado di fare un adeguato piano di mobilità urbana.

Che cosa direbbero i grandi geni italiani del passato?